Sanità, ambiente e gestione dei fondi strutturali: c’è già un primo nucleo di temi su cui si può immaginare di rilanciare l’accordo di partenariato transnazionale, sottoscritto nel 2012 tra Regione Basilicata e Provincia di Gorj, un accordo previsto nell’ambito della cooperazione internazionale fra Italia e Romania, funzionale alla partecipazione ai bandi dei Programmi europei per incentivare lo sviluppo delle piccole e medie imprese innovative. Per l’ulteriore definizione di ambiti e interventi si dovranno aspettare le ulteriori sezioni di confronto tematico e, soprattutto, la fine di gennaio e l’inizio di febbraio quando arriverà in Romania la delegazione lucana che ricambierà, dunque, la visita di oggi della delegazione romena a Potenza per l’incontro organizzato in Sala Inguscio con il supporto del Distretto Tecnologico TeRN.
Finalizzato ad illustrare opportunità e sinergie possibili fra i tessuti economici delle due regioni, l’incontro ha visto la partecipazione del Consigliere di Gabinetto del Presidente della Provincia di Gorj, Ovidiu Popescu e il Consigliere dell’Ambasciatore Italiano a Bucarest, Florin Popescu che non hanno mancato di evidenziare i vantaggi della nuova normativa fiscale rumena e di sottolineare che: “Siamo l’interlocutore valido e qualificato per recepire ogni genere di proposta e fornire consulenza alla messa in campo di idee nell’ambito di questo partenariato”. Sono intervenuti anche la dottoressa Georgia Nardozza del San Carlo e Michele Greco dell’Unibas che hanno portato testimonianza delle missioni a Gorj nel 2014 tese a comprendere la realtà relativamente alle condizione degli ospedali e del sistema sanitario, della formazione e dell’alta formazione. In platea ampia rappresentanza del sistema Basilicata con i referenti, tra gli altri, di Sviluppo Basilicata, Cnr, Confapi Matera, Confindustria. A coordinare i lavori il Presidente TeRN Antonio Colangelo che, nella tarda mattinata, è stato ricevuto in Presidenza dal Presidente Pittella insieme alla delegazione romena e a Lauramaria Figundio di Geocart.
“Non siamo tuttologi. Però ci sono alcune cose che sappiamo fare meglio di altri. Con l’incontro di oggi rafforziamo il legame di amicizia con la Romania consapevoli che nell’elenco delle cose che si possono fare dobbiamo concentrarci su quanto facciamo meglio. Penso alla nostra sanità, ai temi dell’ambiente e delle energie rinnovabili, alla nostra consolidata e apprezzata capacità di gestione e di spesa dei fondi strutturali. E’ a partire da qui, che diamo la nostra disponibilità al rilancio di questo protocollo d’intesa che ha dato avvio ad un confronto virtuoso tra la Basilicata e il distretto di Gorj”. Lo ha detto il Presidente Marcello Pittella alla delegazione romena ricevuta nel suo ufficio. “Ricambiamo volentieri l’invito della delegazione romena: saremo presenti con una nostra delegazione, qualificata e specializzata in quei tre o quattro ambiti prioritari che si andranno a definire e che daranno luogo a iniziative concrete di cooperazione. Ma ci può essere anche tanto altro, a partire – ha concluso Pittella – da innovazione e trasferimento tecnologico, osservazione della terra, riduzione dei rischi naturali”.
“A distanza di tempo – ha detto l’Assessore regionale alle Attività produttive Roberto Cifarelli presente all’incontro in sala Inguscio – oggi rilanciamo la valenza di questo accordo puntando sulle esperienze positive maturate in Basilicata, camminando sugli obiettivi che sono realmente praticabili se davvero vogliamo dare il nostro contributo concreto a questa intesa. La Basilicata è sempre stata particolarmente virtuosa nella programmazione dei fondi europei: è proprio da questa esperienza, esportabile all’interno di percorsi di cooperazione, che vogliamo avviare il rilancio di questo protocollo da cui sicuramente potranno nascere contaminazioni importanti. Confermiamo la volontà di proseguire su questa percorso focalizzandoci sui settori in cui la Basilicata può dare un contributo tangibile in termini di know-how: non solo il tema dell’assistenza tecnica ai fondi strutturali e di coesione, della rendicontazione di progetti e misure, ma anche dei servizi innovativi alle imprese, della promozione di iniziative di internalizzazione, della formazione professionale per l’inserimento lavorativo e l’autoimprenditorialità”.