Ripresi in prima Commissione consiliare (Affari istituzionali) i lavori sulla proposta di legge d’iniziativa dei consiglieri regionali componenti l’Ufficio di Presidenza riguardante lo “Statuto della Regione Basilicata”. La Commissione riunitasi con la presidenza del consigliere Vito Santarsiero (Pd) ha audito il direttore dell’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle autonomie locali (Issifra), Stelio Mangiameli, accompagnato da Aida Arabia e Antonino Iacoviello che hanno contribuito fattivamente al supporto tecnico scientifico dato al Consiglio regionale ed alla prima Commissione. L’audizione di Mangiameli precede l’inizio del calendario di incontri sul territorio con la cittadinanza, fase questa che contempla la partecipazione diretta dei cittadini, dopo la prima disamina compiuta dalla Commissione.
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, ha considerato come “lo Statuto sia la Carta fondamentale della Regione ed ha bisogno di principi evidenti e trasparenti, sensibili sì, ma comprensibili e attuabili. I riferimenti trovano ragion d’essere in uno spazio normativo realmente efficace. Il lavoro svolto in Commissione si apre al confronto con la società civile per un ulteriore approfondimento che sarà determinante per fare dello Statuto della Regione Basilicata un modello nel Paese, considerando, anche, il particolare momento storico in cui viene approvato, in un quadro politico nazionale in forte cambiamento che vede, tra l’altro, la rivisitazione del Titolo V della Costituzione. Uno Statuto chiaro e preciso, quindi, nella sua comprensibile evidenza e compatibile con le esigenze della comunità regionale”.
Il presidente Santarsiero, nel ribadire che siamo l’unica Regione a non avere ancora uno Statuto di seconda generazione, ha evidenziato che “al di là delle inevitabili sfrondature di cui necessita la bozza elaborata che è espressione della volontà di tutti di dare un contributo fattivo, il lavoro dei componenti la Commissione è stato altamente proficuo ed ha portato alla definizione di una proposta che vuole essere un modello di Statuto innovativo. Come emerso in precedenza, a seguito del testo licenziato ed al programma di incontri stabiliti – ha spiegato Santarsiero – è stato ritenuto opportuno ascoltare il prof. Mangiameli sul lavoro sin qui svolto in Commissione. Il testo è frutto di un confronto ampio, fatto di condivisioni e, in alcuni casi, anche di posizioni non unanimi. Ferma, però, è rimasta nel corso delle sedute, la volontà di giungere ad un testo finale per un confronto con l’esterno per poi andare ad un riesame prima della definitiva approvazione in Aula. Contributi considerevoli sono venuti sia dalla maggioranza che dalle opposizioni che hanno sempre convenuto sull’obiettivo principale – ha continuato Santarsiero – che è quello di porre la nostra Regione, nell’ambito nazionale ed europeo, in una posizione di assoluta avanguardia, rendendola protagonista in un dibattito complessivo che concerne le modifiche costituzionali e, quindi, il nuovo ruolo dei massimi Enti territoriali. Siamo giunti nella fase in cui è nostro dovere, in qualità di rappresentanti delle Istituzioni, ascoltare la popolazione e dibattere con l’intera comunità regionale in merito alle soluzioni condivise e più opportune per la crescita reale della nostra regione. Di qui la calendarizzazione degli incontri sul territorio ed il giusto confronto con chi dovrà partecipare attivamente ai lavori per una Carta vicina alle esigenze del vivere comune, prima ancora delle giuste puntualizzazioni istituzionali, normative e, soprattutto, amministrative. Prezioso l’intervento del prof. Mangiameli che ha considerato la bozza sin qui elaborata dai consiglieri, un lavoro di sintesi che merita una riflessione ulteriore dopo che saranno stati svolti i giorni della Statuto che rappresentano una scelta particolarmente felice della Commissione. Da oggi – ha concluso Santarsiero – si inizia a lavorare anche sulla nuova legge elettorale”.
