Arte contemporanea e archeologia per riscoprire il Parco Archeologico di Herakleia. E’ l’obiettivo del progetto Siris realizzato da “Studio Studio Studio”, il collettivo fondato dall’artista Edoardo Tresoldi. Il progetto di respiro internazionale coinvolge le opere del duo belga Gijs Van Vaerenbergh, della spagnola Selva Aparicio e dell’italiano Max Magaldi, in un dialogo tra creatività e storia.
L’intervento si inserisce nel piano di valorizzazione delle aree sacre del Parco e realizzazione di un Ecomuseo, promosso dal Ministero della Cultura, e fa parte del Programma Operativo Nazionale (Pon) Cultura e Sviluppo, sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) per il periodo 2014-2020.
Il progetto Siris – presentato ieri alla Triennale di Milano, punto di riferimento culturale nel capoluogo lombardo, all’interno del quale si organizzano mostre d’arte, di design, spettacoli teatrali, concerti e incontri – è diretto da Antonio Oriente e si sviluppa nella cosiddetta Vallata Mediana del Parco Archeologico. Quest’area, utilizzata anche come parco urbano, ospita resti di straordinaria importanza come il Tempio Arcaico e il Santuario di Demetra. Entrambi, purtroppo, poco percepibili a causa delle condizioni limitate di conservazione: “Attraverso un approccio creativo e innovativo – ha detto l’assessore regionale Cosimo Latronico che a Milano ha illustrato i contenuti del progetto – Siris mira a far rivivere questi luoghi, esaltandone il valore storico e archeologico”.
Nel ricordare che Il Parco Archeologico di Herakleia, gestito dalla Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata, è uno dei numerosi siti archeologici della rete di Musei e Parchi Archeologici Nazionali, Latronico ha spiegato l’importanza del patrimonio storico “nell’ottica di promuovere e valorizzare un contesto territoriale su grande e piccola scala, migliorandone l’attrattività con ricadute economiche, occupazionali e di sviluppo turistico. In Basilicata – ha aggiunto l’assessore – i siti archeologici hanno un raggio d’azione esteso e capillare con caratteristiche di unicità dal forte valore identitario. Sono sempre più persuaso che – ha proseguito – la valutazione della consistenza fisica dei beni archeologici e del loro valore storico e culturale costituiscono e rappresentano per la nostra regione un elemento di reale sopravvivenza delle aree e dei contesti che li contengono”.
Partendo da queste considerazioni, l’assessore si è fatto portavoce e promotore in Basilicata di un forte investimento racchiuso nel progetto integrato e territoriale “Magna Grecia”, mettendo a disposizione ingenti risorse (numerosi interventi previsti per 4.734.000 euro di investimenti programmati, sostanziandosi in 11 azioni, tra cui campagne di scavi per i siti archeologici, costruzioni di ciclovie). “L’obiettivo dichiarato – ha concluso Latronico – era e rimane quello di favorire la conoscenza e il “riconoscimento” da parte del mercato turistico e delle comunità locali del “Valore”, della “Specificità” dell’Offerta turistico-culturale del territorio”. Un nuovo progetto riguarderà un altro sito minore, Cugno dei Vagni, appartenente sempre al territorio di Eraclea”.