E’ stato superato il quorum sui quattro referendum sottoposti al giudizio popolare domenica 12 e lunedì 13 giugno. In particolare due riguardavano la gestione dell’acqua, un altro chiedeva ai cittadini di bocciare la proposta del governo di implementare centrali nucleari nel nostro Paese e un altro riguardava la possibilità di bocciare la legge sul legittimo impedimento predisposta dal Governo Berlusconi. Il dato nazionale relativo all’affluenza si attesta al 57%, cifra che supera abbondantemente la soglia del 50% più uno dei votanti e anche la soglia del 53,51 per cento, necessaria per superare l’incognita del voto all’estero. Sul territorio materano la percentuale dei votanti si è attestata al 51,74%, mentre Matera città ha fatto registrare un’affluenza pari al 62,27%, risultando tra le città capoluogo del Meridione al secondo posto per la maggiore partecipazione al voto: al Sud ha fatto meglio solo Campobasso con il 62,72%.
COMMENTO SULL’ESITO DEI REFERENDUM DI MICHELE DONATO OLIVIERI, COORDINATORE PROVINCIALE COSTITUENTE ECOLOGISTA VERDI MATERA.
Queste consultazioni referendarie osiamo definirle da costituenti ecologisti i referendum della svolta perché il popolo si è ripreso la sua sovranità e nessuno come in molti hanno fatto possono arrogarsi la paternità. Anzi deve servire da lezione a tutti, soprattutto ai partiti riconosciuti dalla costituzione italiana. I cittadini sanno quello che vogliono, quando sono liberi di decidere dimostrano che le loro scelte sono precise e sagge. Il popolo si è recato in massa alle urne perché ha capito che era in gioco il proprio destino e per non permettere a lobby economiche di arricchirsi alle spalle degli italiani . Il mondo ambientalista in massa e compatto come non mai ha fatto fronte comune impedendo la nascita di centrali nucleari, che avrebbero messo in primo luogo a rischio l’equilibrio del nostro ecosistema, e in secondo avrebbero prosciugato le casse dello Stato. Le centrali nucleari sarebbero state costruite con i soldi degli italiani e non dei privati, così come dichiarato dal governo di centrodestra. Tutte le forze ambientaliste devono riflettere e far tesoro di questi risultati, perché uniti si vince per cause nobili. L’uomo e l’ambiente devono rappresentare l’unico interesse del bene comune di qualsiasi governo che si alternerà a governare questo Stato. L’ecologia della buona amministrazione non riguarda ovviamente solo i governi nazionali ma anche tutte le amministrazioni locali sino al più piccolo comune d’Italia in termini di abitanti. Tuteliamo i nostri tesori ambientali perché da essi ci sarà la ripresa socio economica ormai ridotta in uno stato clinico morente. I partiti abbandonino una volta per tutte le ideologie del 900’ obsolete e senza futuro e perseguano le politiche della green economy che è l’unica che può dare un futuro a un paese stanco e retrogrado. Diamo fiducia e grandi opportunità a tanti giovani che abbandonano le proprie radici per raggiungere terre non loro. Partendo da ciò, da ambientalisti diciamo subito al governo nazionale e ai governi regionali di dotarsi di un vero piano energetico con il rilancio di vere riforme in tutti i settori attraverso una forte partecipazione popolare.
Olivieri Donato Michele, Coordinatore provinciale Costituente Ecologista Verdi Matera
SENATORE COSIMO LATRONICO (PDL) COMMENTA ESITO REFERENDUM
“I risultati del referendum vanno rispettati nelle loro indicazioni. Il Pdl ed il centrodestra avevano lasciato libertà di espressione agli elettori e molti votanti del centro destra, come documentano istituti di rilevazione, hanno partecipato all’esperienza referendaria. Ora bisognerebbe rispettare da parte di tutti il responso degli italiani che si sono recati alle urne per esprimersi su argomenti sensibili come la gestione dei beni pubblici ed il tema nucleare che ha finito per condizionare il giudizio delle persone dopo i fatti tragici del Giappone. E’ quindi da evitare ogni forma di strumentalizzazione sul piano del governo e della sua tenuta. L’esecutivo dovrà ripartire dai problemi del Paese e dalle reali aspettative; le prossime verifiche parlamentari saranno utili a guadagnare lo spirito della colazione e la sua forza riformatrice”. Lo ha dichiarato il senatore de Pdl, Cosimo Latronico.
