Nella mattinata di lunedì 17 giugno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha raggiunto l’auditorium Duni per l’inaugurazione della Cattedra Maritain dell’Unibas. Prima di entrare in sala il sindaco De Ruggieri ha accompagnato il Presidente della Repubblica al piano superiore del Conservatorio per consentire a Mattarella di ammirare dall’alto il suggestivo panorama degli antichi rioni Sassi.
Durante il suo discorso Mattarella ha ringraziato il primo cittadino per aver partecipato in Quirinale alla consegna della medaglia d’oro al valor civile e ha auspicato un suo ritorno nella città dei Sassi in occasione dell’intitolazione della piazzetta Sant’Agostino ad Emilio Colombo. Poi Mattarella ha concentrato il suo intervento sui valori etici e culturali della nuova Cattedra Maritain inaugurata nella città dei Sassi, una Cattedra che costiuisce la base per il dialogo e per i diritti umani. Al termine della cerimonia il sindaco De Ruggieri ha poi accompagnato il Presidente in una breve visita al Palombaro lungo negli ipogei di piazza Vittorio Veneto. Il presidente Mattarella si è affacciato sui Sassi dal Belvedere Guerricchio e si è fermato con la folla radunata in piazza per alcuni minuti. Dopo il pranzo in Prefettura il presidente della Repubblica conclude la sua visita a Matera nel Centro di Geodesia Spaziale in località Tirlecchia.
Di seguito il report integrale con tutti gli interventi e la nota dell’astronomo materano Franco Vespe.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha raggiunto in mattinata la città di Matera per la presentazione della cattedra Maritain – con l’avvio dei Corso di Alti Studi Mediterranei – Pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo.
Alla cerimonia di inaugurazione della Cattedra Maritain sono intervenuti il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il Capo di Gabinetto dei Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Giampaolo D’Andrea, il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, la rettrice Unibas Aurelia Sole, il Segretario Generale dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain, il docente Gennaro Giuseppe Curcio e Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Un evento di altissimo profilo – ha dichiarato il Presidente della regione Basilicata Marcello Pittella -, una visita che ci inorgoglisce e rispetto alla quale manifestiamo la nostra gratitudine alla massima carica della Repubblica che ha voluto, in maniera tanto plastica, rendere il senso della condivisione delle scelte. Avviamo qui in Basilicata un percorso che guarda a questo grande spazio comune, qual è il Mediterraneo, un luogo non solo geografico, ma anche di incontro e, purtroppo oggi, di scontro, fra le genti le cui terre ivi si affacciano. La volontà di proseguire nella meritoria azione di promozione della solidarietà fra i popoli deve proseguire, trovando oggi nuova linfa nel pensiero maritaniano, simbolo di dialogo fra le religioni ed i popoli”.
La scelta di sostenere il “Corso di Alti Studi Mediterranei” si spiega con il contributo di assoluto rilievo che una attività di così elevato profilo di sicuro saprà ridare al territorio. Matera e la Basilicata – ha evidenziato Patrizia Minardi, Dirigente Regione Basilicata – Ufficio sistemi culturali e turistici – diventano laboratori per l’elaborazione di un pensiero globale, in grado di evidenziare le ragioni di uno sviluppo che guardi a paesi che naturalmente compongono un più grande spazio comune, col quale dobbiamo saper costruire relazioni basate su comuni prospettive di intesa. Infine occorre evidenziare come una simile attività si inserisca in maniera coerente all’interno della prossima Summer school, già avviata per tre edizioni dalla Regione Basilicata, e che oggi trova una sintonia con il Maritain, andando a costituire un’unica proposta”
“Siamo onorati che il Presidente della Repubblica Mattarella abbia voluto riconoscere attenzione ad un percorso avviato già dal 2010 con l’Istituto internazionale Maritain, Mibact, Regione Basilicata–Ufficio Sistemi culturali e turistici. Cooperazione euro mediterranea, Comuni della Regione, Unibas per la costruzione di una summer school sull’euromediterraneo insieme al corso denominato Alti studi Mediterranei intitolato “Pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo. La scelta che abbiamo condotto – ha dichiarato il Segretario generale Gennaro Curcio – risiede una importanza che va oltre la riflessione filosofica, poiché investe piani di riflessioni trasversali, da sempre elemento caratterizzante gli strumenti d’analisi del pensiero mariteniano.”
Il Corso di Alti Studi Mediterranei-Pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo avrà la durata di due settimane dal 17 al 31 luglio 2017; è aperto agli studenti delle Università delle due sponde del Mediterraneo con una formazione di base in scienze umane e sociali. Si presenta articolato in due parti: la mattina lezioni frontali nei comuni di Matera – Potenza – San Chirico Raparo, con docenti italiani e stranieri mentre il pomeriggio è dedicato ad attività diversificate (seminari, laboratori, conferenze, visite culturali nei comuni di Venosa, Aliano, Nova Siri, Grumento Nova, Castelmezzano). Agli studenti verrà assegnata una borsa di studio comprendente il vitto e l’alloggio. Al termine del Corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugura a Matera la Cattedra Jacques Maritain, l’intervento all’Auditorium del primo cittadino italiano.
“Sarò sempre lieto di tornare in Basilicata e quella di ricordare il presidente Colombo potrebbe essere una di queste occasioni” ha aperto con queste parole, salutato da un lungo applauso dei presenti, il suo discorso alla cerimonia di inaugurazione della Cattedra “Jacques Maritain”, oggi a Matera, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’invito a tornare il prossimo anno in Basilicata per celebrare lo statista lucano è stato rivolto al Presidente Mattarella dal presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella. Nel suo discorso, Pittella ha detto: “Oggi, lei visita la città Capitale Europea della Cultura nel 2019; il 23 luglio del 1950 Alcide de Gasperi, compì identica visita, accompagnato dal giovane Sottosegretario all’Agricoltura, Emilio Colombo. Matera, in quel tempo, fu considerata vergogna nazionale e fu proprio Togliatti in un comizio a definirla tale. Sono passati 70 anni ed oggi Matera è orgoglio del Paese, anche grazie alla legge sui Sassi, che porta la firma di un europeista convinto e di un meridionalista autentico, nostro conterraneo con il quale lei ha avuto modo di condividere esperienze di governo: il compianto Emilio Colombo. Sento di chiederle, a nome di un popolo intero, di ritornare in Basilicata il prossimo anno e, con noi, di ricordare la figura e l’opera del compianto statista Lucano. Una società senza memoria non ha futuro. La storia – ha concluso il presidente Marcello Pittella – si scrive con il mutare degli avvenimenti ed ha bisogno della memoria per essere trasferita. Stiamo provando a scrivere la nostra, nella trinomia “passato, innovazione e sperimentazione”, utilizzando le buone pratiche nell’ambizione di essere compartecipi del futuro di un Paese decisi ad abbandonare lo “scoraggiamento militante” per abbracciare quello del coraggioso riformismo”.
