Il materano Donato Lamacchia in una nota esprime alcune riflessioni sulle infrastrutture viarie e ferroviarie della città di Matera Matera e sulle prospettive di sviluppo del nostro territorio. Di seguito la nota integrale.
È arcinoto che le FCL come si chiamavano un tempo le attuali FAL arrivavano da Matera fino a Montalbano Ionico. Tracciato ancora esistente e occasione, si volesse, di escursioni eco-turistiche fuori porta. Lungimiranti i sui progettisti e realizzatori. Si veda la citazione sul numero 13 dicembre 2020 di Mathera nel bell’articolo di Nicoletta Fanuele, “L’asse Apulo Lucano nei documentari 1945-1965”. Perché lungimiranti? Semplice! Matera, è arcinoto, nei secoli ha svolto un ruolo di cerniera tra il “mondo greco-classico” dello Ionio e quello “Bizantino” dell’Adriatico. Questo ruolo è ragione d’essere, di vita, di identità e progresso della nostra città. Di qui si deve partire per ogni discorso sul suo sviluppo economico, sociale, culturale, antropologico. Cosa vuol dire “cerniera”? Semplice! Ogni scambio necessita di un luogo fisico, materiale per essere realizzato: organizzazione, direzione, logistica, programmazione, progettazione, governo. Come si realizza tutto ciò? In mille modi, ma alla base c’è la necessità di poter comunicare. Ecco perché necessitano infrastrutture ed ecco perché furono costruite le FCL da Montalbano a Bari via Matera. Questo ruolo di cerniera va rafforzato e reso fluido, scontato, moderno, continuamente aggiornato. Capite perché è assurdo che Matera, per esempio, non sia dotato di un nosocomio adeguato al suo ruolo? Una ferrovia che da Ferrandina Scalo si fermi a Matera senza collegamento con l’asse adriatico è a dir poco inutile! È necessario avere un sistema completo di “vie” di comunicazione tra le due realtà. Ci sono forti potenzialità. Da un lato, a Pisticci Scalo c’è la “pista Mattei”. Un “regalo” di ciò che fu la mai decollata chimica della Val Basento. Dall’altro l’aeroporto di Bari. Matera deve essere da tramite tra questi due fulcri. Va costruito un interasse tra loro “multi modale”: Strade, ferrovie, assi logistici, ecc. Ciò consentirebbe ai “due mondi” di crescere e migliorarsi. Senza peraltro ledere ruoli e funzioni di altre realtà regionali che ben possono puntare perla crescita sulle loro prerogative senza mortificare Matera. Non è concepibile che si impieghi meno tempo da Londra a Bari che da Bari a Matera! Propongo di considerare una tratta ferroviaria di treno veloce, del tipo che si usa negli aeroporti, che colleghi da un lato la Pista Mattei (Pisticci Scalo) – Ferrandina Scalo – Matera e dall’altro Matera – Bari aeroporto – Bari Centrale FS. A Modugno delle carrozze possono sdoppiarsi e andare in aeroporto, il resto a Bari Centrale. Al ritorno possono riunirsi. Dal momento che il tratto Ferrandina Matera verrebbe coperto, come sembra, da una linea FS si potrebbe considerare essa come trattoparziale per il collegamento Matera – pista Mattei. A ciò si aggiunga il raddoppio della SS7 Ferrandina – Matera come già proposto da più parti. L’isolamento sarebbe definitivamente finito! È un sogno? Abbiamo visto con Matera 2019 che i sogni, se si ha la giusta volontà, possono avverarsi. Il Sindaco e l’intero Consiglio, Comunale, La Provincia, rappresentanti delle imprese e dei lavoratori ne avranno coscienza e cura?