Pietro Simonetti, componente del Tavolo Nazionale Anticaporalato al Ministero del Lavoro in una nota commenta lo sgombero del sito occupato da 500 migranti nell’area ex Felandina di Metaponto. Di seguito la nota integrale.
“Lo sgombero del sito abusivo dell’area ex Felandina, area gestita da caporali ed altro andati via prima dell’intervento, senza l’attuazione del progetto di accoglienza alternativo SUPRIME per 200 posti e servizi socio sanitari, trasporti e centro impiego,sposta i migranti in altri ghetti dell’area.
Risulta difficile comprendere la dinamica ideata e prodotta, al netto delle scelte del Viminale, senza l’allestimento del centro di accoglienza finanziato secondo la misura presentata nel 2017, finanziata il 3 marzo e illustrata nell ‘incontro in Prefettura il successivo 22 marzo di quest’anno con la totale adesione delle parti sociali e degli Enti locali. Nessun amministratore e’ stato lasciato solo. Qualcuno ha scelto la strada della sindrome degli sgomberi senza alternative sul proprio territorio. A differenza di quanto fatto con l’eliminazione del ghetto di Boreano nel 2016 con l’alternativa pronta.
Dopo stamani il problema permane e si estende.
La soluzione può essere vicina ed a portata di giorni attuando il progetto Pon inclusione, cosi come fatto per Palazzo S Gervasio, senza ulteriori attese o fuga dalla realtà.
Senza i lavoratori stagionali, retribuiti attuando i ccnl e accolti degnamente, non si raccolgono i prodotti delle aziende che a loro volta combattono contro la bassa remunerazione e lo strapotere della catena distributiva.