Sguardo sul futuro, attenzione ai giovani e all’alta qualità della loro formazione, partendo dal valore imprescindibile della Cultura, sono stati i temi affrontati questa mattina nell’auditorum “Raffaele Gervasio” di Matera dove si è svolta la cerimonia d’inaugurazione della prima Cattedra “Jacques Maritain” in Italia. Intitolata al filosofo francese del “bene comune” e dell’”Umanesimo integrale”, la Cattedra avrà sede a Matera ed è stata promossa dall’Università della Basilicata e dall’Istituto Internazionale Jacques Maritain di Roma quale strumento di comprensione e di intesa tra le religioni e le culture del Mediterraneo. Alla cerimonia hanno preso parte i rappresentanti del Governo e del Parlamento, le massime autorità locali. Il presidente della Repubblica ha salutato le comunità lucane attraverso i sindaci presenti ed ha mostrato attenzione per ciascuno degli interventi ascoltati. Rivolgendo apprezzamento per il lavoro svolto dalla rettrice dell’Università degli Studi di Basilicata Aurelia Sole, ha Mattarella ha detto: “tutti gli atenei sono chiamati a ricercare l’avanguardia e il miglior livello di ricerca e di insegnamento”.
Ma è sulla Basilicata che, come ha sottolineato il presidente Pittella, “guarda all’Europa come patria comune” e che “territorio cerniera tra le altre regioni, guarda al Mediterraneo con responsabile attenzione, considerandolo bacino di opportunità e non solo luogo di crisi ed argomento sovente strumentale di divisione politica che il Presidente della Repubblica si è soffermato per ribadire che occorre un nuovo umanesimo e che il Mediterraneo, oggi luogo di morte, deve tornare ad essere luogo di incontro di culture e di comunità.
La giornata a Matera del Presidente Sergio Mattarella è iniziata ammirando gli antichi rioni Sassi. “Da un balcone di questo storico edificio – ha detto il Presidente della Repubblica rivolgendosi al pubblico che gremiva l’auditorium – ho potuto vedere ancora una volta questa sintesi fra cultura e abitati che rende Matera unica. La fusione fra città e natura è insieme causa e risultato del senso di comunità così forte e che così bene racconta Adriano Olivetti. Senso di comunità che ha permesso a questa città di diventare da capitale del mondo contadino, Capitale Europea della Cultura 2019”.
Nel pomeriggio il Presidente Mattarella, accompagnato dal presidente della Regione Marcello Pittella ha visitato il Palombaro lungo, esempio della raccolta delle acque che ha permesso a Matera di conquistare il riconoscimento Unesco, e il Centro di Geodesia spaziale “Giuseppe Colombo”. Anticipando la visita al Centro di geodesia, il Presidente Mattarella ha affermato che la Cultura e l’innovazione sono “due fra i tanti elementi che consentono a questa città, a questo territorio, di guardare al futuro per dare risposte a quei tanti giovani che il professor Curcio ricordava essere desiderosi di essere protagonisti qui in Basilicata, in Italia e in Europa”.
Inaugurazione Cattedra Maritain, il discorso del sindaco De Ruggieri: “Mattarella diventi amico civile di questa città”.
“Grazie per essere qui a Matera, da Lei onorata della Medaglia d’oro al Merito civile, una città che vive la funzione millenaria di una vicenda umana unica e universale”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha salutato oggi all’Auditorium, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in città per partecipare alla cerimonia di inaugurazione della cattedra “Jacques Maritain”.
“Una città immersa – ha proseguito – in una interminabile continuità di vita segnata dall’abitare perenne, dall’abitare ruprestre, dall’abitare solidale , dall’abitare sicuro, dall’abitare creativo.
Una comunità che, attraverso una ragigunta consapevolezza collettiva, ha compreso che i suoi Sassi non rappresentavano la vergogna miserabile della città, ma la sua insostituibile indentità.
E’ stato un lungo cammino di ritrovata confidenza con la città, tradotto in orgoglio di appartenenza, in autostima, in responsabile adesione alla “polis”. Con tale protagonismo di popolo, nel 2019, Matera si appresta a rappresentare, in Europa, l’Italia.
L’ambizione che ci anima – ha precisato inoltre il sindaco – è di capitalizzare la costruita vittoria in opportunità di stabile sviluppo, nel rispetto del principio eretico che oggi la città deve programmare ciò che serve, non già ciò che manca. Con questo spirito vogliamo costruire il modello di un MezzogIorno che funziona, che esprime capacità di azione in grado di sconfiggere sterili lamentazioni, passivi fatalismi, colpevoli inerzie, comodi vittimismi.
In questo scenario l’isolamento ferroviario e viario di Matera rappresenta lo storico vincolo per lo sviluppo, su cui va posta la concreta attenzione dello Stato repubblicano. Ma ciò che veramente serve a Matera e al Mezzogiorno è il lavoro. Siamo stanchi di contare il numero infinito di giovani che sfiduciati abbandonano il territorio meridionale. Ma il lavoro non si inventa, è figlio della crescita economica e della produttività di un territorio.
Nel 2019 potremo garantire a Matera qualità urbana e qualità culturale, ma se non allunghiamo le filiere produttive primarie, secondarie e terziarie, non avvieremo le necessarIe politiche attive del lavoro.
Il turismo non basta.
In un luogo magnetico, dove l’ispirazione creativa trova spazi e tempi per nascere e per esprimersi, la cultura può essere un propellente per innalzare i livelli della conoscenza e per attivare aree di produzione, di diffusione e di scambio.
Ma anche questo non basta.
Siamo consapEvoli – ha aggiunto ancora – che il nodo centrale della rivoluzione culturale di oggi, è la capacità di un territorio di produrre scienza.
Viviamo un’epoca nella quale non soltanto l’orizzonte esistenziale dell’uomo sarà sconvolto, ma le strutture stesse della società civile saranno destinate a subire una svolta radicale.
