Tutela degli animali da compagnia e d’affezione, prevenzione e controllo del randagismo, repressione di ogni tipo di maltrattamento compreso l’abbandono, valorizzazione del ruolo delle associazioni di volontariato animalista, promozione della cultura del possesso responsabile degli animali di affezione, anche mediante campagne informative e di educazione, istituzione dell’anagrafe canina: questi sono i principali obiettivi della proposta di legge, che unifica quelle presentate dai consiglieri Gianni Leggieri (M5s) e Michele Napoli (Pdl-Fi), licenziata ieri con parere favorevole all’unanimità dalla quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta da Vito Giuzio (Pd). Il testo passa ora all’esame dell’Aula per la definitiva approvazione.
Prima del voto sono stati ascoltati sull’argomento Antonio Casalnuovo, in rappresentanza dei medici veterinari liberi professionisti della provincia di Potenza, Gerardo Salvatore, dell’Ufficio veterinario della Regione e la coordinatrice regionale del Movimento animalista Caterina De Canio. Casalnuovo, che ha parlato a nome di 40 colleghi, si è detto soddisfatto dei contenuti della proposta di legge chiedendo solo alcune modifiche, non sostanziali, relative ad esempio alle sterilizzazioni e a chi debba farle, o al fatto che a garantire il benessere degli animali nei canili rifugio debba essere il veterinario libero professionista. Salvatore ha invece chiesto di avere chiarimenti su una serie di articoli o comma per meglio comprendere il ruolo della Regione, a partire dall’accreditamento dei liberi professionisti, alla presenza di veterinari nel momento della cattura di cani randagi, cosa questa non compatibile con le risorse umane. “Da 24 anni – ha detto De Canio – vige la legge regionale sulle disposizioni in materia di randagismo. Per questo da sempre abbiamo chiesto che fosse cambiata con un testo che definisse bene chi fa cosa. Questa è una proposta di legge che riesce a tenere insieme il benessere animale e la razionalizzazione delle risorse economiche. La proposta inoltre disciplina la presenza delle associazioni di volontariato nei canili a tutela del benessere e per favorire le adozioni dei soggetti ricoverati. Altro elemento importante – ha aggiunto- la introduzione del comitato tecnico regionale affinché la legge sia rispettata”.
La Commissione ha anche ascoltato il rappresentante dell’associazione regionale delle strutture socio assistenziali della Basilicata, Vincenzo Clemente, sulla delibera della Giunta regionale riguardante l’approvazione definitiva del manuale per l’autorizzazione dei servizi e delle strutture pubbliche e private che svolgono attività socio assistenziali e socio educative. “In Basilicata – ha detto – siamo circa 400 operatori del settore e garantiamo 1.500 posti letto per anziani. La Regione Basilicata ha interamente copiato il regolamento attuato dalla Regione Puglia dove però le strutture sono convenzionate. Per quanto ci riguarda – ha aggiunto – il manuale è improponibile perché con queste rette e con l’obbligo di assumere tante figure professionali, le nostre strutture non possono reggere a lungo e rischiamo di essere chiuse”. I consiglieri Napoli e Romaniello hanno chiesto a Clemente di preparare una proposta da poter esaminare e nel frattempo la Commissione ha deciso di chiedere al Dipartimento di sospendere l’efficacia del manuale.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Giuzio (Pd), i consiglieri Miranda Castelgrande (Pd), Romaniello (Gm), Bochicchio (Psi), Perrino (M5s) e Napoli (Pdl-Fi).