Sindaco di Montescaglioso attacca la sezione Coldiretti di Montescaglioso: “Difende i furbetti del canone”. Di seguito la nota integrale inviata dal sindaco Vincenzo Zito.
Apprendiamo con stupore la nota diffusa ieri dalla sezione Coldiretti di Montescaglioso inerente al rilascio dei certificati di conduzione dei terreni demaniali. Lo stupore è maggiore considerata la proficua collaborazione instaurata negli ultimi anni ed i numerosi incontri tenutisi presso la Casa Comunale.
Nello specifico, si contesta la nota del 30 maggio 2019 del Capo Settore Tecnico, che recita “si informa che a far data dal 3 giugno 2019, per il rilascio dei certificati di conduzione dei terreni demaniali o qualsiasi altra pratica è necessario esibire la ricevuta di pagamento delle ultime (3) tre annualità di fitto”. Dove sta lo scandalo? Dov’è il ricatto? Crediamo che tale disposizione sia alla base della legalità e del corretto senso civico. Non va dimenticato, poi, che già la stessa Delibera di Consiglio Comunale n°38 del 13/06/1991 all’articolo n°15 recita testualmente “…la morosità del conduttore costituisce grave inadempimento ai fini della pronunzia di risoluzione del contratto quando si concreti nel mancato pagamento del canone per almeno due annualità” integrato dal contratto di fitto, sottoscritto da tutti gli affittuari, articolo n° 8 “Il contratto sarà però risolto qualora l’affittuario si sia reso inadempiente nel pagamento del canone di affitto per tre anni consecutivi, senza giustificato motivo”. Contratto, tra l’altro, approvato ed accettato dalla Coldiretti ed altre associazioni di categoria.
Alla luce di quanto summenzionato, dunque, l’irregolarità nei pagamenti costituisce già motivo di recesso e dunque la sospensione dei certificati è la parte meno importante della vicenda.
Vorremmo porre una domanda “è giusto richiedere un certificato che probabilmente servirà per l’erogazione di contributi se su quel terreno non si paga il fitto???”.
Va considerato, poi, che il canone incassato dal Comune viene riversato al Consorzio di Bonifica ed il mancato pagamento diventa un problema per la Città. Questi terreni, infatti, da essere patrimonio di tutta la Comunità montese rischiano di essere un peso a causa dei debitori: garantire i furbetti significa spalmare su tutti i cittadini, che pagano le regolarmente le tasse, gli oneri degli inadempienti. Va chiarito, però, che tanti sono coloro che regolarmente alla scadenza versano il dovuto e che non hanno nessun problema con il rilascio delle documentazioni richieste. La Coldiretti che fa? Invece di tutelare loro, grida allo scandalo difendendo i morosi. Tra l’altro va evidenziato che il canone incrementato solo l’anno scorso non rappresenta di certo un esborso importante per gli affittuari, considerato che lo stesso è abbondantemente al di sotto dei prezzi di mercato. A titolo esemplificativo, va sottolineato che il canone annuo di un ettaro di seminativo irriguo è pari ad euro 99,48 a partire dal 2018, mentre prima era pari ad euro 66,88.
Cari concittadini, vi sembra un canone così pesante da mettere in ginocchio le aziende agricole dei morosi, e quindi scaricare su di voi il peso dei mancati pagamenti?