Il destino del Paese è affidato alla nostra capacità di cogliere l’imponenza di tale mutamento in atto, percorrendo le vie che conducono sul binario della rivoluzione scientifica e tecnologica mondiale. E’ la sfida che attende l’Italia e l’Europa. Possiamo, per una volta, partire anche dal Mezzogiorno e da Matera?
Perché Matera?
Perché una città-simbolo, perché da capitale del mondo contadino è riuscita a diventare Capitale europea della Cultura, perché esprime il modello di un meridionalismo vincente,
Per tale reputazione, il Centro Maritain ha scelto Matera per lanciare l’istituzione della sua prima cattedra in Italia.
Stiamo lavorando per raggiungere tali obiettivi attraverso azioni mirate perché la cvittò diventata attraente, sia anche attrattiva e competitiva.
Oltre a produrre cultura, Matera dovrà produrre scienza per se’, per la Basilicata, per il Mezzogiorno, per l’Italia. Una città dove la ricerca e l’innovazione vivano in una atmosfera di ordinari cortocircuiti creativi.
Non è utopia, è preveggenza.
Stiamo lavorando per trasformare i vicinati contadini in vicinati digitali; per trasformare un fervido convento di Riformati, in una hub di imprese innovative; per servire l’intera città di banda ultralarga a 1 Giga bps; per capitalizzare la scelta di Matera a centro internazionale per la ricerca e l’innovazione tecnologica della nuova generazione della telefonia 5G, per rafforzare la Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore della Conservazione e il Restauro con la costituzione di un centro destinato a diffondere le nuove metodologie e le nuove tecnologie nel campo della conservazione del patrimonio culturale, per attivare la piattaforma logistica di una economica speciale dove ospitare imprese hi-tech.
Non è un’aspirazione, ma una esigenza morale per contenere la dilagante emigrazione delle eneregie giovanili e professionali del sud.
Recuperiamo tutti, questo ruolo di apostoli del futuro, ripercorrendo qui a Matera, le orme di Adriano Olivetti che negli anni ’50 comprese, prima di altri, il valore profetico di questa città, tracciandone il ruolo e realizzando i sentieri della sua inevitabile ascesa.
Come potrà considerare, signor Presidente, tutto torna.
Jacques Maritain, non è un meteorite che atterra oggi sulla città. LA vicenda olivettiana è impregnata dell’etica spiritualistica del filosofo francesem perché anche Olivetti volle portare al centro dell’attenzione politica i rapporti fra la persona e le comunità differenziata in cui si asprime la società umana.
Contro la società polverizzata fu comune l’idea di una società personalistica, l’unica a offrire garanzie di un nuovo Stato, sulla base di un ideale comunitario capace di realizzare la futura società volta alla valorizzazione della persona e del bene comune.
Ma il punto più solenne di questa comunione fu la collocazione della cultura quale elemento spirituale integrativo e quale ampliamento della capacità individuale.
Torna, quindi, la cultura come collante sociale del buon governo e l’amicizia aristotelica, l’amicizia civile come base di una buona politica.
E non poteva che essere la cultura – ha concluso il sindaco – a timbrare le conclusioni di questo mio meditato e affettuoso saluto con cui ho tracciato la visione di futuro di questa citt.
Diventi, come ci ha insegnato Jacques Maritain, amico civile di questa città, perché possa trasferire un disegno così rivoluzionari. Se qui, a Matera, nel profondo sud non facciamo questo, che senso ha essere Capitale Europea della Cultura?”.
Inaugurazione Cattedra Maritain, il discorso del presidente Marcello Pittella
Il governatore: “C’è bisogno di più Europa, di un’Europa unita nel Mediterraneo e verso il Mediterraneo. E c’è bisogno di riconoscerci come comunità capace di trasferire valori saldi senza immaginare che la contaminazione sia una minaccia”.
“C’è bisogno di più Europa, di un’Europa unita nel Mediterraneo e verso il Mediterraneo. E c’è bisogno di riconoscerci come comunità capace di trasferire valori saldi senza immaginare che la contaminazione sia una minaccia.
È il pensiero che consegno e con il quale mi accompagno nel saluto deferente all’esimio Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Presidente, la sua presenza ci inorgoglisce ed accresce di profondità e di significato l’inaugurazione della cattedra Maritain e del corso “Pace e dialogo tra le Religioni e le Culture del Mediterraneo”, rafforzando il tratto distintivo di una regione che ha assunto la direzione di una cultura aperta e multietnica, pronta alle sfide che questo tempo ci consegna.
Il grande fermento della Basilicata che raccoglie e rilancia la sfida della cultura intesa quale ponte per il futuro si è nutrita e si nutre dell’azione strategica e lungimirante di eccellenze come Giampaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministro Franceschini, Aurelia Sole, rettrice dell’Università di Basilicata, il Prof. Gennaro Curcio, segretario generale dell’Istituto Jacques Maritain, ai quali porgo un ossequioso saluto ed un ringraziamento per aver raccolto in uno alla Regione l’ambizioso traguardo odierno.
La Basilicata è regione del Sud, territorio cerniera tra le altre regioni, che guarda al Mediterraneo con responsabile attenzione, considerandolo bacino di opportunità e non solo luogo di crisi ed argomento sovente strumentale di divisione politica.
E la Basilicata guarda all’Europa come patria comune, preoccupata della sua evidente crisi identitaria e valoriale, dimentica del ruolo insostituibile nel percorso di costruzione di Pace e di sviluppo nel tempo dell’inconciliabile paradosso tra globale e rigurgiti nazionalistici.
C’è bisogno di un nuovo umanesimo, di rinnovare vincoli di vicinato e di solidarietà. Di recuperare l’umanesimo integrale di Maritain, alternativo all’integralismo che genera lutti e paure, inducendoci al contrario ad operare per una politica al servizio del bene comune.
Proprio Lei, Signor Presidente, più volte ci ha ricordato che la politica, nel suo essere servizio alla persona e alla sua dignità, deve battersi per l’affermazione dei nuovi diritti come quelli alla protezione sociale, all’educazione, alla tutela della salute, all’inclusione e al rispetto della disabilità, al giusto salario.
Noi, umilmente, la seguiamo e facciamo nostro il suo insegnamento.
