Architetti Associati Luigi Acito, Renato Lamacchia, Lorenzo Rota in una nota riaprono il dibattito sul futuro di piazza della Visitazione a Matera.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Fare sintesi su Piazza della Visitazione
Il confronto sul futuro di Piazza della Visitazione si sta facendo sempre più serrato, perchè è nella consapevolezza di tutti che essa oltre che Centro Civico, nucleo di aggregazione di città antica e città moderna, stia assumendo progressivamente anche il ruolo di porta d’ingresso nella città ECoC/2019; e, com’è buona educazione, la comunità materana sente fortemente l’esigenza di presentarsi ai suoi visitatori in forma accogliente, funzionale, e “di qualità”.
Confronto aperto il 9 febbraio u.s. dall’Associazione Culturale “A. Olivetti”, con lo slogan: “perche’ il futuro sia scelto prima, e costruito poi”.
L’Associazione ha inteso dare un contributo essenzialmente culturale, pacato e quasi notarile, raccontando storia e progetti del sito, collocandoli temporalmente e disciplinarmente secondo precisi Atti Amministrativi.
Rispetto al dibattito organizzato il 18 aprile u.s., vanno conseguentemente ribadite alcune “verità”:
1. Non è vero che il Concorso del 1993 non ha avuto esito: a seguito del Concorso, la Giunta Minieri/Santochirico (con DGM n.1 del 5/01/2000) affidò la redazione del Piano Particolareggiato Esecutivo del sito ai due gruppi primi classificati (come avvenuto negli anni ’50 per Spine Bianche), con l’obiettivo di armonizzarne le previsioni progettuali, anche in riferimento alle previsioni del PRG vigente (Ambito Urbano UI/4);
2. Il Preliminare del P.P., presentato in data 30/05/2000, fu firmato da R. Panella e PG. Corazza per il primo gruppo, e da L. Acito, R. Lamacchia e L. Rota per il secondo gruppo; non parteciparono alla redazione del preliminare Carlo Aymonino e gli altri componenti del primo gruppo;
3. La soluzione progettuale, che riprendeva le migliori idee dei due gruppi, ridimensionava di molto il corpo in ampliamento del Palazzo Municipale (contenente anche la Sala Consiliare) del gruppo primo classificato, introducendo un corpo per Uffici (Prefettura e Regione, come richiesti dall’A.C.), e riprendendo alcune idee (teatro) e lo schema viario del gruppo secondo classificato.
4. Da allora, detto Preliminare non è mai stato portato alla discussione politica e/o pubblica.
5. Nel 2008 si è invece proceduto (Amministrazione Buccico), ad un ulteriore Concorso ad Inviti, vinto dal Gruppo Llavador, che non ha avuto esito alcuno.
Negli anni seguenti (Amministrazione Adduce), ha preso corpo sempre più l’aspetto “nodo trasportistico” della Piazza, inserito nella cornice del Piano Urbano della Mobilità, e sfociato nell’ultima ipotesi/Ciurnelli di riorganizzazione del nodo viario e d’interscambio di Piazza della Visitazione (Amministrazione De Ruggieri).
Oggi sul tema si è formato nell’opinione pubblica un indirizzo generale, un “comune sentire” che vuole contenere al massimo le volumetrie progettuali (ridotte ormai alla sola sala consiliare con alcuni uffici comunali annessi e, forse, il teatro), integrandone lo schema di viabilità e trasportistico in un ‘area a prevalente destinazione a verde pubblico.
Oggi di conseguenza, se si ritiene di “ripartire dal Concorso del 1993”, come chiede l’OdG presentato in CC dal Consigliere ing. Manicone, va ripreso il Preliminare di P.P. che di quel Concorso costituisce l’esito, ed aggiornato al “comune sentire” di cui sopra, ed alle ipotesi di viabilità e trasportistiche del Prof. Ciurnelli.
Il “comune sentire” di cui sopra non è però un “dogma”: chiunque affronti il tema della progettazione urbana, deve poter disporre “ragionevolmente” della libertà di “progettare uno spazio” che, per definizione, è “urbano”, e quindi non può prescindere da quegli elementi tridimensionali che ne determinano forma e vivibilità; purchè si tratti di spazi e servizi pubblici o d’interesse pubblico (teatro?….).
Piazza della Visitazione è sempre e comunque una “piazza-centro civico”, non un parco urbano: la “piazza” della città del terzo millennio, come Piazza del Sedile lo è stato della città rinascimentale, e Piazza Vittorio Veneto della città otto-novecentesca: mettiamo da parte quindi demagogici integralismi, e diamo spazio alla soluzione moderna e razionale dei problemi, come ci ha insegnato Adriano Olivetti.
Architetti Associati Luigi Acito, Renato Lamacchia, Lorenzo Rota