Si riapre il dibattito sulla scuola Bramante di Matera. Riportiamo di seguito le determinazioni del Consiglio pastorale della Parrocchia San Paolo di Matera che pone all’attenzione dell’Amministrazione comunale un problema che dovrebbe
trovare facile soluzione in una città che si approssima a diventare capitale della cultura europea.
La nota è inviata al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e per conoscenza al dirigente scolastico VI Circolo Bramante, al Comitato Famiglie per la Scuola di via Bramante e all’Arcivescovo di Matera-Irsina Mons. Salvatore Ligorio.
Egregio Sindaco,
il Parroco, il Vice Parroco ed il Consiglio pastorale della Parrocchia di San Paolo Apostolo a Matera manifestano tristezza e preoccupazione per lo stato della scuola di via Bramante.
La presenza della scuola in prossimità della parrocchia ha sempre rappresentato per noi e per il quartiere un valore, per il reciproco beneficio dato dall’interazione di queste due realtà, pur nella distinzione dei ruoli e delle funzioni; il ridimensionamento dell’Istituto prima – dovuto al piano regionale di riordino – e l’inaspettata chiusura poi, successiva peraltro a precedenti lavori di messa in sicurezza, hanno determinato una situazione di depauperamento e di abbandono del territorio, le cui conseguenze sono più che evidenti per la parrocchia e per il quartiere.
La parrocchia ha seguito costantemente i passaggi che l’Amministrazione ha fatto per candidare la scuola al Piano nazionale delle Città; ha sostenuto l’azione del Dirigente scolastico e del Comitato delle Famiglie costituitosi per monitorare e sollecitare l’attenzione civica e l’azione amministrativa nei confronti della costruzione della nuova scuola.
Riteniamo che però i tempi di realizzazione della nuova scuola siano divenuti troppo lunghi, e che sia necessario imprimere un’accelerazione alle vicende che riguardano questa porzione di città che in fondo rappresenta un piccolo esempio di cura del territorio da parte dei suoi abitanti e che in questo momento subisce uno scempio immeritato, visto anche lo stato di degrado dell’edificio ed i pericoli fisici e morali connessi al suo abbandono.
Peraltro, scelte urbanistiche recenti, nel merito delle quali non è il caso di scendere in questa sede, hanno determinato la costruzione di abitazioni ad uso civile nel territorio del quartiere, ed è prevedibile che per molte nuove famiglie con figli in età scolare si porrà a breve il problema della scuola alla quale iscrivere i propri figli: è impensabile che un quartiere con circa 5.000 abitanti non sia servito da una scuola primaria!
In conclusione, le manifestiamo la disponibilità della parrocchia anche ad individuare forme originali di condivisione e custodia della nuova scuola, in un’ottica di bene comune; le rivolgiamo però un accorato appello a voler dedicare alla questione della ricostruzione della scuola di via Bramante tutta l’attenzione che merita: la vivacità e la vivibilità dei quartieri sono anch’essi la testimonianza e la cifra della maturità culturale della nostra città.
Per il Consiglio pastorale dellaParrocchia di San Paolo Apostolo