E gli sforzi prodotti in questi ultimi anni, ci dicono che è possibile, non solo perché nella crescita complessiva del Paese, rispetto ai periodi di recessione, questa piccola regione mostra trend di crescita maggiori delle altre, perché riduce nel solo 2016 la povertà di 4 punti percentuali, perché aumenta la sua capacità occupazionale, perché il suo pil dopo anni di segno negativo segnala un’inversione in positivo, ma perche questa regione, resiliente, dimostra come la sua vocazione, il suo straordinario patrimonio culturale, storico, con i suoi mari, con i suoi parchi, con l’agro-alimentare di qualità, con Matera è riuscita e riesce ad agganciare il treno dello sviluppo e ad affermare la cultura dell’altro, l’equità sociale, una qualità della vita.
E sull’emergenza umanitaria ha dimostrato di non aver paura, nel rispetto della sostenibilità territoriale: sono circa 3000 i richiedenti asilo che accogliamo, nella forma della micro-accoglienza. Su 131 comuni ne partecipano 65 e quando iniziammo erano appena 10.
Proviamo a non chiuderci e ad essere propositivi: la velocizzazione delle istruttorie per il riconoscimento della protezione internazionale, le attività di formazione e lavoro utile dei migranti e della accoglienza diffusa con strutture di piccoli dimensioni ed appartamenti sono alcune delle proposte accolte ed inserite nei provvedimenti assunti giorni fa dal Governo. Ed è oggetto di nostri approfondimenti un progetto pilota per la creazione di un modello di accoglienza ed integrazione capace di abbattere paure xenofobe ed ansie razziste.
E non abbiamo chinato la testa dinanzi alla lotta al caporalato. Anzi, l’abbiamo condotta fino in fondo, smantellando i campi della vergogna di Boreano e soprattutto dimostrando che bisogna crederci per agire, ed avere coraggio per realizzare.
Signor Presidente, il nostro è un popolo determinato che vuol lasciarsi alle spalle la palude dei pavidi e che ha l’ambizione di far diventare questa Terra laboratorio di un pensiero utile ad una società cosmopolita.
Oggi, lei visita la città Capitale Europea della Cultura nel 2019; il 23 luglio del 1950 Alcide de Gasperi, compì identica visita, accompagnato dal giovane Sottosegretario all’Agricoltura, Emilio Colombo. Matera, in quel tempo, fu considerata vergogna nazionale e fu proprio Togliatti in un comizio a definirla tale. Sono passati 70 anni ed oggi Matera è orgoglio del Paese, anche grazie alla legge sui Sassi, che porta la firma di un europeista convinto e di un meridionalista autentico, nostro conterraneo con il quale lei ha avuto modo di condividere esperienze di governo: il compianto Emilio Colombo”.
Sento di chiederle, a nome di un popolo intero, di ritornare in Basilicata il prossimo anno e, con noi, di ricordare la figura s l’opera del compianto statista Lucano. Una società senza memoria non ha futuro.
La storia si scrive con il mutare degli avvenimenti ed ha bisogno della memoria per essere trasferita. Stiamo provando a scrivere la nostra, nella trinomia di passato, innovazione e sperimentazione, utilizzando le buone pratiche nell’ambizione di essere compartecipi del futuro di un Paese decisi ad abbandonare lo “scoraggiamento militante” per abbracciare quello del coraggioso riformismo”.
Inaugurazione Cattedra Maritain, intervento di Aurelia Sole, Rettrice Unibas: “Bisogna modificare il costo standard o molti Atenei italiani rischiano il default”.
L’Intervento della Rettrice Unibas, Aurelia Sole, nel corso della cerimonia di inaugurazione della Cattedra “J. Maritain” a Matera
Anche i giovani Atenei, come quello della Basilicata “svolgono un ruolo necessario nel dare al nostro Paese una moderna e rinnovata infrastruttura della conoscenza, della formazione, della ricerca e dell’innovazione”, ma oggi “la nostra università paga gli effetti di una politica verso il sistema universitario, messa in atto già da diversi anni, che lo ha diviso, lo ha messo in competizione, distribuendo il sostegno statale in modo non equo, creando disparità artificiose”. E’ questo uno dei passaggi dell’intervento della Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, nel corso della cerimonia di inaugurazione della Cattedra “Jacques Maritain” che si è svolta a Matera, nell’auditorium Duni, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Secondo la Rettrice è quindi “necessario modificare le regole del costo standard, o intervenire in modo mirato per salvare il nostro e altri atenei che ormai rischiano il default”: dal 2009, infatti, “i tagli – ha proseguito Sole – sono stati applicati in modo trasversale; in tempi recenti, l’adozione di un costo standard, dichiarato incostituzionale, ha portato il nostro Ateneo a una perdita di risorse continua, e a una situazione non più sostenibile, nonostante il positivo, e a questo punto vitale, supporto regionale. I piccoli Atenei hanno un costo, rapportato agli studenti regolari, analogo a quello dei grandi e medi Atenei, pur essendo spesso anche più efficienti. Ma il calcolo del costo standard è effettuato sul numero in assoluto degli studenti e su parametri che portano le Università presenti in territori fragili economicamente, a basso indice demografico e deboli dal punto di vista infrastrutturale e dei trasporti, a soffrire terribilmente”.
La Rettrice dell’Unibas ha ricordato che, grazie “alla sensibilità della Ministra dell’Istruzione e del Ministro per il Mezzogiorno” dal 2018 saranno previsti “parametri legati alla ‘territorialità’ e alla dimensione dell’Ateneo”, ma “è necessario modificare le regole del costo standard” per evitare il rischio di “default”, in quanto gli Atenei del Sud, secondo la Rettrice, sono “resilienti”, e lo è in particolare quello della Basilicata, “in grado di dare, progettare, misurarsi e proporsi come motore di sviluppo con le proprie competenze, con la qualità della formazione che eroga, della propria ricerca e dell’innovazione che è capace di innescare”.
