Il comitato regionale della Federazione Italiana Scuole Materne ha inviato una lettera al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro e per conoscenza a Vincenzo Giuliano, Garante Regionale per l’Infanzia, Vito Bardi Presidente Giunta Regionale Regione Basilicata, francesco Fanelli Assessore Regionale alla Sanità, Michele Casino Assessore Regionale attività produttive E Daniele Stoppelli Sindaco di Maratea, Affinchè la sezione Primavera e la scuola Materna di Maratea possano proseguire l’attività didattica.
Di seguito la nota integrale inviata da Edmondo Soave, Presidente Regionale FISM Basilicata.
Eccellenza, Le sono molto grato per la cortesia che ha usato nei confronti della FISM, portando a conoscenza dell’intera Federazione Nazionale delle Scuole Materne, la nota del Sindaco di Maratea, avv. Daniele Stoppelli, circa la presunta necessità del pignoramento del conto dell’Istituto De Pino, a prescindere dalle gravi conseguenze che ciò potrebbe comportare sul piano educativo e sociale per bambini che fruiscono del servizio educativo della Sezione Primavera (24-36 mesi) e del servizio scolastico della Scuola dell’Infanzia Paritaria (3-6 anni) (riconoscimento parità scolastica ai sensi della Legge n. 62/2000). Mi corre l’obbligo di far notare che, al di là dell’imprecisione del sottoscritto circa l’autore del provvedimento di pignoramento (Sindaco o Responsabile di ufficio competente), la questione IMU è ben più complicata di come il Sindaco asserisce. E la sentenza del Tribunale di Lagonegro (cfr allegato) resa nota ieri che pignora fondi comunali a vantaggio dell’Istituto De Pino, lo conferma ampiamente. Mi permetto, pertanto, di sottoporre alla Sua attenzione le precisazioni che lo stesso Istituto De Pino ha reso di pubblico dominio a mezzo stampa e sui social, replicando alle precedenti affermazioni dell’avv. Stoppelli (cfr allegato nota Istituto De Pino-Comune Maratea). Si tratta di elementi, come potrà constatare, che contribuiscono non poco ad una valutazione, probabilmente, più aderente alla realtà,come anche la sentenza del Tribunale di Lagonegro suggerisce. E tuttavia, la FISM (cui aderisce più della metà di tutte le Scuole Materne d’Italia), ribadisce ancora una volta di essere interessata esclusivamente ed unicamente, come la sua storia dimostra in cinquanta anni di attività associativa, al servizio educativo a favore dei bambini e delle loro famiglie, in questo caso della città di Maratea. A tal fine, la FISM sottolinea che l’Istituto De Pino, per il tramite del suo rappresentante legale, il prof. Francesco Billari, ha chiesto al Comune la riconferma dell’autorizzazione al funzionamento della Sezione Primavera in data 15 maggio 2023 (cfr. allegato), così come prevede il Manuale per l’autorizzazione dei servizi e delle strutture pubbliche e private che svolgono attività socio-assistenziale e socioeducative, approvato con la DGR n. 194 del 9 marzo 2017. Tra l’altro al punto 7) di tale Manuale, al paragrafo relativo ad attività di verifica, vigilanza e controllo, si precisa che per il mantenimento dei requisiti di autorizzazione (…) è necessario produrre al Comune competente apposita autocertificazione con periodicità triennale, a decorrere dalla data di emissione del provvedimento di Autorizzazione. Il Comune di Maratea (cfr. allegato) ha richiesto una integrazione documentale, cioè la planimetria dei locali ove si intende svolgere l’attività educativa, unitamente ai certificati di agibilità, in data 26 giugno 2023 ( cfr allegato) ovvero cinque giorni dopo che lo stesso Comune aveva provveduto a pignorare il conto e in coincidenza, tra l’altro, con l’assemblea dei genitori che protestavano, a giusta ragione, preoccupati per l’interruzione del servizio; nonché nove giorni prima che scadesse l’Avviso prot. n. 3443 del 7/6/2023 dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, finalizzato alla presentazione di istanze per contributi finanziari per l’a.e. 2022/2023 per progetti sperimentali di ampliamento dell’offerta formativa rivolti a bambini dai due ai tre anni di età – Sezioni Primavera. La convinzione del Comune che si trattava, comunque, di una “storia già chiusa”, si desume anche dall’esplicita affermazione del Sindaco in un comunicato stampa, secondo il quale la Sezione Primavera dell’Istituto De Pino non ha l’autorizzazione