La Provincia di Matera non ci sta. La soppressione della sezione di Pisticci del tribunale di Matera non solo non è logica, ma infliggerebbe l’ennesima ingiustificata condanna all’involuzione un territorio martoriato che è stanco di subire.
Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella, in appoggio all’impegno profuso dal Comune di Pisticci, aveva già sollecitato, oltre un mese fa, il Ministro della Giustizia, Paola Severino, circa la necessità di rivedere il progetto di rimodulazione delle circoscrizioni giudiziarie.
“La nostra presenza al Consiglio comunale aperto che si svolgerà questo pomeriggio a Pisticci – ha dichiarato il presidente dell’Amministrazione provinciale, Franco Stella – rafforza una posizione che non abbiamo temuto di prendere sin dagli inizi, quando l’ipotesi di soppressione era una semplice intuizione. Se è vero che la razionalizzazione della spesa è un dovere e una necessità, è altrettanto vero che la spending review non può banalmente coincidere con una politica di tagli con l’accetta. Tagli che non guardano, perché chiaramente miopi, a ciò che si è speso per migliorare proprio quegli uffici che si vogliono sopprimere: la nuova sede del tribunale a Pisticci docet.”
“Purtroppo sfugge all’attenzione del governo – ha proseguito Stella – la tutela del dato storico, territoriale e sociale di un presidio qual è quello della sezione distaccata di Pisticci che, a tutti gli effetti, ricopre il ruolo di tribunale del Metapontino. Area di punta per lo sviluppo del Materano che, a dispetto del proprio contributo importante in termini di incremento del Pil locale, si vede ricompensata di tanto faticoso impegno con lo smantellamento del proprio diritto all’autonomia in ambito giudiziario.”
“Amministrare la giustizia, oltre a essere questione estremamente delicata, – ha proseguito Stella – è un servizio essenziale che deve essere garantito a tutti i cittadini senza alcuna distinzione di sorta. Con la soppressione della sezione di Pisticci si costringerebbero i cittadini meno abbienti a sostenere spese, che non possono permettersi, per raggiungere sedi più distanti. Al problema sociale si dovrebbero poi aggiungere i disguidi funzionali che la struttura del capoluogo, non preparata ad affrontare l’incremento previsto, genererebbe. Ripercussioni negative a catena che scatenerebbero significative perdite anche sul fronte economico.”
“Alla luce della necessità di garantire, come è avvenuto per i tribunali di Lagonegro e Melfi, la sopravvivenza del presidio di Pisticci, – ha concluso Stella – auspichiamo che tutte le istituzioni e le forze politiche del territorio scendano in campo, con determinazione e coraggio, per evitare che si realizzi l’ulteriore impoverimento di servizi di notevole importanza di tutta la provincia di Matera.”
Navazio, Falotico e Mollica su soppressione tribunali; la Basilicata difenda se stessa!
Nel prossimo consiglio regionale previsto per martedì 19 giugno chiederemo all´Assemblea di anticipare la mozione presentata il 14 maggio scorso che impegna il Presidente ed il Governo regionale a “sostenere l´approvazione della bozza predisposta dalla Commissione ministeriale per garantire il mantenimento del Tribunale di Melfi, in
particolare vigilando affinché non intervengano modifiche in danno alla struttura melfitana”. Avevamo dei timori.
Una mozione che vuole e deve coinvolgere l´intera assemblea regionale intorno al tema della sopravvivenza della Regione, senza nessuna enfasi o esaltazione verbale.
La Regione è chiamata a difendere se stessa! Troppe ingerenze, troppi tentativi di scardinamento.
La Regione, nei prossimi giorni, licenzierà il “Documento programmatico per lo Statuto”, nel quale si esaltano, si riconoscono, si dichiarano e si definiscono parole chiavi che “tendono a raccordare l´eredità del
passato, la dialettica e i valori condivisi del presente, la prospettiva del futuro”. La Basilicata difenda se stessa!
La sua classe dirigente non si racchiuda nella difesa salottiera ma alzi la voce. Si faccia capire ciò che, astrattamente, è sopprimibile ma che, concretamente, diventa insopprimibile. E questo vale per i
tribunali, per la Banca di Italia, per le sedi prefettizie, insomma per tutti i presidi che hanno coniugato la storia di questa regione con le istituzioni nazionali.
I risparmi sono necessari, tutti siamo impegnati a trovare le soluzioni più opportune e la revisione delle circoscrizioni giudiziarie non consente di recuperare molti denari. Al massimo l´intervento consentirà di recuperare magistrati e risorse umane, forse, con un recupero di specializzazione delle funzioni. I risparmi sono altrove: basti pensare
che la voce di spesa del servizio intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali incide per oltre il 40% del totale delle spese di giustizia!
Ma attenzione, lo smembramento della Basilicata, da vago disegno intellettualoide incomincia a prendere forma. Cerchiamo di non essere semplici spettatori.
Mi chiedo perchè nessuno parli dell’imminente soppressione dell’Ente Provincia di Matera, della chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale Madonna delle Grazie, della Prefettura e del drastico dimensionamento della Questura.