Sulle attività formative, invece, l’Università della Basilicata “ha investito su Matera con l’ambizione di divenire una sede di discussione internazionale, una porta privilegiata dal e verso il Mediterraneo”, con la prossima apertura di un Campus, “una delle infrastrutture protagoniste del Dossier di Matera 2019 e luogo di eccellenza del progetto”. L’Ateneo lucano “ha già avviato, da tempo, attività sull’Inter-culturalità, sul dialogo interreligioso e sull’integrazione sociale, sia a livello internazionale, che territoriale”, ha proseguito la Rettrice, ricordando per l’Unibas le attività della Cattedra “Jean Monnet” – sui temi di una maggiore integrazione europea – e della cattedra Unesco, sui “Paesaggi culturali del Mediterraneo e comunità di saperi”, colloquiando con 13 istituzioni e partner internazionali, che si svilupperà su vari temi, quali le “Identità culturali e le narrazioni dei valori del paesaggio, la cooperazione e le reti per la sua gestione sostenibile, condivisa e partecipata, il dialogo di pace tra le comunità”.
“E infine, oggi, il progetto della Cattedra Jacques Maritain che ci apprestiamo a inaugurare: la cattedra – ha concluso la Rettrice – nasce da un percorso condiviso tra il dipartimento di Scienze Umane del nostro Ateneo e l’Istituto Internazionale ‘Jacques Maritain’, che oramai da alcuni anni portano avanti un percorso comune, costruito sull’esigenza di mettere a ‘sistema’ le energie e le competenze scientifiche delle due istituzioni attraverso l’organizzazione di numerose attività in ambito nazionale e internazionale. Oggi la collaborazione trova un momento essenziale nel progetto di costituzione della ‘Cattedra Maritain’ dedicata al dialogo interculturale, alla pace e ai diritti umani nei paesi mediterranei. Sono diversi i motivi che si potrebbero richiamare per dare ragione dell’iniziativa. Innanzitutto, rivolgersi al Mediterraneo significa, per il nostro Ateneo e per la Basilicata, ribadire l’importanza di un’intima vocazione di apertura, solidarietà e interesse verso un’area geografica cruciale per la politica e l’economia. La cattedra Maritain, con le sue attività intende sviluppare, studiare e approfondire questi essenziali temi, contribuendo così alla diffusione di una cultura di pace e di dialogo. Per questa missione di così alto valore, l’Università della Basilicata la accoglie e la sostiene così convintamente”.
Mattarella a Matera per inaugurazione Cattedra Jacques Maritain, intervento di Gennaro Giuseppe Curcio, Segretario Generale Istituto Internazionale Jacques Maritain
Stimatissimo Presidente,
Dopo 18 anni dal discorso pronunciato in occasione del 25° anniversario della fondazione dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain a Preganziol, su “Una politica per l’uomo”, oggi, a Matera, città simbolo della Cultura Europea, L’accogliamo in veste di Presidente della Repubblica Italiana, per inaugurare la prima Cattedra Maritain in Italia.
La ringrazio di cuore per questo dono straordinario e per la Sua manifestazione di stima e di affetto nei confronti del nostro Istituto. La ringrazia il Presidente Prof. Roberto Papini che per circa 40 anni ha introdotto intere generazioni al pensiero del filosofo francese, creando comunità, istituti, associazioni che, oggi, in streaming, seguono questo nostro evento da tutte le parti del mondo.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito e creduto nella costruzione di questo progetto internazionale in maniera speciale: la Fondazione Mondo Unito di Città del Vaticano, attraverso il segretario di Stato, Sua eminenza il cardinale Pietro Parolin, la Regione Basilicata, la BCC Basilicata, la Fondazione Matera-Basilicata 2019.
La Cattedra Maritain Pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo, instituita tra l’Università degli Studi della Basilicata, grazie alla disponibilità della prof.ssa Aurelia Sole e all’impegno del prof. Maurizio Martirano e il Polo Internazionale delle Culture del Mediterraneo di San Chirico Raparo (PZ) nella persona del sindaco Claudio Borneo, vuole essere una base su cui poter costruire una riflessione profonda su un’Europa da ripensare umanamente, geograficamente e politicamente partendo dalla dignità dell’essere umano e dal rispetto dei diritti umani. Un’Europa, che possa aprirsi all’altro e che parafrasando Giorgio La Pira, possa costruire ponti e non muri, che trovi nella pace e nell’inclusione i pilastri della democrazia di cui è modello nel mondo.
La consapevolezza di “unità umana indissociabile” deve porsi a fondamento di quell’Europa democratica chiamata a svolgere un ruolo centrale nell’aiuto e nel supporto ai paesi sull’altra riva del Mar Mediterraneo.
La Basilicata, trovandosi al centro del Sud, e guardando alla storia passata, è stata sempre a contatto con tradizioni, culture, religioni differenti, madre accogliente di tanti popoli di diverse razze. Oggi vuole continuare ad essere terra di cambiamento e di speranza per le nuove generazioni, per i popoli che in questo momento storico vivono la guerra, la fame e l’emarginazione, per quelle diversità (di ogni tipo, disabilità, immigrazione, disoccupazione) che ancora non vengono accolte e rispettate secondo quei diritti di cui Maritain è stato padre. Ci sono giovani, Presidente, presenti anche qui, che a livello culturale, amministrativo, politico, religioso hanno voglia di dare un volto nuovo a questa Terra, alla nostra Italia e all’Europa, secondo quei valori professati e vissuti da Maritain.
Sappiamo quanto sia difficile convivere pacificamente, ma sappiamo che in passato la discussione sui diritti umani ha portato i suoi frutti. Il Maritain vuole impegnarsi, attraverso questo progetto della Cattedra, a dare il suo contributo culturale per preparare e costruire, con l’aiuto di tutti gli Stati del Mediterraneo, una Dichiarazione Universale di Pace che possa mettere insieme le diverse famiglie religiose e culturali su quei principi e valori umani riconosciuti da tutti e sottoporLa, poi, alla Sua attenzione.
Sviluppare un’azione che possa condurre ad una cultura di pace e non di terrore, significa ritornare a guardare il Mediterraneo come mare nostrum in cui si possano considerare l’Africa e gli Stati del Sud come fonti di ricchezze umane e risorse, e non più come territori di conquista, di sfruttamento e di povertà; tutto ciò comporta una trasformazione dell’agire economicopolitico. Guardare all’Europa, all’Africa, al mondo come insieme di persone e non solo come territori utili all’arricchimento, significa riscoprire quella “civiltà della persona” che rinvia ad una economia diversa, più umana e più solidale.
