La Lucana Film Commission annuncia con dolore e commozione la scomparsa del presidente della Fondazione Luigi Di Gianni, morto ieri all’età di 93 anni.
E’ stato fino all’ultimo istante, non curandosi dei malanni, legato a un ruolo che nella sua operosa vita lo ha visto attento padre nobile della nuova cinematografia lucana. E’ di ieri il suo ultimo atto, quando ha convocato il prossimo Consiglio d’amministrazione della Fondazione e come sempre chiedeva lumi e documenti per preparare con zelo i lavori che doveva presiedere mercoledì prossimo.
Pochi giorni fa si era chiusa a Roma al Museo delle Civiltà – Museo delle arti e tradizioni popolari di Roma la mostra “Luigi Di Gianni. Sopralluoghi di Memoria”, organizzata dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con il Museo delle Civiltà. Uno dei tanti omaggi che in tutto il mondo gli sono stati tributati in mostre e retrospettive di altissimo valore.
Luigi Di Gianni è stato un maestro riconosciuto del documentarismo internazionale che ha profondamente legato la sua estetica ad un cinema antropologico che non ha mai smesso di scavare sul senso più profondo dell’anima e della psiche umana. Un’altra sua costante ricerca è stata quella del Sud esplorato in molteplici versanti con macchine fotografiche e cineprese.
Laureato in Filosofia. Allievo di Blasetti al Centro Sperimentale di Cinematografia, aveva anche assistito alle lezioni di Charlie Chaplin di passaggio a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Diventerà in seguito docente della prestigiosa scuola nazionale per vent’anni lasciando un segno profondo tra i suoi allievi non solo nella disciplina del documentario e della regia, ma soprattutto nei rapporti umani con i nuovi autori che hanno sempre avuto con lui un intenso dialogo ricco di scambi e consigli.
Napoletano di nascita e formazione ma autore lucano a tutto tondo per discendenza paterna. Le sue origini di Pescopagano e un viaggio adolescenziale verso le sue radici rinfocoleranno un legame profondo con la Basilicata. Non è un caso che la sua opera d’esordio nel 1958 “Magia lucana” riceve la consulenza scientifica di Ernesto De Martino consegnando ad un caposaldo del documentarismo italiano il giusto viatico per l’affermazione alla Mostra internazionale di Venezia come miglior documentario di quell’edizione.
E’ l’inizio di una carriera ricca di storia e di affermazione che mai distoglieranno Di Gianni da derive commerciali e di facile mercati rimanendo in una trincea d’autore che gli è valsa riconoscenza dappertutto. Il ciclo lucano della preziosa opera di Di Gianni è stato centro di attenzione di studi e riflessioni in tutto il mondo. In anni recenti anche il Festival Internazionale di Berlino ha costruito una retrospettiva a lui dedicata analizzando il profondo rigore culturale e tecnico della sua opera.
Autore di diversi programmi Rai, tra i tanti indimenticabile il suo sceneggiato del 1978 tratto dal Processo di Kafka dove dirige un cast strepitoso ( Paolo Graziosi, Roberto Herlitzka, Mario Scaccia, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Leopoldo Trieste) conquistando i favori della critica. Nella lunga filmografia va ricordato anche “Il Tempo dell’inizio” unico suo film di finzione “girato nella Basilicata di Craco, Pisticci e Matera, tra fobie kafkiane e distopie Orwelliane, tra teatro classico e off, tra Lacan e Artaud, tra tragedia e grottesco”.
Vincitore di innumerevoli premi, nel febbraio del 2006 l’Università di Tubinga, in Germania, gli conferisce la laurea honoris causa in Filosofia per meriti nel campo del cinema di ispirazione antropologica. Ha insegnato in diverse università compresa quella della Basilicata conquistando ovunque la passione degli studenti.
Pur essendo autore di fama internazionale non ha mai interrotto i suoi rapporti con la Basilicata. Aveva ricevuto la cittadinanza onoraria dai comuni di Albano di Lucania, San Fele, Pescopagano. Era stato soprattutto ben felice di essere stato nominato presidente della Lucana Film Commission su designazione del presidente Marcello Pittella che aveva subito accolto la segnalazione di Alberto Versace presidente di “Sensi contemporanei”.
Sono stati anni intensi dove la sua direzione paterna e rigorosa ha sempre mantenuto l’attenzione vigile ai contenuti profondi del cinema inteso come strumento pedagogico dell’esistenza e alla formazione in ogni direzione. Amico personale di Albino Pierro, Mario Trufelli, Rocco Brancati ha continuato a lavorare in Basilicata producendo documentari che di recente erano stati restaurati con la preziosa opera della Cineteca Lucana e della Cineteca di Bologna che ha prodotto un Dvd molto apprezzato dai cultori di materia.
Aveva conservato lo spirito giovanile partecipando con fervore alle iniziative cinematografiche che lo coinvolgevano. Il suo sogno era quello di poter vivere nei luoghi delle sue storiche esplorazioni cinematografiche (San Cataldo a Bella, il Pollino, Albano, Potenza) per interloquire con le diverse generazioni lucane consegnando loro sempre magistero semplice e assistenza gratuita ai giovani registi che continuavano a rivolgersi a lui.
Ora resta la sua grande lezione umana, etica e artistica. A noi il compito di curarne Memoria e conoscenza.