VITO DE FILIPPO: “ORA SI RISPETTI LO SPIRITO DEL VOTO NELLA SUA INTEREZZA”
“No alle tentazione di aggirare il risultato politico frutto del volere degli italiani utilizzando tecnicismi”
“Gli italiani si sono espressi con chiarezza, ma ora bisogna vigilare perché tutti ne rispettino le volontà”. E’ il monito del Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. “Che la volontà popolare emersa dal referendum sia rispettata può sembrare ovvio, ma ci sono fondati motivi per cui vale la pena di ripetere che una democrazia rispetta le indicazioni del voto non le può aggirare con tecnicismi. Lo dico perché mi inquieta il fatto che il ministro Bossi dica oggi di aver avuto mandato dal premier, nel corso dell’ultimo Consiglio Dei Ministri, di fare una nuova legge sull’acqua. E lo dico perché anche il successo del referendum sul nucleare, tecnicamente, non chiude la partita sul sito di stoccaggio delle scorie perché non è intervenuto sulla norma con la quale il Governo ha scritto le regole per l’individuazione del deposito unico per lo stoccaggio delle scorie nucleari , definito ‘Deposito nazionale, incluso in un Parco Tecnologico comprensivo di un Centro di studi e sperimentazione’ e resta infatti vigente l’articolo che disciplina le modalità di localizzazione di detto Deposito sul territorio nazionale. Ma politicamente il voto referendario ha dato un’indicazione chiara, che si aggiunge a quella che era già venuta dai governi di tanti territori, tra cui appunto la Basilicata, che si sono visti impugnare le proprie leggi che chiudevano le porte al nucleare dal Governo.
E anche sulla vicenda giudiziaria, c’è da augurarsi che si ponga fine a una stagione in cui sono state messe in campo svariate architetture ma tutte per garantire lo stesso risultato di impunità.
Al di là del merito dei quesiti referendari – conclude De Filippo – il risultato forse più importante è che l’Italia non è terra in cui fanno fortuna incantatori di serpenti e pifferai magici: gli inviti all’astensione non hanno prodotto effetti, contrariamente a quello che qualcuno pensa, gli italiani non delegano il proprio cervello e la propria coscienza civile e un Paese con 150 anni sulle spalle non è ostaggio di imbonitori televisivi”.
LUCA BRAIA (CONSIGLIERE REGIONALE PD): “I REFERENDUM, CORAGGIO DELLA POTESTA’ POPOLARE”.
“Il Partito Democratico ed il Centro-Sinistra tutto tolga gli ormeggi, per una traversata che possa ristrutturare il Paese”.
E’ stato sin dall’inizio uno “slancio naturale” a dire NO scrivendo SI, poi è diventata una presa di posizione dai contorni politici, ora è consapevolezza e discernimento; in tutto questo si è racchiusa l’impressione che questo dei referendum era e resta – a vittoria conclamata – un altro messaggio politico del popolo italiano all’attuale Governo.
La mia riflessione si è sedimentata nell’urna, dinanzi a quel “Volete voi..” impresso sulle schede elettorali; mi è sembrata al contempo una sfida ed una prova di coraggio “imposta” alla Nazione tutta, “ dal popolo al popolo” dal forte sapore democratico (volere è potere) ma – in quell’oggettiva volontà d’un vento foriero di cambiamenti – già politico .