A settanta anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, è doveroso interrogarsi sui diritti – e gli impliciti doveri – in essa espressi e sulla loro validità ed attualità. Nel 1948 le difficoltà di comprensione e di intesa tra Paesi di culture e religioni diverse risiedevano più che sull’individuazione dei diritti quanto sul loro fondamento. Non si riuscì nemmeno ad accordarsi sull’idea che i diritti fossero espressione di una comune natura umana, ci si limitò solamente a prendere atto della “dignità” dell’uomo in quanto uomo. Il preambolo della Dichiarazione Universale riconosceva, infatti, una «dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana» e «diritti uguali ed inalienabili»; riconosceva, cioè, l’universalità di questi diritti nonostante le differenze delle culture. Riguardo all’individuazione dei diritti veniva accettato il pensiero del filosofo Maritain, espresso alla Seconda Conferenza Generale dell’Unesco a Città del Messico nel 1947, discorso di cui ricorderemo i 70 anni a ottobre nel palazzo di “Bellas Artes”, secondo cui si poteva convergere su alcuni “principi pratici comuni” .
Ciò che accade quotidianamente nel Mediterraneo non è umano. Non possiamo stare inermi, senza trovare soluzioni. Credere nella cultura della pace e dell’accoglienza attraverso la formazione e l’educazione può avvicinare le persone e farle viaggiare insieme, farle conoscere e farle confrontare senza timore.
L’Italia, essendo la Nazione più vicina a questi valori e con una storia di relazioni interculturali e interreligiose profonde con questi Stati del Sud, può davvero essere lo Stato controcorrente e capofila di un cambiamento radicale delle sorti europee; preferendo, coraggiosamente, alla materialistica logica economica, il valore e il rispetto della persona nella sua dignità. Scelte che, però, devono passare attraverso la politica e porsi come fautrici di bellezza e responsabilità nella vita di tutti noi, nell’incontro del volto dell’Altro. Scelte che, dobbiamo vivere, in primis noi, già a partire dalle nostre piccole comunità, per aiutare le società a credere nei valori veri e autentici. In questo anche la politica – nata sin dall’antichità per risolvere i problemi delle società, dei popoli e della gente – deve riordinare i suoi interessi mettendo la persona al centro. Certo è che le sorti dei cittadini del mondo non possono essere decise da logiche che prescindono decisamente dall’amore per l’Altro. In questa traslazione di prospettiva si dovrebbe cominciare a guardare ad una Europa che cominci dal Sud e guardi a Nord attraverso gli occhi e il vissuto delle persone.
La Pira nella Lettera a Paolo VI aveva compreso il vero problema dei nostri tempi: «Unificare il mondo, unificarlo facendo ovunque ponti ed abbattendo ovunque muri» . Nella costruzione del ponte dell’inclusione il calcolo strutturale non si serve di numeri per garantire l’efficienza e la sicurezza, ma di persone. Le persone sono quindi essenziali, spetta loro il compito di progettare, costruire, fruire e allo stesso tempo essere “pietre di edificazione”.
Presidente, nel discorso che Lei fece al 25° della Fondazione del nostro Istituto, diceva: “Quella di Maritain è una figura che merita di essere riscoperta e riproposta alle nuove generazioni anche perché la sua biografia di intellettuale rappresenta un punto di riferimento simbolico, che aiuta a capire la storia di questo secolo. C’è bisogno oggi, – e i giovani ne avvertono fortissima l’esigenza – di buoni maestri. E Maritain è, prima di tutto, un grande maestro”.
In questo senso, il filosofo francese, diviene una guida per molti giovani, che vedono in Lui la possibilità di un cambiamento che non parta dall’egoismo, dall’individualismo, dal nazionalismo o da un’economia di potere, ma dall’umiltà di saper vivere e voler vivere condividendo il cammino con gli altri, dal rispetto della dignità della persona, dai valori umani, spirituali e culturali che soli possono cambiare la mentalità delle nuove generazioni.
Maritain, in Tolleranza e Verità, mette in evidenza come il dialogo nell’amicizia possa condurre ad una crescita vera e dice
il termine fellowship vuole evocare l’idea di compagni di viaggio che per caso si ritrovano riuniti quaggiù e che camminano per le strade del mondo in buon accordo umano – per quanto fondamentali siano le loro opposizioni – di buon umore e in cordiale solidarietà, o, per dire meglio: in amicale e servizievole disaccordo. Ebbene, il problema del compagnonnage, della fellowschip, tra membri di differenti famiglie religiose, appare centrale per la nuova età di civiltà che si sta abbozzando nel crepuscolo nel quale siamo.
I popoli del Mediterraneo o Lago Tiberiade, come lo appellava La Pira, hanno bisogno di ritrovare questi tre punti come fondamenti di una crescita umana insieme: un “buon accordo umano”, una “cordiale solidarietà” e un “amicale e servizievole disaccordo” per potersi accogliere e vivere uniti, nonostante le differenti famiglie religiose, culturali e linguistiche. Non con la guerra e le armi, non con una diplomazia vuota, non con un dialogo apparente, ma nel rispetto della dignità e in un dialogo in cui ognuno rimane sé stesso nella sua identità ma che sa camminare con l’altro nel rispetto di quei diritti e di quei valori pratici che appartengono a tutte le culture: la pace, la solidarietà, l’amore, la giustizia.
A questi valori pratici, Maritain, richiama le nuove generazioni e le istituzioni nazionali per poter far comprendere la bellezza della vita e negare una cultura di morte e di terrore.
La partecipazione a questo Corso di Alti Studi sul Mediterraneo di tanti giovani italiani, europei e dalle varie coste del Mediterraneo è indicativa della volontà di attraversare insieme, con lo stesso sguardo pieno di speranza il ponte dell’inclusione, per trasformare le nostre società in una grande comunità umana fatta di persone, non in una dimensione utopica, ma in una dimensione storica, in cui ognuno saprà prendersi carico dell’altro nella libertà e nella responsabilità.
Solo questo nuovo modo di pensare, potrà aprire i nostri occhi, il nostro cuore e la nostra intelligenza ad un’azione capace di costruire vera “amicizia civile” per poter camminare insieme tra le onde agitate del nostro mare e portare quella “pace” e quel “ben vivere” frutto di solidarietà e responsabilità verso l’Altro.
Mattarella a Matera per inaugurazione Cattedra Jacques Maritain, intervento del presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica: “Dialogo per una comune civiltà”
Per il presidente del Consiglio regionale “la questione migratoria chiama in causa la nostra capacità di programmare il futuro delle società, comprendendo e governando la profondità di trasformazioni cui saremo inevitabilmente soggetti”.
