Sensibilizzare le giovani generazioni sul problema dei cinghiali e promuovere buone prassi è l’obiettivo degli incontri organizzati dal Comando Carabinieri per la Tutela Forestale, dal Parco della Murgia Materana e dall’ Azienda Sanitaria di Matera -Sanità Animale (area A) presso alcuni plessi scolastici della città di Matera. Il 12 marzo ha fatto nel plesso della Scuola Primaria Nitti di Matera, il 15 Marzo alla scuola Pascoli e il 19 nuovamente alla scuola primaria Nitti.
Per quasi due ore i responsabili degli uffici hanno, con l’ausilio di immagini, cartoni animati illustrato ai più piccoli il valore della fauna e contemporaneamente i rischi legati alla presenza sempre maggiore di animali selvatici nelle aree urbane con particolar riferimento ai cinghiali. “Da alcuni decenni stiamo assistendo alla progressiva e inarrestabile esplosione numerica del cinghiale e alla dilatazione degli areali anche in zone nelle quali la specie non era stata mai avvistata. L’impatto esercitato da questi animali, – ha dichiarato il neo presidente dell’Ente Parco, Giovanni Mianulli – tanto sulle specie vegetali quanto sulle colture agricole ricadenti nell’area del Parco, è aumentato in maniera notevole. Contrastarne l’incremento è diventata una delle numerose priorità per il Parco e per riuscire a raggiungere l’obiettivo è fondamentale adottare una strategia ampia e articolata che coinvolga tutti gli attori interessati e fornisca, fra le altre cose, una corretta informazione all’intera popolazione. Per questo abbiamo pensato di “cominciare dall’inizio” e quindi dalle scuole, grazie alla collaborazione con il Nucleo Forestale dei Carabinieri, per organizzare laboratori informativi che diano ai cittadini più giovani gli strumenti per conoscere il fenomeno e acquisire i comportamenti più adeguati per contrastarlo.” Il cinghiale rappresenta un elemento faunistico di grande importanza, occorre infatti ricordare come giochi un ruolo importante negli ecosistemi nei quali è presente, ma attualmente anche di estrema problematicità per il territorio italiano e anche per quello Materano. Nel tempo ancheper il Parco della Murgia Materana l’elevata prolificità di questi ungulati ha finito per renderlo un vero e proprio problema sia per le specie floristiche e le colture agricole, ma anche per l’incolumità pubblica, la loro adattabilità agli ambienti antropizzati li ha infatti resi una specie “addomesticata”, senza contare gli incidenti stradali che cominciano a essere più frequenti. “Tra le cause di questa diffusione senza controllo – ha ricordato il presidente Mianulli – che ha radici nella immissione avvenuta nel territorio italiano in passato di specie non autoctone, sono anche gli inverni più miti meno nevosi, con la maggior presenza di ghiande nei nostri territori di cui gli animali vanno ghiotti, la mancanza di predatori naturali (i lupi presenti nell’area le sono insufficienti a garantire un equilibrio) e, infine e forse soprattutto, la prossimità dei boschi alle aree urbanizzate. Quest’ultima condizione diventa spesso una variabile che fa la differenza, perché capita spesso chele persone abituino i cinghiali a essere nutriti, perché danno loro volontariamente del cibo o perché abbandonando gli avanzi nelle aree attrezzate o meno finiscono, “involontariamente”, per alimentarli. Ecco perché il Parco, nei limiti delle proprie competenze, ha attivato una strategia apiù livelli che accanto alle iniziative dirette al contrasto del fenomeno, come il bando appena pubblicato per il controllo della specie (avviso esplorativo per manifestazione di interesse finalizzata all’individuazione di un soggetto economico per l’affidamento della concessione del servizio di contenimento della specie cinghiale mediante gabbie di cattura), ha pianificato azioni di sensibilizzazione volte a prevenire il fenomeno attraverso conoscenza e buone prassi.”