Sento fortemente di dovere tralasciare commenti ad ogni sterile dato numerico, statistico, aritmetico espresso in valori assoluti o percentuali;
Ha vinto il SI, l’abrogazione di norme inique; qui altri valori si identificano nei risultati, l’equazione di una democrazia che non può e non deve tramontare, soprattutto nei momenti più difficili come quelli attuali ;
Mettiamo in campo nuove forze, serietà, autocritica, creatività, passione, entusiasmo, impegno e, ne avevo già scritto, responsabilità e come dice il nostro Segretario nazionale, negli ultimi tempi, coniandolo a slogan del partito: “Rimbocchiamoci le maniche”.
– riprendiamo sovranità su una risorsa, quella idrica, che è anzitutto un diritto inviolabile;
– riprendiamo la sovranità sul destino del nostro ambiente, sul clima e sui nostri paesaggi da rispettare e tutelare, difendendolo da scelte gia giudicate dagli italiani negativamente in passato come, come quella sul nucleare, che possono cambiare i destini di una generazione;
– riprendiamo sovranità sull’agire legale, opponendo legittime eccezioni agli errori, che vanno eccepiti a tutti, indistintamente dall’estrazione sociale o, addirittura, dal ruolo che la società gli ha assegnato.
Esorto dunque tutti a smuovere le proprie e altrui coscienze e soprattutto a questo bistrattato meridione d’Italia ad utilizzare questa spinta referendaria per riaccendere i motori e regalare una nuova spinta propulsiva al Paese.
Che non sia davvero questa, per dirla come il presidente De Filippo, una terra di “incantatori di serpenti, pifferai magici, imbonitori” che millantano un futuro ad appannaggio di pochi, sottraendo ai più …. diritti, dignità e benessere.
L’Italia, a cancellare ogni dubbio resta una Res…Pubblica democratica.
Luca Braia, consigliere regionale PD
SANTOCHIRICO (CONSIGLIERE REGIONALE PD): VOGLIA DI CAMBIAMENTO
Gli italiani vogliono cambiare. E’ questo il messaggio espresso sia dalla straordinaria partecipazione democratica ai referendum sia dalla montagna di SI.
Vengono iperbocciate leggi emanate dal governo in carica ma contemporaneamente richieste nuove politiche per acqua, energia, giustizia. Emerge una visione della società che archivia modelli liberistici e invoca sostenibilità, solidarietà, partecipazione e equità.
Il declino di un modello sociale trascina anche il destino di colui il quale lo ha interpretato e sostenuto in Italia. La sopravvivenza artificiale del governo non servirà a ridargli vigore, ma prolungherà lo stato di disagio del Paese, che invece ha bisogno di idee ed energie nuove, come affluenza ed esito dei referendum dimostrano.
In Basilicata, partecipazione e risultato referendario fanno onore ad una tradizione che si era esaltata nelle marcia dei centomila del 2003 contro il nucleare, ma che si è anche concretizzata in scelte politiche nette, come quelle a favore delle energie rinnovabili e della gestione pubblica dell’acqua, che devono ritrovare smalto e prospettiva.
Il voto del 12 e 13 giugno apre una pagina nuova per l’Italia.
Enzo Santochirico, consigliere regionale PD
RIVELLI (ASSESSORE COMUNALE) : “GRANDE RISULTATO PER LA NOSTRA CITTA'”
“Il positivo risultato che la città di Matera ha registrato come affluenza alle urne per rispondere ai quattro quesiti referendari è stato dovuto all’impegno straordinario dei comitati civici della città, ma anche al fattivo impegno dell’Amministrazione comunale e del Consiglio comunale che con due delibere hanno sostenuto pubblicamente le voci del si”.
Lo afferma l’assessore Rocco Rivelli che esprime soddisfazione non solo per l’affluenza alle urne, ma anche “per la risposta univoca data dai materani contro il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua e delle tariffe, contro la legge sul legittimo impedimento. E’ una risposta – continua Rivelli – che, in ogni caso, assegna al territorio, alle istituzioni e alla politica una forte e chiara responsabilità perché impegna a riconoscere la necessità di non privatizzare i beni pubblici ed essenziali per la comunità che devono restare disponibili per tutti. Ora – conclude Rivelli – non dobbiamo perdere l’attenzione, ma al contrario è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su questi temi di fondamentale importanza per il destino del nostro Paese”.