“La cultura è, per definizione, terreno d’uguaglianza tra tutte le forme che essa può assumere e, in questo senso, essa è al contempo fondamento e vettore di un rapporto equo. Ma la cultura è anche, per antonomasia, il luogo di incomprensioni e di grandi intese e, in quanto tale, costituisce lo spazio privilegiato di un lavoro comune e tra pari finalizzato a creare e ad arricchire un rapporto euromediterraneo. La conferma arriva proprio oggi con la visita del Presidente Mattarella e l’inaugurazione della Cattedra Maritain, istituita presso l’Università degli Studi della Basilicata, artefici di un cambiamento di prospettiva che si traduca nell’attenzione alla persona”. “Una giornata – ha aggiunto Mollica – che trova le sue ragioni in un contesto in cui, per effetto degli incroci tra popoli e idee, il ritmo del cambiamento non consente sempre di individuare quanto è rimasto di immutato all’interno delle diverse civiltà teatro di queste trasformazioni. Affinché si costruisca un futuro comune tra le diverse civiltà bisogna porsi insieme alla testa di questa evoluzione perseguendo due obiettivi: il dialogo con l’altro e l’ambizione di costruire una ‘comune civiltà’ al di là della legittima diversità tra le culture ereditate, una condizione che andrebbe condivisa da tutti.La volontà politica di dar vita ad un’iniziativa come questa scaturisce dalla presa di coscienza di questa necessità”.
A parere di Mollica “l’azione consiste a sviluppare un dialogo interculturale, non solo nel senso tradizionale del termine, ma soprattutto nell’accezione antropologica estesa a tutti gli aspetti concreti che una cultura pratica assume nel quotidiano: istruzione, ruolo della donna, immagine delle popolazioni originariamente immigrate, ecc.Perché privilegiare un simile rapporto? Non certo per prevenire uno scontro tra civiltà ma piuttosto nella certezza che le due sponde del Mediterraneo scopriranno nel quotidiano le loro complementarità principali; ed è oggi che bisogna prepararsi. L’inaugurazione della cattedra Maritain e del corso su ‘Pace e dialogo tra le religioni e le culture del Mediterraneo’ sono certo che creerà le condizioni propizie per un armonioso connubio delle diversità culturali, per una libertà di coscienza senza riserve e espressa in tutte le sue dimensioni, e per la neutralità della sfera pubblica. Così riunite, queste condizioni possono garantire una secolarizzazione aperta, in assenza della quale sarà duro sconfiggere i pregiudizi razzisti, in particolar modo antisemiti e islamofobi”.
“Bisogna andare oltre l’emergenza, vista oggi come un ‘problema’ per le comunità, e guardare – conclude Mollica – all’immigrazione come un fatto che deve essere affrontato partendo da un’integrazione concreta. Bisogna, dunque, puntare sempre più ad un approccio di accoglienza, uscire fuori dall’assistenzialismo per realizzare pienamente quel percorso di interazione e integrazione per restituire piena dignità alla persona.La questione migratoria chiama in causa la nostra capacità di programmare il futuro delle società, comprendendo e governando la profondità di trasformazioni cui saremo inevitabilmente soggetti. Bisogna lavorare dunque per sensibilizzare i cittadini lucani aiutandoli a sconfiggere quella paura della diversità che domina i paesi occidentali, per evitare, per dirla con TzvetanTodorov, che sia ‘la paura dei barbari a renderci barbari’”.
Mattarella a Matera per inaugurazione Cattedra Jacques Maritain, nota di Latronico (senatore Direzione Italia)
“Ringraziamo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la sua visita a Matera in occasione dell’inaugurazione della cattedra di Jacques Maritain. L’attenzione alla realtà di Matera, della Basilicata e del Mezzogiorno non può che far bene per non perdere la tensione civile e politica attorno al traguardo, sempre attuale, di superare il sottosviluppo che ancora segna tanta parte dei Paesi del Mezzogiorno. I segni del sottosviluppo sono la conferma di diseguaglianze tra le persone che il paese deve provare a superare con pensiero ed azione. L’investimento in azioni che divulghino la cultura come prima infrastruttura sociale, e’ la strada principale. Anche la visita al centro di geodesia spaziale di Matera è il segno di un incitamento ulteriore verso scelte che sappiano privilegiare l’attenzione per la ricerca e l’innovazione proprio nella Basilicata e nel Mezzogiorno per superare l’arretratezza presente”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, capogruppo di Direzione Italia alla Camera.