I consiglieri di amministrazione, il direttore, le dipendenti e i consulenti della Lucana Film Commission si stringono al lutto della famiglia e del cinema italiano che perde uno dei suoi più importanti registi.
Si è spento il regista Luigi Di Gianni, messaggio di cordoglio del governatore lucano Vito Bardi
“La memoria della nostra antica Lucania rimarrà scolpita per sempre nelle struggenti pellicole di Luigi Di Gianni, uno uomo sensibile, un grande professionista che ha saputo leggere, come nessun’altro, i volti e i riti dei nostri borghi antichi. Di Gianni ha usato la macchina da presa come un pennello, attraverso il quale, con mano leggera, tratteggiare su una candida tela, le immagini più autentiche della nostra storia”.
Con queste parole il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commenta la scomparsa del presidente della Lucana Film Commission, il regista e documentarista italiano Luigi Di Gianni.
“La sua opera d’esordio ‘Magia lucana’ – conclude Bardi – rappresenta un impegno per noi lucani. Infatti questo cammino che riporta il regista verso Pescopagano e verso le sue origini lucane, indica esattamente il luogo da dove partire per mantenere vivo il suo ricordo in Basilicata”.
Si è spento il regista Luigi Di Gianni, messaggio di cordoglio del Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino
“Voglio esprimere il più sentito cordoglio per la scomparsa di un grande regista e documentarista che ha saputo indagare e raccontare, con i linguaggi della cinematografia, con i suoi studi antropologici, con i suoi scritti, la memoria e la storia di un Mezzogiorno spesso dimenticato, sovente non conosciuto e meno ancora compreso. Un maestro riconosciuto che, con il suo sguardo e la sua opera, ha saputo scavare nelle profondità dell’animo umano”.
Con queste parole il Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, ha voluto ricordare e rendere omaggio a una grande figura della cultura come Luigi Di Gianni, nel giorno della sua scomparsa.
“Il Maestro Di Gianni – ha aggiunto Guarino – ha dato molto, con il suo lavoro e la sua passione, alla Basilicata. È stato vicino a questa nostra terra fino all’ultimo, anche con il suo impegno di Presidente della Lucana Film Commission. Non per caso, Albano di Lucania, il paese di cui sono sindaco, ha voluto conferire a Luigi Di Gianni la cittadinanza onoraria”.
11 Maggio 2019
All’età di 93 anni è morto il regista e documentarista Luigi Di Gianni, che era nato a Napoli nel 1926: lo ha annunciato “con dolore e commozione” la Fondazione Lucana Film Commission, di lo stesso Di Gianni era presidente.
Di Gianni “è stato – è sottolineato nel comunicato della Lucana Film commission – un maestro riconosciuto del documentarismo internazionale che ha profondamente legato la sua estetica ad un cinema antropologico che non ha mai smesso di scavare sul senso più profondo dell’anima e della psiche umana.
Un’altra sua costante ricerca è stata quella del Sud esplorato in molteplici versanti con macchine fotografiche e cineprese”.
Regista e documentarista italiano. Nella sua attività di documentarista ha affrontato prevalentemente temi antropologici e sociali, esplorando, in particolare, l’intreccio tra ritualità pagana e cattolicesimo popolare nell’Italia del Sud.
Laureato in Filosofia, si diploma in regia nel 1954 presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Dalla fine degli anni cinquanta comincia a realizzare programmi culturali e film per la Rai. Nel 1958 il suo mediometraggio Magia Lucana, realizzato con la supervisione dell’antropologo Ernesto de Martino, vince il premio come miglior documentario nella 19ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 1968 il mediometraggio La tana viene selezionato al Festival di Cannes. Nel 1975, con Il tempo dell’inizio, il suo primo lungometraggio di fiction, vince il Nastro d’argento come miglior regista esordiente. È stato professore di Cinema dal 1977 al 1997.
Nel 2006 l’Università di Tubinga, in Germania, gli conferisce la laurea honoris causa in Filosofia per meriti nel campo del cinema di ispirazione antropologica. Nel 2009 realizza il docufilm Carlo Gesualdo da Venosa (1566-1613), appunti per un film con la partecipazione, tra gli altri, di Milena Vukotic, Roberto Herlitzka e Peppe Barra. Nel 2013 la Cineteca di Bologna cura il restauro dei suoi documentari brevi, pubblicandoli nel cofanetto Uomini e spiriti. I documentari di Luigi Di Gianni. Nello stesso anno, in collaborazione con il Centro Studi sull’Etnodramma di Monselice, realizza il film Appunti per un film su Kafka. Nella colonia penale. Dal 2014 il blog Atmosphere pubblica suoi scritti inediti, tra cui le sceneggiature dei film mai realizzati Michele Cannarozzo, un uomo d’ordine, Carlo Gesualdo, il Principe dei musici e, in 19 puntate, Il castello, tratto dal romanzo omonimo di Franz Kafka. Nel 2015 pubblica il DVD Il tempo dell’inizio (1975).
Filmografia parziale
• Magia Lucana (1958)
• Nascita e morte del meridione (1959)
• La Madonna di Pierno (1965)
• Il male di San Donato (1965)
• Le raccoglitrici di olive (1966)
• Il culto delle pietre (1967)
• Nascita di un culto (1968)
• L’attaccatura (1971)
• Il tempo dell’inizio (1975)
• Il processo (1978) (tratto dal romanzo di Franz Kafka Il processo)
• Carlo Gesualdo da Venosa (2009)