Rocco Rivelli, assessore Comune di Matera
NOTA DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.
Quorum raggiunto, evviva la sovranità!
Nell’apprendere i risultati del raggiungimento del quorum referendario la CVDP – movimento astensionista politico per il rilancio della sovranità popolare, esprime piena soddisfazione per l’importante risultato di democrazia conseguito. Col suo raggiungimento in tutti i quesiti referendari gli italiani hanno dimostrato di avere bene a cuore le sorti del proprio futuro, nonostante i maldestri tentativi messi in campo al fine di rompere quel fronte popolare unitario che si è da subito opposto non solo contro la privatizzazione dell’acqua, il ritorno del nucleare in Italia e il legittimo impedimento, ma alla stessa arroganza di chi confonde i cittadini protagonisti di una Repubblica con sudditi passivi di una tirannia. Al di là di ogni ripercussione che l’esito referendario potrà comportare sugli assetti politico-istituzionali, non venga più in mente a nessuno di giocare con le legittime aspettative di un popolo e della sua democrazia. Ai diretti promotori referendari va il più vivo ringraziamento per aver saputo interpretare il sentimento univoco popolare, mentre a tutti gli elettori, inclusi gli astensionisti politici che recandosi a votare hanno favorito anch’essi il raggiungimento dell’importante traguardo, vanno le più vive felicitazioni per aver risposto inequivocabilmente a chi utilizza il potere per scopi che non stanno andando affatto nella direzione dell’interesse collettivo, del bene comune e delle aspirazioni primarie della società.
La CVDP (Commissionedi Vigilanza per la Democrazia Partecipativa), movimento astensionista politico per il rilancio della sovranità popolare.
COMITATO REFERENDARIO ACQUA PUBBLICA – COORDINAMENTO DI BASILICATA COMMENTA IL RISULTATO POSITIVO AI REFERENDUM.
Il primo obbiettivo è stato raggiunto. Con i due quesiti referendari che hanno visto l’ampio consenso dei cittadini anche lucani gli enti locali recuperano l’autonomia sui servizi pubblici locali ed in particolare sull’acqua adesso essi possono assumersi la responsabilità della gestione pubblica richiamandosi alla normativa comunitaria; le tariffe dell’acqua pagate dai cittadini si ridurranno della quota pari al profitto garantito. Per quei comuni che hanno privatizzato la gestione dell’acqua i costi dal 2008 sono aumentati del 53,4% a Viterbo, a Treviso (44,7% ), Palermo (34%) e poi via via: Venezia (25,8%), Udine (25,85), Asti (25,3% ) e poi ancora Ragusa , Carrara, Massa, Parma tutti sopra il 20%. La media nazionale è stata invece del 6,7%.
Il Parlamento dovrà procedere ad approvare una nuova legge quadro sui servizi pubblici locali che guarda alla Ripubblicizzazione del servizio idrico. L’acqua è un diritto umano ed è un bene comune. Il Forum ACQUA PUBBLICA è attivo dal 2006, esso è composto da Movimenti, Associazioni, Cittadini e già nel 2007 ha presentato una legge d’iniziativa popoare per la ripubblicizzazione
dell’acqua era in carica il governo Prodi ed il disegno di legge è finito in qualche cassetto del Parlamento.
La difesa dell’acqua pubblica è trasversale e riguarda anche quei comuni di centro sinistra del Centro e del Nord Italia che hanno privatizzato la gestione creando gravi disagi e proteste da parte dei cittadini interessati.
Il Governatore De Filippo si è schierato sin dal primo momento a fianco del comitato referendario “2 Si per l’Acqua bene Comune” e bisogna darne atto; non basta però, bisogna codificare il principio in norme ben precise ed il Parlamento Italiano si dovrà esprimere con chiarezza e rapidamente.
Già da domani il Movimento Acqua Bene pubblico riprenderà la sua marcia per ribadire che L’acqua è bene primario e non si vende.
