“La prematura scomparsa di Stefano Fumarulo, dirigente della Regione Puglia, rappresenta una grave perdita per il Mezzogiorno e per tutte le forze che si battono contro il caporalato in agricoltura e per la effettiva inclusione dei migranti”. Lo dichiara Pietro Simonetti, responsabile struttura coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata.
“Con Stefano e i dirigenti della Regione Calabria – prosegue – si lavorava da tempo per una svolta, anche operativa, nella lotta contro il caporalato, i ghetti, lo sfruttamento del lavoro. Recentemente gli esiti di tali iniziative sono stati positivi: i protocolli nazionali e locali sperimentali, la nuova legge di contrasto al lavoro illegale, alcune norme proposte inserite nella nuova legge sui migranti
.Nei giorni scorsi – sottolinea Simonetti – anche sulla base dei progetti inviati al Ministero dell’Interno in relazione alla prossima campagna di raccolta dell’ortofrutta, ci siamo mossi assieme per concretizzare gli interventi statali e regionali nelle aree interessate.
Stefano che ha lavorato per l’eliminazione dei ghetti, a partire da quello di Rignano Garganico, sgomberato di recente, è venuto a mancare improvvisamente proprio nella fase di realizzazione degli interventi decisivi per cambiare la situazione che da anni restava immutata e governata dal caporalato e dalla delinquenza organizzata.
Siamo vicini alla famiglia e alla Regione Puglia. Continueremo nella lotta in corso, – conclude – anche per valorizzare quanto è stato fatto e cosa occorre fare di più”.