“Io dico solennemente che trovo iniquo che una società vada in malora per far campare qualche anno in più uno come me e quelli della mia generazione”. Queste le dichiarazioni rilasciate Giuliano Cazzola, ex deputato del Popolo della Libertà, professore universitario e attualmente esponente di +Europa, nel programma “DiMartedì” condotto da Giovanni Floris su La7. In studio si discuteva di aperture e di restrizioni per contenere la diffusione il contagio da Covid-19, quando Cazzola ha preso la parola, facendo calare un silenzio imbarazzato tra gli ospiti e il conduttore. “Diamo ai giovani un debito che non riusciranno ad affrontare”, ha provato a spiegare Cazzola. “Eh, vabbè, in cambio di vite umane”, ha tagliato corto Floris, che poi si è rivolto all’epidemiologa Stefania Salmaso: “”Non è che tutti i decessi riguardano persone di cui possiamo fare a meno”, ha detto, per poi aggiungere: “Sull’idea che possiamo fare a meno degli anziani per fare spazio ai giovani non mi pronuncio”.
In proposito si registra la lettera aperta a Giuliano Cazzola di Anna Selvaggi, presidente AIDE e ANLA.
Egregio Signor Cazzola,
riteniamo che lei debba chiedere scusa agli italiani per le parole proferite nella trasmissione del 20 aprile 2021 nel programma “Di Martedì” di Giovanni Floris. Ripetiamo testualmente “Ingiusto che una società vada in malore per far campare qualche anno in più un anziano”. Lei forse dimentica a dispetto del suo corsusonorum che tra gli anziani e i giovani, quelli in età lavorativa tanto per parlare di materialismo, esiste un forte cordone ombelicale costituito da ricordi, insegnamenti, affetti, educazione, forse per lei non è nulla, per noi è molto. Far morire un anziano significa recidere il cordone , non senza che le nuove generazioni ne abbiano a subire le conseguenze. Se è convinto, si avvii lei verso il viale del tramonto , le assicuro che sarà il solo a farlo. Ma per pieta cristiana, per cultura e rispetto che le devo come persona, la esorto a non farlo e a vivere con tutto quello che lei potrà essere in grado di offrire alle nuove generazioni. Ci bastano le poche attenzioni che le Istituzioni rivolgono agli anziani.
Noi come AIDE e A.N.L.A non vogliamo divulgarci molto perchè avremmo molto da dire. Vogliamo solo dire che una persona come lei, che ha l’onore nel corso delle trasmissioni televisive, parlare a milioni di italiani non deve ( e lo diciamo con toni imperativi)permettersi di essere blasfemo nei confronti di chi dopo aver dato la vita, anche a lei, è deceduto perché questo è il ciclo della vita” il seme muore per dare corso ad una nuova vita” Questo Signor Cazzola (homennomen) lei non lo preso in considerazione. La invitiamo a riflettere e chieda scusa a tutti , per riabilitare se stesso ed il suo corsusonorum.