Questa mattina la Sala Italia del Palazzo di Governo di Potenza ha ospitato la cerimonia di sottoscrizione del “Protocollo multidisciplinare per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati (MSNA)”, presenti sul territorio provinciale.
Tra i primi a prendere forma in Italia, il Protocollo è stato siglato dal Prefetto di Potenza unitamente al Presidente del Tribunale per i Minorenni di Potenza, al Direttore Amministrativo della Procura della Repubblica Presso il Tribunale per i Minorenni di Potenza, al Sindaco del Comune di Potenza, al Questore di Potenza, al Direttore Generale dell’ASP – Azienda Sanitaria Locale di Potenza, al Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e al Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Basilicata.
Il documento pattizio si pone l’obiettivo di affinare la metodologia volta all’accertamento dell’età biologica, attraverso l’apporto integrato di tutte le Istituzioni che, a diverso titolo e per diverse specifiche competenze, incrociano la strada dei minori stranieri non accompagnati sul territorio.
In questa direzione e nel solco del Protocollo approvato in data 9 luglio 2020 dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, si è individuata un’unica procedura multidisciplinare da attivare nei casi in cui sussistano fondati dubbi sull’età dichiarata, per definire con tempestività il corretto percorso di accoglienza, sempre tenendo conto del superiore interesse del minore.
Tre le linee d’indirizzo che costituiscono l’intelaiatura del Protocollo d’Intesa:
ü Équipe multidisciplinare. Il nucleo centrale dell’intera procedura di accertamento è rappresentato dall’équipe multidisciplinare costituita presso l’Azienda Sanitaria di Potenza e composta da un pediatra con competenze auxologiche, uno psicologo dell’età evolutiva e/o un neuropsichiatra infantile, un assistente sociale del Servizio Sanitario ed un mediatore culturale, nominato dal Comune di Potenza. Per ogni singola procedura, verrà individuato il “case manager”, con il compito di organizzare e coordinare tutte le fasi dell’iter conoscitivo e valutativo. I componenti del team multidisciplinare sono opportunatamente formati e periodicamente aggiornati, anche sulle specificità relative all’origine geografica e culturale dei minori;
ü Procedura. La procedura disegnata dal Protocollo si sviluppa su fasi sequenziali e incrementali, dove il primo step è rappresentato dal colloquio sociale, il secondo dalla valutazione psicologica/neuropsichiatrica e il terzo dalla visita pediatrica auxologica. Al termine della fase ciascun professionista formulerà il proprio parere. Successivamente verrà effettuata la valutazione collegiale ed elaborata la relazione multidisciplinare finale di accertamento dell’età;
ü Tempistica. Per non vanificare l’efficacia dell’intero sistema di accertamento, si prevede che lo stesso sia collocato in una cornice temporale rapida e certa. La procedura multidisciplinare dovrà, infatti, essere attivata entro tre giorni dalla richiesta dell’Autorità Giudiziaria minorile competente e concludersi, con la relazione multidisciplinare, preferibilmente entro dieci giorni o, comunque, non oltre venti giorni.
Le indicazioni operative per i professionisti, la metodologia dei colloqui con i minori, le cautele da adottare e i criteri valutativi per la redazione della relazione multidisciplinare, infine, sono riportate in schede riassuntive allegate al Protocollo d’Intesa, per trovare la massima diffusione tra i professionisti coinvolti nel progetto.
“L’analisi del consistente flusso migratorio che sta interessando il nostro Paese, evidenzia un costante aumento del numero dei minori stranieri non accompagnati che necessitano di immediate misure di tutela e accoglienza. In questo senso il Protocollo sottoscritto oggi, oltre ad essere una testimonianza di grande civiltà, si pone tra gli strumenti utili ad innescare le più efficaci misure a tutela di una categoria particolarmente vulnerabile – ha dichiarato il Prefetto Campanaro, a margine della sottoscrizione del Documento – Recependo tempestivamente la Direttiva del Ministro dell’Interno del 3 marzo scorso e grazie al lavoro di squadra svolto in questi mesi, la nostra provincia dispone adesso di un team multidisciplinare che consente di intervenire con rapidità e professionalità, ogni qual volta ci si trovi dinanzi ad una incertezza sulla reale età del minore straniero non accompagnato. In questo modo si potranno orientare tutte le misure di tutela e assistenza nei confronti degli effettivi aventi titolo, dando piena attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989”.
In provincia di Potenza, sono attualmente presenti 246 minori non accompagnati, ospitati dai Comuni in strutture SAI o in strutture residenziali educative, a cui si sono aggiunti di recente due centri di accoglienza straordinari (CAS) dedicati ai minori di età superiore ai quattordici anni, costituiti dalla Prefettura.