L’assessore alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli e il dirigente di settore Giulia Mancino hanno illustrato oggi i bandi che verranno emessi dal Comune di Matera in materia di assistenza domiciliare e più in generale di Politiche sociali. “Si è proceduto spesso per proroghe – ha spiegato – un po’ per necessità contingenti e anche perché questo meccanismo era consentito. L’indirizzo politico dell’amministrazione comunale e le nuove norme, invece, impongono di limitare il ricorso a questo metodo. La prossima settimana – ha aggiunto l’assessore – indiremo i bandi per l’assistenza domiciliare per un periodo di un solo anno e quattro mesi per la proroga che viene consentita solo con l’indizione del bando. Alla Regione Basilicata è attualmente in discussione il nuovo Piano sociale di Zona da cui nasceranno i Piani comunali. Per questa ragione abbiamo pensato di non indire bandi che avrebbero rischiato di essere poi modificati secondo le nuove direttive regionali. L’ultimo bando risale al 2004 – ha precisato inoltre l’assessore – prorogato per diverse volte. Quest’anno abbiamo un meccanismo che prevede 31.500 ore all’anno per un valore totale di 860 mila euro. L’assistenza domiciliare è rivolta alle fasce sociali più deboli, anziani e minori”.
L’assessore Antonicelli ha poi descritto il secondo bando in pubblicazione: “Riguarda l’assistenza ai disabili nelle scuole. L’analisi derivata da un attento monitoraggio, indica che l’ultimo contratto risale al 2012. Il bando attuale sarà triennale per un totale di 84mila ore per un valore complessivo di 2.189.600 mln. Per la mensa scolastica è stata approvata la delibera di indirizzi. Abbiamo rivoluzionato anche questo sistema di servizio – ha chiarito ancora Marilena Antonicelli – Dopo le numerose lamentele per la mensa scolastica, in collaborazione con la Asm con cui abbiamo avviato un’attività di grande intesa, abbiamo lavorato per comprendere le ragioni di queste osservazioni. Abbiamo dunque pensato di cambiare il metodo di somministrazione dei pasti nelle scuole, ovvero quelle dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Quest’anno è previsto che l’apparecchiamento e lo scodellamento si svolgessero in aula; secondo noi è il metodo migliore per evitare l’alterazione nel passaggio da caldo a freddo oltre alla manipolazione di chi deve aprire le confezioni agli alunni. In una riunione con l’Osservatorio della mensa ci siamo confrontati anche con i rappresentanti delle classi che hanno apprezzato questa nostra scelta. Dunque nel nuovo bando procederemo in questo modo – ha aggiunto l’assessore – L’importo base del pasto passerà da 3,75 euro a 4,50 euro. Abbiamo anche innalzato le fasce di reddito per il pagamento, cercando di andare incontro alle famiglie in difficoltà. In quanto agli asili nido, abiamo proceduto alla revisione del regolamento, dopo che la Regione aveva individuato linee guida per i servizi educativi all’infanzia. Nel testo abbiamo modificato un po’ la situazione perché ritenevo che il servizio fosse un po’ stantìo e legato a strutture che lavoravano da troppi anni. Le famiglie così hanno potuto allargare e scegliere una struttura più comoda, offrendo alle strutture di poter ottenere un contributo da parte del Comune.
In questa fase siamo pronti alla fase di accreditamento a cui potranno partecipare le strutture, secondo particolari requisiti. Dobbiamo tener conto – ha detto ancora l’assessore – che i fondi a dispozione sono contenuti ma essendo un bando quinquennale, sono certa che potremo migliorare”.
L’assessore è poi intervenuto anche sul Centro Diurno per disabili gravi Rocco Mazzarone: “Non si sa come, ma la sanità fino ai 18 offre loro un supporto, dopo di che questi ragazzi con le loro famiglie diventa invisibili. Il Centro Mazzarone, avviato dalla precedente amministrazione, offre invece un supporto per le famiglie che affrontano i disagi della disabilità grave. Ho chiesto, perciò, alla Regione una implementazione del servizio. Le famiglie che sono costrette, per ragioni diverse, ad allontanarsi, non hanno spesso la possibilità di lasciare i ragazzi. Per questa ragione abbiamo chiesto la possibilità di realizzare spazi come “Le stanze sollievo”, luoghi cioè con un supporto sanitario che offrano un riparo temporaneo per periodi brevi in assenza dei genitori. Si tratta di un progetto non ancora concretizzato ma che la Regione sta prendendo in considerazione. In particolare, all’ex Biblioteca di S. Giacomo abbiamo intenzione di realizzare una struttura per il “Dopo di noi”, concepita con l’inserimento delle associazioni che si occupano di queste persone. Credo che i ragazzi che hanno gravi difficoltà ad interagire con il mondo esterno debbano poter essere al centro dell’attenzione”.
Giu 03