Le associazioni Arci Basilicata, Anpi Provinciale e Libera Basilicata hanno formalmente richiesto ai Comuni di Castelmezzano, Lagonegro, Lauria, Maratea, Maschito, Missanello, Moliterno, Nemoli, Pietragalla, Rivello, Ruoti, di valutare, in via di autotutela, la revoca o la modifica delle intitolazioni che fanno riferimento a Bonaventura Postiglione, mantenendo eventualmente il riconoscimento alle “radio libere” senza associarlo alla sua persona. Allo stesso tempo hanno chiesto formalmente all’U.D. Programmazione e Innovazione – Mobilità – Ufficio Toponomastica del Comune di Potenza e alla Deputazione di Storia Patria per la Lucania, di valutare la possibilità di rivedere i propri provvedimenti istruttori o eventuali pareri od ancora prese d’atto o assensi nonché le relazioni ad essi riferite e qualsivoglia eventuale provvedimento presupposto o conseguente che non abbia potuto tenere conto delle emergenze documentali apparse sugli organi di stampa.
Di seguito il testo della richiesta inviata alle istituzioni.
Oggetto: Richiesta di revoca o modifica delle intitolazioni riferite a Bonaventura Postiglione
Egregi Rappresentanti Istituzionali,
le associazioni Arci Basilicata, Anpi Provinciale e Libera Basilicata, desiderano sottoporre alla Vostra attenzione alcune considerazioni riguardanti le intitolazioni di spazi pubblici dedicate alle “radio libere” in riferimento a Bonaventura Postiglione. Recenti approfondimenti giornalistici hanno evidenziato aspetti critici sulla figura di Postiglione. In particolare, l’inchiesta del Quotidiano del Sud, ripresa da testate nazionali, ha portato alla luce precedenti penali a suo carico, come da informativa della Squadra Mobile di Potenza del 12 marzo 2010 «giova evidenziare che dagli accertamenti effettuati sulle risorse documentali ed informatiche in possesso di questo ufficio il predetto Postiglione Bonaventura, risulta avere numerosi precedenti penali e di Polizia tra i quali: omicidio colposo, reati contro la persona, emissione di assegni a vuoto, contravvenzione al Codice della Strada, danneggiamento, falsi in genere, sulle nuove norme di tutela del diritto di autore, associazione per delinquere, calunnia, diffamazione, minaccia ed altro. Per i fatti sopra esposti si segnala a codesta A.G. Postiglione Bonaventura, quale responsabile del reato di ingiurie e di quant’altro la S.V. ravviserà». Inoltre, è ormai notoria la sua candidatura alle elezioni regionali del 2000 in una lista legata a Forza Nuova, organizzazione di matrice neofascista. Alla luce di queste accadimenti, il Comune di Maratea ha già avviato l’iter per la revoca dell’intitolazione a Postiglione, per ripristinare la precedente intitolazione a Pier Paolo Pasolini, il cui contributo alla Cultura Italiana non necessita ulteriori approfondimenti; mentre il Comune di Lagonegro ha sospeso procedure analoghe. Desideriamo inoltre segnalare che Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato ha formalmente diffidato dall’accostare il nome dello zio a quello di Postiglione, sottolineando l’inopportunità di tale associazione, ripetuta in molte delle delibere di intitolazione. È importante notare che la REA (Radiotelevisioni Europee Associate), citata in alcune delibere come promotrice dell’iniziativa, ha chiarito attraverso il proprio presidente che l’idea è stata avanzata da un singolo consigliere e non rappresenta la posizione ufficiale dell’associazione medesima. Peraltro, lo stesso presidente della associazione REA ha decisamente smentito la notizia per cui sarebbe riconoscibile al Postiglione un ruolo pionieristico sulla nascita delle radio libere. Inoltre, la REA è un’organizzazione di categoria o un piccolo sindacato, ma non certo un’autorità né un’istituzione. È importate evidenziare in proposito che pressoché tutte le delibere d’intitolazione fanno riferimento alla condotta tenuta in vita dal Bonaventura Postiglione, in quanto “uomo rispettoso delle regole”. Appare evidente come tale asserzione nei fatti non trovi riscontro rispetto a quanto emerso, che inficia le motivazioni che sorreggono i provvedimenti adottati da ciascuna delle autorità in indirizzo, sia viziata in quanto destituita di fondamento alcuno.
Va considerato che la legge italiana richiede una condotta specchiata per l’assegnazione di benemerenze e che tale elemento è contenuto, tra le altre disposizioni, nella Legge n.194 del 15 maggio 1986 (Norme sull’Ordine cavalleresco al merito del lavoro) all’art.3, comma 1, lettera a). Si tratta di un elemento incontrovertibile e, così come ribadito nella Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (prot.25016 del 26.11.2020), «Il requisito della “specchiata condotta”, al di là della specifica previsione (per l’appunto quella di cui all’art.3, comma 1, lettera a, della Legge 194 del 15 maggio 1986), è ritenuto un ineludibile principio di carattere generale per l’ottenimento di qualsiasi onorificenza, posto a tutela della dignità e del prestigio dell’onorificenza stessa. Detto requisito deve essere verificato attraverso le informazioni in possesso delle Autorità giudiziarie e, nel caso di cittadini residenti all’estero, da documentazione equipollente.
Eventuali precedenti penali e procedimenti di egual natura non ancora definiti, quali risultano dai certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, devono essere puntualmente qualificati. Si richiama all’attenzione che nel caso in cui il candidato svolge la propria attività in una provincia diversa da quella di residenza, è necessario verificare l’inesistenza di carichi pendenti anche presso la Procura della Repubblica nella cui circoscrizione il candidato svolge la propria attività».
Riteniamo che tale criterio non possa che essere applicato anche e soprattutto alle intitolazioni di spazi pubblici. Pertanto, chiediamo a ciascuna delle Autorità in indirizzo di valutare, in via di autotutela, la revoca o la modifica delle intitolazioni che fanno riferimento a Bonaventura Postiglione, mantenendo eventualmente il riconoscimento alle “radio libere” senza associarlo alla sua persona. All’U.D. Programmazione e Innovazione – – Mobilità – Ufficio Toponomastica del Comune di Potenza e alla Deputazione di Storia Patria per la Lucania, chiediamo inoltre di valutare la possibilità di rivedere i propri provvedimenti istruttori o eventuali pareri od ancora prese d’atto o assensi nonché le relazioni ad essi riferite e qualsivoglia eventuale provvedimento presupposto o conseguente che non abbia, gioco forza, potuto tenere conto delle emergenze documentali apparse sugli organi di stampa e corredate di documentazione che corrobora il risultato dell’indagine giornalistica. La presente è indirizzata per conoscenza al Prefetto di Potenza perché sia posto nella condizione di avere adeguati elementi per i provvedimenti di propria competenza. Certi della sensibilità di ciascuna delle Autorità in indirizzo sul tema in argomento, restiamo in attesa di un Vostro cortese riscontro. Con osservanza.