“Matera è una città creativa, eccezionale che non può essere ridotta a semplice cartolina. Con il progetto ‘I luoghi del silenzio’ intendiamo diventare il riferimento per le persone che vogliono trovare, tra questi scenari, il senso della vita, non di quelle che arrivano per vedere non si sa cosa, che si fermano per due o tre ore e poi vanno via continuando il loro viaggio. Dico queste cose perché sono nella condizione di esprimere questi valori.Perché li ho testimoniati, non solo declamati, nel mio impegno per questa città che dura da oltre 60 anni”.
E’ quanto sostenuto questa mattina dal Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, nel corso della trasmissione radiofonica “Uno nessuno 100 Milan” in onda su Radio 24. Il primo cittadino ha risposto alle domande dei conduttori Alessandro Milan e Leonardo Manera, ricordando che “Matera è una delle città vive più antiche del mondo. Ha una continuità di vita di 8mila anni ed è una città fragile che non può sopportare l’urto di un turismo indisciplinato e inconsapevole”.
Poco prima, De Ruggieri aveva partecipato al dibattito in diretta organizzato dalla Rai nel corso della trasmissione “Obiettivo Radio 1”, condotta da Ilaria Amenta e in cui si è confrontato con il direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Paolo Verri, l’architetto Pietro Laureano e il segretario provinciale della Cgil, Eustachio Nicoletti. Sollecitato sull’articolo del New York Times che ha riportato alcune sue dichiarazioni, De Ruggieri ha ribadito che: “Si è trattato di un’interpretazione stravagante delle mie parole da parte di un inviato che, o non ha capito l’italiano, o lo ha travisato. Matera ha necessità di filtrare e selezionare i flussi turistici, attirando un turismo indipendente e non randagio”. Il Sindaco ha poi sottolineato che: “La città non può dipendere unicamente dal turismo ed è per questo che intendiamo utilizzare il brand Matera per creare uno sviluppo continuo e duraturo che riesca a coniugare identità e modernità, autenticità e tecnologia, trasformando i vicinati contadini in vicinati digitali”.
Rispondendo ad una domanda specifica sulle critiche del Ministro Barbara Lezzi sui ritardi nella chiusura dei cantieri cittadini, De Ruggieri ha evidenziato: “Abbiamo delle visioni diverse. A me non interessa soltanto fare un marciapiede in più entro il 2019, ma fare in modo che la cittàdiventi riferimento per investimenti privati, come sta accadendo con l’ex sede della Banca d’Italia destinata a diventare un contenitore gestito da grandi personalità della cultura italiana. Vogliamo che la città diventi un modello culturale e di sviluppo per tutto il Sud”.
Il primo cittadino ha infine respinto la provocazione di un ascoltatore di Latina che aveva detto di “non aver trovato nulla di culturale in Matera che fino al 1952 era una città cavernicola”, ricordando che “Matera ospita la sede unica nel Sud della Scuola di alta formazione per il restauro che attrae studenti da tutta Italia rovesciando per la prima volta l’idea che dal Mezzogiorno si debba fuggire. Chi non vede queste cose – ha concluso – vive di fremiti legati a sussulti rancorosi e pessimisti. Ecco cosa intendo quando dico che bisogna capire la città non soltanto vederla”.
Il sindaco avvolte farebbe meglio a tacere per non creare quello che lui chiama “malinteso”.
Per quanto riguarda le critiche alla Lezzi forse il sindaco dimenticato nel suo letargo che per creare infrastrutture immateriali e culturali, si ha bisogno di infrastrutture REALI che lui sminuisce chiamando marciapiedi… Matera ha bisogno di terminal bus, ferrovia dello stato, tangenziale, parcheggi, strade extraurbane, navette, etc. etc. Non di chiacchiere…
Per quanto riguarda la provocazione del tipo di Latina, non avrei neanche risposto… Uno che proviene da una città nata solo 60 anni fa, vuole paragonarsi ad una città millenaria, e che ha università, centro di geodesia spaziale, Accademia di restauro e di design, conservatorio secolare, etc. etc. etc. All’ignoranza spesso si risponde ignorando…