per il triennio 2023/2026, quindi, al 30 giugno sono cessate le attività previste indipendentemente dal pignoramento. Sfugge al Sindaco che l’anno scolastico o educativo 2022/2023, in tutta Italia, non termina affatto il 30 giugno, bensì il 31 agosto 2023. Ogni anno scolastico o educativo inizia, infatti, ufficialmente il 1° di settembre, con tutte le operazioni di avvio delle lezioni e termina il 31 agosto, data entro cui vanno concluse tutte le attività dell’anno scolastico. Realtà organizzativa questa del calendario scolastico annuale in uso già dal 1977 su tutto il territorio nazionale. Ma, al di là della questione burocratica, resta l’imperativo etico e politico di dare risposta ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, favorendo in ogni modo se non la creazione, almeno il mantenimento, di presidi fondamentali per la crescita dei bambini: una linea politica e pedagogica questa che viene ormai da lontano. Come è noto, infatti, il Trattato di Lisbona imponeva già nel 2001 l’obiettivo di garantire almeno il 33% di posti disponibili nelle strutture educative per i bambini al di sotto dei 3 anni. Il più recente D.Lgs n.65/2017, nel delineare il Sistema Integrato di Educazione e Istruzione da zero a sei anni, all’art. 4 afferma che lo Stato promuove il consolidamento, l’ampliamento nonché l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia (…) con l’obiettivo tendenziale di raggiungere almeno il 33% di copertura della popolazione sotto i tre anni di età. Anche il PNRR ha manifestato grande sensibilità alle questioni educative della fascia 0-6 anni. Ha previsto, infatti, lo stanziamento di ben 4,5 miliardi per il Piano per gli asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia, ribadendo lo stesso obiettivo della copertura del 33% entro il 2026. Gran parte delle regioni del centro-nord ha già centrato l’obiettivo, mentre il sud arranca. In particolare, la Basilicata si pone intorno al 12/14% di copertura e la Regione, come sicuramente il Sindaco di Maratea sa, con l’intento di ampliare l’offerta dei servizi, ha, meritoriamente, assegnato ai nove ambiti socio-territoriali già esistenti per la programmazione dei servizi sociali, il compito di monitorare e promuovere servizi educativi e scolastici per bambini di età compresa fra 0-6 anni, di intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e con tutte le parti sociali, pubbliche e private disponibili, nella piena e diffusa consapevolezza che, per difficoltà legate a denatalità, calo demografico, emigrazione giovanile e, qualche volta, anche a pigrizia amministrativa, in molti Comuni (più della metà) non esiste ancora oggi alcun servizio educativo per l’infanzia, con grave pregiudizio formativo per i bambini e con serie difficoltà organizzative per i genitori, in termini di conciliazione dei tempi di lavoro e cura dei figli. In tale quadro di povertà educativa, dovrebbe, a dir poco, fare specie che si possa solo pensare di ostacolare o assistere inermi alla chiusura, di fatto, dei pochi servizi esistenti, come nel caso di Maratea; un orientamento in netto contrasto con le istanze attese e con gli indirizzi politici, nazionali, europei e regionali circa la riduzione delle marginalità, la promozione dello sviluppo, il potenziamento della coesione. Mi preme, ancora, per ribadire l’interesse generale che la questione infanzia riveste per tutti, sottolineare che recenti studi di pedagogia confermano ampiamente che l’adulto maturo è per gran parte l’esito degli stimoli cognitivi, relazionali, emotivi ricevuti nei primi anni di vita, nonché dei risultati apprenditivi che tali stimoli determinano, unitamente a tutte le azioni educative intenzionali e strutturali all’uopo pianificate e sviluppate. Considerazione questa che induce oggi molti studiosi a valutare lo storico divario nord-sud, ancora esistente, come divario di cittadinanza. È vivo auspicio della FISM, pertanto, che nel prossimo anno scolastico o educativo 2023/2024 l’Istituto De Pino possa continuare a svolgere la sua opera educativa, ricercata e apprezzata da tutta la comunità marateota, per lo svolgimento della quale è indispensabile che il Comune emetta un nuovo provvedimento autorizzativo entro il 31 agosto 2023. La FISM, mio tramite, La ringrazia e fa affidamento anche alla Sua sensibilità perché venga raggiunto lo scopo.