Comitato Referendario Acqua Pubblica Coordinamento di Basilicata
REFERENDUM. MASSENZIO (IDV): TESTIMONE DONNE HA TAGLIATO TRAGUARDO, ORA FESTEGGIAMO VITTORIA PAESE
“Il ‘testimone’ ha tagliato il traguardo: l’obiettivo è stato raggiunto. La staffetta promossa dalle Donne dell’Italia dei Valori ha centrato il bersaglio. L’impegno di tutti è stato pienamente ripagato dall’affluenza alle urne e dallo spoglio delle schede. Dal nord al sud l’Italia si è unita per cambiare e decidere il proprio futuro attraverso i referendum”. Questo è il commento di Brunella Massenzio, responsabile regionale delle Donne dell’IdV della Basilicata, che dal 27 maggio al 3 giugno ha ‘ospitato’ lo striscione che pubblicizzava i 4 quesiti referendari . Il passaggio del ‘testimone’, da una coordinatrice regionale donne all’altra, ha permesso la realizzazione di una ‘catena’ di persone unite da un unico scopo: far camminare le idee. Abbiamo dato il nostro contributo, ci siamo prefisse un obiettivo e ci siamo riuscite. Ora festeggiamo la vittoria nostra e di tutto il Paese. Ai cittadini il futuro dell’Italia”.
REFERENDUM. MASTROSIMONE (IDV): 4 VOLTE GRAZIE, L’ITALIA SI E’ SVEGLIATA
“Quattro volte grazie per il raggiungimento del quorum e per la schiacciante vittoria del sì. Grazie a tutti gli italiani che hanno permesso al presidente Antonio Di Pietro e all’Italia dei Valori di depositare in Cassazione oltre 2 milioni di firme. Grazie a tutti quelli che ai banchetti non si sono avvicinati neanche per curiosità, ma che poi si sono ritrovati sulla via di Damasco. Grazie a tutti gli elettori che si sono recati alle urne, anche a quelli che hanno votato no, almeno hanno espresso il loro parere”. Lo ha detto Rosa Mastrosimone, segretario regionale dell’Italia dei Valori della Basilicata, in merito all’esito del referendum. “La Basilicata ha mostrato la volontà di reagire già dallo scorso anno, quando, per un’intera estate, giovani e meno giovani hanno allestito gazebo e banchetti per permettere all’intero Paese di manifestare il libero pensiero. Da Potenza a Matera, in entrambe le province, abbiamo vinto 2 volte: per la raccolta firme e l’affluenza nei seggi. E’ arrivato il momento del riscatto del nostro Paese, il messaggio degli italiani è chiarissimo. C’è bisogno di cambiamenti e il primo deve coinvolgere il governo, inizino a prepararsi le valige. L’Italia si è svegliata”.
REFERENDUM. BELISARIO (IDV): UN’ALTRA BANDERILLA AL COLLO DEL TORO
“Un’altra banderilla al collo del toro”. Lo ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, commentando il raggiungimento del quorum ai referendum. “Le minoranze ispirate diventano con i quesiti referendari, maggioranza assoluta nel Paese. Sono state loro a trascinare l’Italia a uno straordinario, epocale traguardo. Sono stati i comitati sulle risorse idriche e l’Italia dei Valori che hanno offerto agli italiani la possibilità di esprimersi sul nucleare, sul principio che la legge è uguale per tutti, sull’acqua come bene pubblico. Un successo nato dal basso che ha consentito di raggiungere e superare il quorum. E pensare – conclude Belisario – che quando abbiamo cominciato a raccogliere le firme tutti ci ridevano dietro. A questo punto qualcuno dovrebbe trarre la giusta conseguenza dall’esito del referendum. Oggi, dopo la seconda spallata in poche settimane, l’Italia è un po’ più libera”.
Domenica 12 e lunedì 13 giugno il popolo italiano è chiamato alle urne per esprimere il suo giudizio su quattro quesiti che riguardano l’acqua, il nucleare e il legittimo impedimento. E in attesa di conoscere i risultati della consultazione popolare la coppia Fontana-Stasi torna su Youtube con un nuovo filmato dedicato proprio ai temi del Referendum. ll video si chiama “Ritorno al futuro contro berlusconi e nucleare – Referendum 12 e 13 giugno” Fontana e Stasi invitano tutti a saltare sulla DeLorean di Zerogas, perchè “il futuro può ancora cambiare”.
