“Con il SI alla riforma istituzionale si dà forza ad un’idea nuova di Paese, in cui le leggi avranno tempi certi per l’approvazione, dove il Senato riprenderà il modello inizialmente proposto dai nostri Costituenti e sarà rappresentativo delle istanze regionali, dove lo Stato disciplinerà nuovamente materie che fino ad oggi il Titolo V dando alle Regioni maggiori funzioni di governo delle comunità locali, in modo da assicurare il rispetto del principio di uguaglianza previsto all’art.3 in tutto il territorio nazionale, basti pensare alla sanità, alla protezione civile, alla formazione professionale, alle infrastrutture o al mercato dell’energia”. E’ quanto sostiene il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo (Pd) che traccia un bilancio dell’impegno svolto nell’ultimo mese con la costituzione di un centinaio di comitati per il Sì sul territorio e numerosi incontri in Basilicata e in altre regioni.
“Intanto – dice – è stata un’esperienza bella. Un’occasione che che mi ha consentito, insieme a tanti dirigenti regionali e locali, amministratori del Pd di riprendere il confronto, il dibattito con i cittadini sui problemi quotidiani di vita della gente e del Paese, con il risultato, indiscutibile, di far entrare la riforma della Costituzione nella vita dei cittadini, scongiurando quel rischio che si paventava alla vigilia di un confronto tra addetti ai lavori ed esperti costituzionalisti. E’ stato compreso lo spirito di fondo: dare più voce ai cittadini rivitalizzando gli strumenti di partecipazione popolare, come le leggi di iniziativa popolare che dovranno essere esaminate obbligatoriamente dalla Camera e contestualmente ridurre i costi della politica.
De Filippo inoltre sottolinea “il grande annuncio di un grande uomo del nostro Paese – Romano Prodi – anche nell’elaborazione culturale che contraddistingue le sue riflessioni sino alla saggia conclusione “nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone”.
Votiamo sì – è l’appello finale – perché vogliamo credere in un Paese che guarda al futuro con fiducia e credibilità e non ha paura dei cambiamenti. Questo Sì sarà pesante. Molto pesante. Deciderà i prossimi vent’anni. Spero che sia pensato oltre che pesante”.