Criticità in serie al presidio sanitario del 118 di San Mauro Forte. Al punto da spingere il sindaco, Nicola Savino e l’assessore comunale alla Salute Mario Galgano, a rivolgersi agli enti preposti. “Già nella giornata di ieri (9 agosto 2022 ndr), con nota protocollare n.4909 a mia firma, ho sollecitato con urgenza la Direzione dell’Azienda Sanitaria di Potenza e il Dipartimento regionale di Emergenza-Urgenza 118” spiega il primo cittadino sammaurese. Nonostante la vexata quaestio fosse stata già posta telefonicamente al responsabile regionale del 118 e verbalmente in sede di Conferenza dei sindaci del 29 luglio scorso. Ma senza avere riscontri. Così, per non perdere altro tempo, il sindaco è passato all’istanza scritta. Nella comunicazione, inoltrata anche alla Presidenza della Regione ed all’Assessorato alle Politiche della Persona, Savino, lamentando una situazione di intollerabile disagio in seno al locale distretto sanitario di vico Di Vittorio, dove è ubicata la postazione del 118 inaugurata nel 2005, chiede di ripristinare quanto prima il corretto funzionamento del servizio così come garantito finora. “Non è ammissibile – stigmatizza il primo cittadino – che, con frequenza quotidiana, l’ambulanza in dotazione alla postazione 118 di San Mauro Forte venga spostata presso il PPI di Stigliano dove, oltre a una postazione di guarda medica, è già disponibile ed operativa un’altra ambulanza medicalizzata, facendo – così – rimanere completamente scoperto il nostro presidio”. Non solo. Anche col rischio di dover attendere lungamente per un eventuale primo intervento alla popolazione locale. Come accaduto, neanche a farlo apposta, proprio nella serata del 9 agosto quando, per soccorrere un anziano caduto in casa, è stato necessario attendere oltre un’ora per l’arrivo di un’ambulanza dalla postazione di Irsina. Oltretutto risultato pure positivo al tampone dopo che la moglie, per uscire di casa in cerca di aiuto, è inciampata a sua volta davanti all’uscio. Quindi, finché non è arrivata sul posto l’autoambulanza, nessuno si è potuto avvicinare ai due malcapitati. Soprattutto all’uomo, riverso sul pavimento e dolorante. Nemmeno il medico della continuità assistenziale chiamato dai vicini per un primo soccorso e intervenuto, fra l’altro, senza nemmeno tutte le necessarie apparecchiature del caso. E come se non bastasse, i due tamponi per rilevare la positività al virus sono stati pure donati dai vicini di casa dei due anziani. “La situazione è così incresciosa – sbotta il sindaco Savino – che ci attendiamo risposte e provvedimenti immediati”.
Ago 10