Cosa fare di piazza della Visitazione a Matera? Nel dibattito avviato da alcuni mesi nella città dei Sassi si inserisce nuovamente l’ingegnere materano Pier Giorgio Corazza. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Piazza della visitazione continua a occupare le cronache culturali di Matera e molti continuano ad interrogarsi sul suo destino.
Cosa ci mettiamo in questa Piazza? In 25 anni e due concorsi si son accumulate molte idee: un teatro, la concattedrale, un casinò, un grande auditorium, un parco, un lago, percorsi d’acqua, un museo, la torre civica, terminal bus, ecc. E la ricerca continua.
Perdono quota le destinazioni più tradizionali (e un po’ banali), come quella del progetto Aymonino del centro civico coN l’agorà , la sala consiliare, gli uffici comunali e il parcheggio. Ce le hanno tutte città e non sono originali.
E’ invece molto originale una nuova idea di fonte autorevole di destinare la piazza a
“Luogo di rapporti intergenerazionali, collante sociale, diversa dalla piazza tradizionale, stazione della creatività, che favorisca i rapporti interpersonali”. Si cerca un grande architetto, possibilmente internazionale, per fare il progetto.
Qualcuno invoca Renzo Piano.
Intanto c’è una notizia sensazionale. Pare che in piazza della visitazione non si possa costruire nulla, perchè il centro direzionale ha assorbito tutte le volumetrie previste da piano regolatore e non è rimato nemmeno un metro cubo.
Si scopre così che le opere dei 32 progetti dei due concorsi sarebbero state tutte abusive.
Sarebbe stato abusivo anche il progetto Aymo-Panella che vinse il concorso nel 93. Meno male che non l’hanno realizzato.
Allora non ci resta che farci un parco: il settimo parco urbano di Matera. L’importante è che sia un fiore all’occhiello e un biglietto da visita, cosa di preminente interesse per la capitale della cultura.
PierGiorgio Corazza
L’ingegnere Vito Labarile risponde alla nota di Pier Giorgio Corazza. “Siamo arrivati… dove dovevamo arrivare…”
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione
Caro Piergiorgio….questo è ciò che mi vien da dire dopo aver letto la tua nota: Piazza della Visitazione è sempre stato un comparto del PP del Centro Direzionale e come tale ne segue le sorti di una gestione dissennata di quel piano particolareggiato.Come Tu mi insegni la qualità dell’Architettura deriva normalmente da un buon “Progetto Urbano” e tale era quel bel PP di Piccinato.Il tema di ogni Piano è la gestione sottostante la sua attuazione:a riguardo Io rivendico il copyright di un disegno di attuazione di quel PP dove i proprietari dei suoli accettavano di redistribuire i volumi edificatori in termini equi tra Loro,ma accettando e aderendo al disegno di Piano di PiccinatoPromossi e costitui all’epoca il Consorzio tra i proprietari delle aree,con il vincolo statutario di assumere il disegno di PP di Piccinato come progetto urbano da attuare per realizzare l’intero compendio fondiario del Centro Direzionale.Ma fu una breve ma esaltante avventura professionale,perché una classe dirigente miope e avida,composta da politici,tecnici professionisti e imprese edili divenuti nel contempo proprietari di molti di quei suoli,misero da parte quel Piano per realizzarne un altro,inqualificabile,frutto di una mediazione rozza e incolta tra i tanti interessi esistenti,che ha generato il mostro urbano che è sotto gli occhi di Tutti…Caro Piergiorgio,Tu sei Persona colta e per bene,ma sei anche Persona informata dei fatti…se avessi parlato all’epoca dell’origine di tali misfatti,così come oggi meritoriamente stai facendo,forse le cose di questa nostra povera Città avrebbero preso un percorso diverso…Il silenzio assordante e colpevole di allora, non certamente solo il tuo, oggi è prescritto ahimè…!
Vito Labarile
L’architetto Mauro Sàito interviene nel dibattito avviato sul futuro di piazza della Visitazione a Matera. Di seguito la nota integrale.
Il tema più interessante che emerge dagli incontri e dal dibattito sull’incompiuto spazio pubblico della nominata Piazza della Visitazione è la generale consapevolezza del “vuoto urbano al centro della città”.
Sembra banale ma è un ottimo risultato che questo vuoto sia finalmente considerato dai cittadini “inadeguato ed incongruo”.
