Il 26 agosto scorso a Vittorio Veneto (Treviso), Medaglia d’Oro al Valor Militare MOVM e Città insignita dell’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto, nella storica cornice del Museo del Memoriale della Battaglia, Emanuele Venezia, Colonnello Medico dell’Esercito in Ausiliaria ed Ufficiale OMRI, e suo figlio Paolo, neolaureato, di Montescaglioso, sono stati ricevuti dal Sindaco di Vittorio Veneto, dott. Antonio Miatto, che a nome della sua Amministrazione, ha consegnato loro le Cittadinanze Onorarie conferite ai nonni, Venezia Pietro (cl.1878), Invalido di Guerra, e Di Pierro Emanuele (cl.1887), Medaglia al Merito di Guerra e Cavaliere di Vittorio Veneto (1969), a completamento di omologa cerimonia tenutasi a Montescaglioso il 23 maggio u.s.. Da sfondo nella foto ufficiale, che ritrae il sindaco con i Venezia, la bacheca che custodisce i vessilli dei Paesi, quelli vincitori, che parteciparono al tavolo delle trattative di Versailles del 1919, Trattato che segnò la fine della 1^ Guerra Mondiale.
Venezia, ha portato al Sindaco Miatto il saluto del Sindaco di Montescaglioso Vincenzo Zito, che per il suo tramite gli ha auspicato nel prossimo futuro un gemellaggio fra le due città, suggellato con l’invito al Primo Cittadino di Vittorio Veneto a far visita di Montescaglioso e della sua Abbazia, già della Congregazione di Santa Giustina da Padova (dal 1484). Tale gemellaggio, ha continuato il dott.Venezia, trova il suo fondamento, non solo per il Supremo Contributo di altri 81 concittadini che hanno sacrificato la propria Vita per la Patria in armi nel Primo Conflitto Mondiale (1915-1918), ed i cui nomi sono incisi sulle lapidi del Monumento ai Caduti, ma anche per le profonde radici Religiose, Artistiche e Storiche che legano indissolubilmente la Regione Veneto con la Regione Basilicata. Ebbene è proprio soprattutto la figura di San Rocco da Montpellier, il Santo Taumaturgo della Peste, che unisce le due comunità, Santo particolarmente venerato in Veneto ed in Basilicata (28 istituzioni in Veneto, 27 in Basilicata, 56 Piemonte, 43 Lombardia, 41 Calabria su un totale di 413 nell’intera Italia). Ne sono da esempio la Scuola Grande Arciconfraternita di San Rocco con l’annessa omonima Chiesa a Venezia dove sono custodite le Sue reliquie, così come lo stesso ne sia il Santo Patrono in molti paesi Lucani, il Santo che salvò Montescaglioso dal terribile Terremoto del 1857, ma che a Lui ci si rivolse per l’altro terribile Flagello della Pandemia Spagnola del 1918, così come adesso nei nostri Giorni per la Pandemia COVID19, con l’ostensione della statua del Santo a protezione del paese e delle genti ioniche dal flagello del COVID.
Ma anche Radici Artistiche, come le opere del Mantegna, del Bellini, del Cima da Conegliano Veneto, sommi artisti del Rinascimento Italiano in Veneto, custodite rispettivamente nella Chiesa Madre di Irsina, Genzano e Miglionico, paesi questi che tutti si affacciano lungo la Valle del Bradano, autostrada di collegamento, allora come adesso, con il Mare Adriatico e con quelle Nazioni bagnate da quel Mare, la Schiavonia, gli Schiavoni appunto. Ed ecco Porta degli Schiavoni a Montescaglioso come a Venezia Riva degli Schiavoni. Ed ecco la Schiavonea, il temibile gelido freddo di Tramontana, che proviene appunto da al di là dell’Adriatico, dai Balcani.
E quindi Radici Storiche, come la Congregazione di Santa Giustina da Padova che dalla fine del 1400 prese in gestione l’Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, o il famoso compositore e violinista Antonio Lucio Vivaldi (1678-1741) originario per parte di madre, i Calicchio, da Pomarico. Le genti Polesane accolte nel Metapontino profughe dall’Istria e dalla Dalmazia alla fine del 2° Conflitto Mondiale.
E quindi le piccole Dolomiti Lucane che ben ricordano le Dolomiti Trivenete.
Il dott.Venezia ha concluso facendo dono al Sindaco, all’Assessore alla Cultura dott.ssa Ullani ed al Direttore del Museo, dott.Gasparotto, di un volume su San Rocco, in un’accurata rivisitazione storico-scientifica del Santo Taumaturgo, edito nel 2011 dalla ”Fondazione Dott.Paolo Venezia”, in cui si evidenzia fra l’altro, la prefazione del prof. arch Francesco Posocco, Guardian Grando della Scuola di San Rocco di Venezia.