Mattarella a Matera per inaugurazione Cattedra Jacques Maritain, intervento dell’astronomo materano Franco Vespe
Oggi Matera ospita il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Viene ad inaugurare la cattedra dell’università della Basilicata dedicata a Jacques Maritain ( Il padre del personalismo cristiano ed uno dei padri conciliari della Chiesa) e, presumibilmente, l’affaccio di S. Agostino dedicato alla figura ed alla memoria di Emilio Colombo. Due eventi intimamente intrecciati che rendono giustizia ad un filone politico-culturale, quale quello del Cattolicesimo democratico, che ha concorso grandemente a sterilizzare le terribili ideologie Hegeliane che hanno attraversato il nostro continente nel secolo breve del 900. Si è fatto un gran parlare, per scadere perfino in scellerate ed ignoranti denigrazioni, riguardolagiusta decisione da parte della città di Matera, di dedicare l’affaccio a E. Colombo. Lo stesso attuale sindaco, portentoso nel custodire la memoria storica della nostra città, ha saputo dare una giustificazione ineccepibile delle ragioni di questa titolazione. Quello è l’affaccio visitato da De Gasperi nel 1952 che con Colombo firmò la legge di sgombero dei materani dai tuguri dei Sassi e che diede l’avvio alla ricostruzione sul piano di una nuova città con criteri innovativi e paradigmatici. Ma il merito di Colombo, va ben al di là di questo episodio che riguarda la città. Quando veniva a Matera, soprattutto negli ultimi tempi, lo andavo ad ascoltare. Non andavo ad ascoltare un uomo che conosceva la storia ma uno che l’aveva fatta! Meravigliosi quegli scorci storico-politici che raccontavano di come la sua generazione e dei nostri padri, aveva ricostruito l’Italia. Forse il più bel periododell’epoca unitaria: eroico ed entusiasmante! Periodo costruito fra l’altro andando a lezione di Maritain (tanto dal filosofo ha attinto il popolarismo sturziano a cui si rifaceva la DC !). Come dicevo non raccontava la storia ma, avendola fatta,con lui la si riviveva. Dal suo racconto ho per esempio appreso che la sua azione politica traeva spunto dalle tesi socio-economiche della scuola SVIMEZ di Pasquale Saraceno, o di economisti straordinari come Paolo Sylos-Labini, Rossi-Doria o Beniamino Andreatta. Secondo questa scuola non si poteva parlare di vero sviluppo del meridione senza sviluppo industriale. L’innervamento industriale del Sud, sempre secondo questa scuola, doveva però avvenire attraverso le imprese del parastato. Colombo fu politicamente uno dei più efficaci implementatori di queste teorie economiche. Così nacque l’Italsider a Taranto, come a Bagnoli, ed i poli chimici (a quei tempi era un settore industriale nel quale l’Italia era all’avanguardia!) in val Basento, Sicilia e Sardegna. Per non parlare degli insediamenti Finmeccanica seminati in varie sedi del meridione. Checché ne dicono i professoroni ignoranti che sparano idiozie su FB, proprio quegli investimenti, insieme alla CASMEZ, permisero per la prima volta nella storia unitaria, di ridurre la forbice fra Nord e Sud. Fu (Colombo) uno degli attuatori della riforma agraria. Le strategie della CASMEZ erano state tutte ispirate dalla Tennessee Valley Administration (TVA) che ebbero un certo successo in quell’area 10 anni prima. Alla domanda impertinente di chi scrive del perché quelle iniziative non abbiano funzionato a lungo, ammise ob-torto collo che esse si impantanaronoper una conduzione statalistica troppo asfissiante e pochissimo attenta alle dinamiche del mercato. Il terzo ambito sul quale l’azione politica di Colombo si è spesa è stata quella della costruzione dell’Europa. E’ stato presidente del parlamento europeo dal 1977 al 1979 e poi deputato anche dal 1989 al 1992. Ascoltato ed autorevole statista europeo. Vinse fra l’altro il premio Carlo Magno (dato solo ad Alcide De Gasperi ed Antonio Segni prima di lui). Quindi stiamo parlando forse del più importante statista che la Basilicata abbia avuto al pari dello stesso Francesco Saverio Nitti. Quest’ultimo, ormai anziano, inizialmente lo definì “sagrestanello”, ma poi ammise: “E’ un colombo che volerà”. Paradossalmente fece del male solo alla sua amata Potenza riducendola a mero nodo burocratico assistenziale. In conclusione è giusto che quell’affaccio sia dedicato a Colombo e ci statutto che il Presidente della Repubblica Mattarella venga ad onorarlo.
Francesco Vespe
Consegna della scultura Dea Enotria dell’artista Antonio Saluzzi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il Presidente Sergio Mattarella oggi è in visita a Matera per l’inaugurazione della Cattedra Maritain dell’Unibas. Non poteva esserci modo migliore di celebrare il fascino delle tradizioni e degli antichi mestieri che donare al Presidente Mattarella un omaggio speciale. Il Primo cittadino italiano infatti ha ricevuto dalle istituzioni regionali una scultura in bronzo di grande valore simbolico. L’opera raffigura la Dea Enotria, antica colonia della Magna Grecia, dove oggi è posta la Basilicata. La leggenda narra che re Italo decise di stabilirsi in questo luogo pieno di bellezza ribattezzandolo con il nome di Italia.
Autore del particolare manufatto Antonio Saluzzi, un artista lucano che vive e lavora nel comune di Acerenza. Da anni egli fonde e scolpisce il metallo con una tecnica millenaria che risale ai tempi dell’Antica Grecia, utilizzando elementi semplici e allo stesso tempo impareggiabili per unicità come la sola terra e i carboni. Grande appassionato di storia sacra e antica, Saluzzi ha realizzato numerose opere in Italia e alcune sono arrivate fino ad Hong Kong. Nel 2015 il suo lavoro Phoenix è stato selezionato per la prestigiosa mostra d’Arte contemporanea internazionale Florence Biennale di Firenze.
Mattarella a Matera per inaugurazione Cattedra Jacques Maritain, nota di Giordano (Ugl)
“La giovane Provincia ha accolto, fiera e felice di farlo, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Da oltre 8 anni che Matera attendeva la visita del Capo dello Stato, oggi si è rinnovata l’occasione per raccontare da vicino la nostra storia e il nostro quotidiano insieme alla bellezza di questa piccola terra”.
Lo ha detto il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano in occasione dell’inaugurazione della cattedra di Jacques Maritain fatta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Per il sindacalista, “Un sentito ringraziamento a Mattarella per essere al nostro fianco nell’affermare il principio che tutti i cittadini hanno pari dignità regalando oggi una grande e vera vicinanza. Matera e il suo territorio sono sopraffatti da problemi, i grandi problemi di questa epoca, se affrontati con un approccio inadeguato e angusto rischiano di travolgerci: ci sono problemi complessi che nessuno può pretendere di risolvere da solo in un territorio dove registra occupazione troppo precaria e poco retribuita: in particolare quella fra i giovani, invoca un lavoro ‘stabile e dignitoso’. Priorità, – aggiunge Giordano -, che per l’Ugl deve essere al centro dell’esercizio delle responsabilità di istituzioni e forze sociali. Se così non fosse ecco giustificarsi e da affrontare il rapporto tra povertà, disuguaglianza e globalizzazione che ha trascinato la nostra provincia con numerosi problemi preliminari. Vanno creati condizioni politico/sociali tali da sconfiggere pregiudizi razzisti, non rincorrendo l’emergenza ma anticipandola, spiegando e formando il territorio da non vedere oggi come un ‘problema’ l’immigrazione ma, come un fatto che deve essere sempre più consono ad un approccio di accoglienza e integrazione per restituire piena dignità alla persona. Bisogna lavorare dunque – conclude Giordano – per sensibilizzare i cittadini lucani aiutandoli a sconfiggere quella paura della diversità che domina anche nei nostri paesi: per cui il sindacato, se unito, può fare tanto a sostegno e supporto di tale causa”.
La fotogallery dedicata alla visita di Mattarella a Matera (in corso di aggiornamento) – foto www.SassiLive.it
La fotogallery della visita del Presidente della Repubblica sergio Mattarella nel Centro di Geodesia Spaziale