Si è spento Luciano Scozzai, il ricordo dello storico materano Gianni Maragno: il “Serpico” della Questura di Trieste che assomigliava a Claudio Baglioni. Di seguito la nota integrale.
Risale alla fine del 1990 la conoscenza (sfociata in seguito in amicizia profonda), tra Luciano Scozzai e Luigi Liguori, quest’ultimo già Questore di Matera negli anni a cavallo del 2019 e ora Questore di Pescara.
Il DPR 309/90 in risposta alla spinta emotiva dell’opinione pubblica per le numerose morti quotidiane dovute a overdose o a eroina tagliata male, forniva alle forze di Polizia strumenti importanti per combattere il narcotraffico. Cadde l’obbligo di sequestro degli stupefacenti per alcune operazioni particolari e ciò consentì di attivare “operazioni sotto copertura” infiltrando agenti nelle maglie del narcotraffico. Altro strumento ammesso nel DPR, fu la consegna e l’acquisto controllato di stupefacenti che consentiva una volta intercettato il flusso della droga di non procedere al sequestro ma di seguirne il tracciato, onde potere individuare e perseguire i livelli di comando del narcotraffico.
La situazione geopolitica del 1990 vedeva la Iugoslavia del dopo Tito come un’unica nazione molto permeabile al traffico degli stupefacenti.La droga, dal sud est asiatico, per mezzo di corrieri turchi, tramite la cosiddetta “rotta balcanica”, raggiungeva Trieste per poi venire distribuita in Europa. Luciano Scozzai operava presso la Questura di Trieste e aveva maturato grande esperienza in materia. Nella Questura di Genova vi era un giovane commissario,Luigi Liguori che guidava la Sezione Stupefacenti e aveva già eseguito brillanti operazioni, tra le quali il sequestro di ben 23 kg. di eroina bianca destinata alla ndrangheta. Deciso a sperimentare le potenzialità del DPR 309/90, Liguori chiese l’autorizzazione per un’operazione di contrasto al narcotraffico.
Occorreva un agente con esperienza e affidabilità in grado di infiltrarsi nella rete degli spacciatori prima e dei trafficanti poi. Non era un’impresa facile, in quanto si trattava per lo più di indagare cittadini turchi, molti dei quali appartenenti al movimento dei “Lupi grigi”, che dai proventi del traffico di droga finanziavano le loro azioni xenofobe e gli attentati terroristici in Turchia e all’estero;il più eclatante dei quali fu certamente quello al papa Giovanni Paolo II da parte di Ali Ağca.
Fu così che da Trieste, Luciano Scozzai che aveva in precedenza collaborato con successo con gli agenti della DEA (Drug Enforcement Administration), l’agenzia federale statunitense che combatte il traffico di sostanze stupefacenti, raggiunse Genova; ad attenderlo il giovane Liguori. L’incontro avvenne fuori dalla Questura e solo un collaboratore fidatissimo di Liguori fu portato a conoscenza dell’operazione. Ci vollero alcuni mesi, prima che Scozzai entrasse nel giro degli spacciatori genovesi e ne conquistasse la fiducia. Tra alti e bassi si temette per la vita dello Scozzai (costretto ad assumere sostanze stupefacenti pur di allontanare qualsiasi sospetto sulla propria vera identità); ridotto in stato precomatososi risvegliò dopo due giorni.
Grande fu la gioia del commissario Liguori nell’apprendere dallo stesso Scozzai che nonostante tutto l’operazione procedeva a gonfie vele e che le disposizioni del DPR a breve avrebbero dato i primi frutti. Seguirono tre acquisti simulati di stupefacenti da parte dell’agente in copertura, prima che il cerchio si stringesse intorno alla rete dei narcotrafficanti.La prima operazione di polizia con le nuove disposizioni normative venne portata a termine con successo. Si instaurò una efficace collaborazione tra le Questure di Genova e Milano, furono ben 54 gli arresti eccellenti (per lo più pericolosi trafficanti turchi). Venne così alla luce il fitto intreccio di affari criminali tra la mafia turca e quella calabrese e fu introdotto un nuovo e efficace metodo investigativo.
La collaborazione tra Liguori e Scozzaiera destinata a durare, così come la loro amicizia e quando nel 1992Liguori venne trasferito alla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Bari, Scozzai volle raggiungerlo e si ritrovarono nuovamente a lavorare insieme per altri 4 anni.
Chi scrive ha appreso queste vicende dal Questore Luigi Liguori il quale ha così voluto tributare un omaggio a un grande poliziotto, uomo coraggioso e onesto, al suo grande amico Luciano Scozzai deceduto all’età di 80 anni il 29 aprile scorso.