Piero Scutari, presidente Centro Studi Turistici Thalia, ha inviato una nota sul flusso degli stranieri in arrivo in Basilicata.
Gli stranieri che arrivano in Italia sono 14.733 milioni (come da dati sulla bilancia dei pagamenti turistici appena diffusi da Bankitalia) ed in Basilicata gli arrivi degli stranieri sono secondo i dati Unioncamere circa 70.000 ovvero 0,4% , di questo 0,4% , più di 40.000 arrivano a Matera, il rimanente, ovvero solo 30.000 (poco oltre il 0,1%,) va nel resto della Basilicata; molto probabilmente anche parte di questi arrivano a Matera e poi proseguono per altre destinazioni lucane. Questi dati dimostrano, nella giornata della visita a Matera dei commissari per la scelta della Capitale Europea della Cultura, che senza Matera non arriverebbero stranieri in Basilicata. Ciò non perché la Basilicata non merita, ma per errori di marketing, di promo-commercializzazione, di costruzione ed offerta dei prodotti, di logistica. Va evidenziato inoltre che Matera come prodotto turistico internazionale, non è un brand che i mercati associano automaticamente alla Basilicata , Matera è un Brand dissociato, un prodotto in sé. Motivo in più per sostenere la candidatura che rafforzerebbe il brand Matera-Sassi-cultura-enogastronomia.
A Maratea, invece, in un anno arrivano solo 7000 stranieri ( da 7 anni in calo ) parallelamente ad una politica di marketing che ha progressivamente dimenticato Maratea una volta “perla del mediterraneo”.
Nel Metapontino in un anno arrivano solo 8600 stranieri, un calo negli ultimi 7 anni di oltre il 20%. Certo mare sporco e nessuna bandiera blu, non aiuta, ma è anche l’indicazione che la politica dei grandi villaggi non è sufficiente, e che sicuramente il prodotto mare Basilicata non ha un brand, e non si è fatto nulla per far diventare il metapontino una riviera; nonostante la crisi del medio oriente che da anni ha chiuso le porte a milioni di turisti europei che andavano in Egitto e Tunisia, come mai il Metapontino che più si avvicina a quel tipo di target turistico e di destinazione non è stato capace di crescere come arrivi dall’estero ?
Il resto della Basilicata è irrisorio come arrivi stranieri siamo allo 0,00 e qualcosa a confronto della immensa massa di turisti che arriva in Italia.
E mai stata fatta alcuna riflessione approfondita in proposito ?
La crescita continua di Matera non può essere usata come tappeto dove nascondere i dati impietosi e affermare che la Basilicata turisticamente cresce.
Abbiamo bisogno di incrementare gli arrivi dei turisti stranieri, perché quello è vero aumento del PIL, per fare questo, bisogna iniziare a fare una cosa molto semplice, iniziare a pensare e progettare. Matera è e sarà la principale porta di accesso per la Basilicata, il che vuol dire pianificare con quest’ottica, Matera ha tutti i numeri per poter diventare una vera meta turistica di rilievo internazionale, bisogna fare in modo che cresca sempre di più, che aumenti e migliori la ricettività, i servizi, e le offerte con il territorio in modo da aumentare la durata di permanenza e allargare l’interesse dei visitatori alle altre aree limitrofe.
Per il Metapontino se non si crea un prodotto da riviera, non si riuscirà mai a cogliere quel significativo flusso di stranieri che non va più in medio oriente e non andrà negli anni a venire sino a quando non saranno ristabilite in quei luoghi condizioni di sicurezza. Se la Basilicata non riuscirà in questi anni a conquistare questo segmento, non ci riuscirà mai più, ma deve far diventare lo Jonio una riviera, con tutto ciò che richiede.
Per il versante ovest, invece abbiamo una significativa distrazione nel marketing , che ci si porta dietro da sempre sia verso i mercati più immediati che verso l’estero, la miopia nel saper promuovere Maratea all’estero è storia che riguarda anche le incapacità di tanti operatori.
Mentre possiamo dire, finalmente, bene a fatto il Presidente della Regione Pittella a esporsi e voler puntare su Pontecagnano, perché è una infrastruttura essenziale, sempre se, la Basilicata potrà avere un peso decisionale e l’aeroporto un management capace.
Bisogna evitare certi errori degli ultimi dieci anni, le risorse vanno concentrate, su servizi, su nuova ospitalità innovativa, diffusa, e su concrete attività di animazione culturale, ogni progettualità deve essere sostenibile, non si può più essere tolleranti verso progetti che possiamo affermare essere campati in aria come lo sbarco dei greci, dove si spendono milioni di euro per una infrastruttura di animazione, in un posto dove esistono a mala pena 100 posti letto, senza servizi, senza trasporti e principalmente senza una utenza e senza accessibilità di mercato.