Per tanti anni, e fin ad oggi, l’esistenza di questo vuoto urbano davanti al Comune e al Tribunale, questo “non luogo” da cui si parte e si arriva a Matera, è stato davanti agli occhi di tutti e percorso da tanti, ogni giorno,
senza che esso provocasse un impulso di rigetto tanto forte da decidere di sistemarlo, dargli una forma.
Molte sindacature si sono succedute producendo finora concorsi e soluzioni anche fra loro contraddittorie.
L’incalzare degli eventi previsti per il 2019 fa preoccupare sul modo in cui si presenterà la città agli ospiti fra ca. 19 mesi! Come “apparirà” il centro della città che dovrebbe esserne il “salotto buono”.
Certamente non si può andare ad IKEA e comprare un progetto prefabbricato per costruirlo in poco tempo…!
Il ragionamento che ha fatto l’Amministrazione Comunale attuale, nei tempi disponibili, è a mio avviso condivisibile.
Si intende regolamentare la mobilità dell’area e su questa base cercare parallelamente una soluzione urbanistica e architettonica che possa risolvere
il tema su livelli temporalmente distinti.
Impostare un progetto definitivo realizzabile per stralci, congruente con lo schema della mobilità rinnovata, ed individuare una sistemazione generale dell’area fattibile in pochi mesi.
E’ inutile continuare a piangere sulle occasioni perse e sui progetti già redatti. Occorre fare di necessità virtù: alcuni spunti progettuali di “tutti i progetti” possono essere ancora realizzati e posti a base della sistemazione definitiva.
Inoltre, se sarà necessaria una variante allo strumento urbanistico vigente per inserire le “poche” cubature commisurate alla realizzazione di un progetto di alta qualità delle attrezzature di uso pubblico, necessarie a conformare il progetto definitivo dello spazio urbano centrale, esistono i presupposti per sostenerne la pubblica utilità.
Si ricerca una soluzione di alto profilo culturale e tecnico da realizzare in poco tempo…
Nel tema aperto al centro di Matera si verifica una classica situazione all’italiana di ritardi programmatori che si ripete sempre uguale: Olimpiadi, Expo, ecc…
Mi auguro che il vuoto urbano della Piazza centrale, da cui è nata la storia moderna di Matera, trovi una sistemazione adeguata e degna della straordinaria identità della città dei Sassi:
una soluzione progettuale che “restituisca un significato al vuoto materiale” impregnandolo dell’antica origine e della profonda dignità della storia dei luoghi a Matera.
Mauro Sàito
L’ambientalista Pio Abiusi interviene nel dibattito avviato sul futuro di piazza della Visitazione a Matera
Caro Pier Giorgio,
apprezzo la tua onestà culturale che del resto non è stata mai posta in discussione ma, ironicamente, quanto tu dici è un pò fuori dal mondo.Già in occasione dell’approvazione del PUM- consiliatura Adduce-, nell’ambito della sistemazione di P.zza della Visitazione spuntò un manufatto alto 28 metri, un palazzo di 7 piani, a servizio della rete ferroviaria. Con una successiva variante di destinazione d’uso sarebbe stato un gioco da ragazzi trasformare la struttura in civile abitazione. I professionisti di oggi sono maestri in queste cose.Quel palazzo introdotto nottetempo fu cassato dal piano perché c’erano consiglieri che sapevano leggere le carte, le leggevano e tutelavano gli interessi della città. Le cubature sono finite perché con il cosiddetto centro direzionale- centro direzionale del niente,solo palazzacci- è stata fatta carne da macello ? Poco male! Basta una piccola variante agli attuali strumenti urbanistici ed eccoti la moltiplicazione dei pani e dei pesci ma di cemento. Sia chiaro che il progetto di sistemazione di P.zza della Visitazione deve essere di “alto livello” e noi in città in questi ultimi 30 anni siamo abituati agli interventi di “alto livello”ne abbiamo di esempi a non finire. Un piccolo assaggio proprio nell’area interessata sarà possibile farlo con gli spazi “occupati”- termine usato da taluni professionisti- per l’area che riguarda la scuola Torraca dove sarà possibile sistemarci un bel manufatto che conterrà alloggi popolari identici a quelli del cosiddetto centro direzionale. Non bisogna,altresì ,dimenticare che nell’ambito del “potenziamento e riqualificazione della Metropolitana”con una somma già stanziata di 3,7 meuro- di sicuro è l’antipasto- è prevista la concreta possibilità di demolire parte della galleria artificiale e riportare alla luce parte della rete ferroviaria e poi???????
Pio Abiusi