LA GUIDA PER I REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO 2011
Oltre 50,4 milioni di italiani chiamati ad esprimersi su temi caldi come l’acqua pubblica, le centrali nucleari e il legittimo impedimento, questa mattina dalle ore 08:00 fino alle ore 22:00 prima giornata di voto per i quattro quesiti referendari. Lunedì 13 giugno si potrà votare dalle ore 07: 00 alle ore 15:00.
Gli aventi diritto al voto sul territorio nazionale sono 47.118.784 elettori – 22.604.585 maschi e 24.514.199 femmine – che potranno votare nelle 61.601 sezioni. Il corpo elettorale della circoscrizione estero, che si è già espresso, è pari a 3.299.905 elettori.
Alcune indicazioni sulle modalità del voto:
Referendum popolare n. 1
Scheda di colore rosso
Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: Abrogazione.
Il quesito prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.
Referendum popolare n. 2
Scheda di colore giallo
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito: Abrogazione parziale di norme.
Il quesito propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.
Referendum popolare n. 3
Scheda di colore grigio
Abrogazione dei commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n.75: Abrogazione parziale di norme.
Il quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
Scheda di colore verde
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
COME SI VOTA
Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto, con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui prescelta (”SI” o “NO”). E’ possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari.
Attenzione a non sovrapporre le schede al momento del voto perché il segno della matita copiativa può passare sulla scheda sottostante, invalidandola.
Votando SI, il cittadino esprime la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum.
Votando NO esprime la volontà di mantenere in vigore le norme sottoposte a referendum. È possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari.
Tessera elettorale. Il ministero dell’Interno ricorda che gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali anche nei giorni della votazione (domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno) per tutta la durata delle operazioni di voto.
L’importante è riuscire a farsi notare a livello nazionale, anche se per il poco edificante dato di affluenza fra i più bassi. Datevi una mossa!
Veramente mi sembra che Matera è la città capoluogo con LA PIU’ ALTA AFFLUENZA ALLE URNE IN TUTTO IL SUD, con una percentuale superiore di quasi 3 punti persino alla MEDIA NAZIONALE. Ed anche il dato della Basilicata, pur essendo parecchio più basso, è comunque superiore alle altre regioni meridionali.
Non è mica obbligatorio autodenigrarci sempre, eh?
Che vi dicevo? Matera città con il 62,27% supera abbondantemente sia il quorum che la media nazionale ed è il primo capoluogo dell’Italia meridionale ed insulare per affluenza. Dato positivo pure per la provincia di Matera con il 54,87% e la Basilicata con il 54,32%
http://elezioni.interno.it/votanti/votanti110612/RFIvotanti1.htm – non so come si mette il link 🙂
io invece il dato (pur se positivo) volevo vederlo più alto, soprattutto sul nucleare…soprattutto perchè sapevamo già in partenza di esser una futura sede di centrale nucleare…non dico il 100% che è umanamente impossibile…ma almeno l’80-85%….
Matera 13/06/2011
La Federazione della Sinistra di Matera nel ringraziare la cittadinanza tutta, si congratula con la stessa per lo straordinario risultato raggiunto in questa consultazione referendaria.
L’affluenza alle urne nella nostra città è stata tra le più alte di tutto il meridione. Tale esito è stato conseguito soprattutto grazie all’impegno dei comitati “Acqua bene comune” e “Fermiamo il nucleare” che sono stati in grado di aggregare, su tematiche così importanti, differenti realtà.
L’esperienza maturata in questa occasione è stata una grande prova di democrazia partecipata e di buone pratiche politiche. Ci auguriamo sia solo l’inizio di una nuova stagione che ci veda tutti impegnati nella difesa dei beni comuni e dei diritti.
La Federazione della Sinistra di Matera
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