Antonino Iacoviello si è soffermato sull’aspetto metodologico, parlando di “un atto guida che travalica la legislatura, un atto destinato a restare nel tempo. L’obiettivo – ha specificato – della collaborazione tra Issirfa, Consiglio regionale e prima Commissione è stato quello di una collaborazione fattiva con il trasferimento di Know how tecnologico a chi dovrà, in ultima analisi, assolvere alle esigenze dei cittadini. Lo statuto – ha sottolineato – concerne l’identità regionale da individuare e riscoprire con una pianificazione e programmazione delle politiche che dovranno regolare l’assetto politico-istituzionale, favorendo il rapporto tra i cittadini e le autonomie locali. Un ruolo, il nostro, di supporto – ha specificato – un rapporto dialettico di confronto. Tocca ora all’organo politico raggiungere l’obiettivo di cercare il modo migliore per avvicinare i cittadini alle istituzioni, valorizzando gli strumenti della partecipazione. Fondamentale la funzione di programmazione del Consiglio con mezzi funzionali e tralasciando tutto lo scibile che non rientra nei compiti e nelle competenze specifiche dell’Ente Regione di cui lo Statuto diviene braccio operativo. Necessaria una pianificazione efficace per rendere compatibili le varie aree dell’apparato in una giusta visione del ruolo della Regione nel panorama decisionale europeo. Una programmazione strategica, dunque, per un modello funzionale e condiviso tra Consiglio e Giunta”.
Aida Arabia si è soffermata sulla “qualità della legislazione, puntualizzando il ruolo specifico dei vari organi ed organismi, quali il Coordinamento per la legislazione e la Consulta di garanzia, che contribuiscono all’unica finalità di rendere lo Statuto strumento garanzia di qualità legislativa ed amministrativa, nonché strumento spendibilre sul territorio per trovare intese concrete e, soprattutto, in grado di trovare intese concrete con il corpo elettorale e con gli altri Enti territoriali”.
Stelio Mangiameli, in riferimento a quanto proposto dalla Commissione, ha parlato di “un lavoro utile per recepire istanze e sensibilità varie. Seguendo le indicazioni dei consiglieri – ha sottolineato – il dibattito si è fatto estremamente interessante in una duplice visione, l’una che si mantiene nell’ambito dei poteri regionali ed un’altra più originale, tradizionalmente alternativa, basata su una sorta di condivisione tra Consiglio e corpo elettorale. Il Consiglio come snodo della funzione legislativa con i cittadini e snodo di un rapporto corretto con la Giunta. Sui principi – ha detto Mangiameli – è necessaria una ulteriore riflessione rispetto alla missione e responsabilità reali della Regione. Uno Statuto innovativo e di terza generazione consente alla Regione di inserirsi nel dibattito in corso sulla riforma costituzionale ed il nuovo ruolo delle Regioni”.
I consiglieri intervenuti nel dibattito hanno convenuto sulla importanza delle giornate dello Statuto. Mollica (Udc) ha fatto cenno ad “uno Statuto che ha tenuto conto di tutte le posizioni espresse in Commissione che dopo la consultazione meriterà un ulteriore lavoro di sintesi”. Per Galante (Ri) “la stesura del testo in Commissione ha arricchito le linee guida ed è frutto del pensiero di tutti i componenti la Commissione stessa con i loro punti di vista diversi”. Anche per Galante “sarà necessario un ulteriore approfondimento e sintesi dopo la consultazione pubblica”. Il consigliere Romaniello (Gm) ha ribadito che “è stato giusto dare ampio spazio ai cittadini e bisognerà lavorare ancora per il migliore equilibrio tra i vari poteri”. Perrino (M5s) si è detto “d’accordo sul corretto rapporto tra Consiglio e Giunta senza travalicazione alcuna, come oggi spesso accade, e si è dichiarato favorevole al quorum zero per i referendum. Bisogna conoscere – ha detto – per deliberare, evitando ogni forma di cesarismo”. Il consigliere Rosa ha ribadito che “questo Statuto ha visto l’apporto di tutti ed è espressione di una significativa spinta venuta direttamente dal basso. Adesso occorre audire i territori e poi procedere alla sintesi finale, salvaguardando la forte volontà di conservare principi ed obiettivi”.
Al termine della discussione è stato deciso, su proposta del presidente Santarsiero, di dare mandato all’Issifra Cnr per procedere “ad un lavoro di valutazione del testo e di sintesi, laddove possibile, lasciando intatti i principi espressi e, nel contempo, cominciare a lavorare alla legge elettorale. Lo schema generale con le prime valutazioni sulle varie ipotesi (sarà anche valutata la possibilità di aumentare il numero dei consiglieri) è da predisporre e da consegnare entro il mese di marzo. Punti fermi sono: abolizione del listino, premio di maggioranza, voto disgiunto, collegi da definire, incompatibilità tra ruolo di assessore e consigliere.
Hanno preso parte alla seduta della Commissione, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), i consiglieri Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Paolo, Galante (Ri), Luigi Bradascio (Pp), Gianni Perrino (M5s), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Francesco Mollica (Udc), Francesco Pietrantuono (Psi), Michele Napoli (Pdl-Fi), Vincenzo Robortella (Pd).