Ragazza nigeriana espulsa dal Cas di Matera, Cgil: “Restiamo umani. Le Prefetture attuino un governo condiviso e di responsabilità. Uniamoci per il ripristino della legalità e dei diritti universali”.
Apprendiamo con profondo rammarico il caso della giovane nigeriana incinta e con una figlia di un anno che a Matera è stata espulsa dal Cas in quanto non più titolare di protezione umanitaria a seguito del decreto sicurezza, nonostante già una volta il Tar abbia definito la sua posizione di vulnerabilità.
L’ennesima contraddizione di una legge i cui effetti stanno diventando disumani, punendo i più deboli anziché proteggerli: l’esatto contrario di ciò che una norma sulla sicurezza dovrebbe fare. Sicurezza che, ribadiamo, non si fa con gli slogan e con la violenza verbale.
Invece di puntare all’integrazione lavorativa degli stranieri e a governare l’immigrazione, l’Italia la subisce, torcendo verso una società poco propensa al confronto con i diversi e facendo piombare migliaia di persone in una condizione di marginalità sociale e irregolarità.
L’entrata in vigore del dl sicurezza non sta producendo il risparmio preannunciato tanto enfaticamente, se non nella riduzione del numero dei richiedenti asilo – previsione tutta da verificare – e degli operatori dei centri di accoglienza, almeno un centinaio già in Basilicata.
La chiusura della cooperativa Auxilium a Rifreddo di Pignola (Potenza) è solo la prima avvisaglia di una situazione che andrà man mano peggiorando. Ne sono la prova le nuove circolari dei Prefetti di Potenza e Matera che, recependo la direttiva ministeriale, invitano i Cas a espellere i migranti non più titolari della protezione umanitaria con gli effetti visibili a tutti, come il caso della giovane nigeriana di Matera. Una situazione che non possiamo né accettare né sottacere.
Occorre che le Prefetture in Basilicata si rendano disponibili a un governo più responsabile e condiviso. Occorre che il mondo associativo, delle cooperative impegnate nell’accoglienza insieme alle Province e ai sindaci di quei Comuni lucani che non si sono sottratti ai principi di accoglienza e solidarietà propri della nostra Costituzione,si uniscano nella lotta per il ripristino della legalità e dei diritti universali dell’uomo.
La sicurezza si accresce e si garantisce col governo dei fenomeni; non è facendo leva sulle paure che si può pensare di costruire un futuro di crescita, di umanità e di diritti, che valgono per chi nasce nella misura in cui valgono per chi viene accolto. Restiamo umani.