Dopo le terribili stragi che hanno colpito nella serata di venerdì 13 novembre la città di Parigi il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri ha disposto, in segno di lutto, di posizionare a mezz’asta le bandiere del Comune di Matera, dell’Italia e dell’Europa presenti in prossimità del Comune di Matera.
Raccogliamo l’invito della diocesi di Tolosa alla preghiera rilanciando il tweet “Pray for Paris” e in occasione della Messa di domani in tutte le chiese lucane, oltre alla preghiera per le vittime, si svolga una pausa di riflessione su come rispondere alla folle violenza terroristica senza cadere nell’odio. E’ l’appello della DC-Libertas Basilicata contenuto in messaggi sui social a firma del segretario regionale Giuseppe Potenza il quale facendo riferimento al titolo del quotidiano Libero oggi in edicola sostiene che, soprattutto in vista del Giubileo 2016, dedicato al valore della Misericordia, non si deve alimentare un clima da “guerra tra religioni”. Sul piano politico l’azione terroristica a Parigi si legge come un attacco al dialogo e alla comprensione tra Stati, popoli e religioni, come tentativo macchiato di sangue di bloccare ogni iniziativa di cooperazione internazionale tra Occidente e Paesi di fede islamica.
Le parole del cardinale arcivescovo della capitale francese André Vingt-Trois siano da esempio: “Di fronte alla violenza degli uomini possiamo ricevere la grazia di un cuore fermo e senza odio. Che la moderazione, la temperanza e il dominio di cui tutti hanno fatto prova sinora si confermino nelle settimane e nei mesi prossimi. Che le persone non si lasciano andare al panico o all’odio. Chiediamo la grazia di essere artigiani di pace. Non dobbiamo mai disperare della pace, se si costruisce la giustizia”.
Siamo convinti – si legge nella nota DC – che il popolo lucano reagirà con fermezza e conservando questi principi.
Strage Parigi, nota Pietro Sanchirico, coordinatore regionale Italia Unica: “Siamo tutti sotto attacco”.
Quando i nostri ragazzi a Parigi per studio e qualcuno per lavoro, come in tante capitali europee, in queste ore hanno paura di prendere l’aereo per tornare a casa e le famiglie sono in seria apprensione vuol dire che siamo tutti sotto attacco e dobbiamo rimanere uniti e agire con determinazione e fermezza contro tutti coloro che, attraverso il terrorismo, intendono minare l’esistenza stessa della nostra civiltà. Occorre più determinazione senza incertezze per la nostra sicurezza. La UE non può svolgere un ruolo rilevante nel mondo se non ha una politica di sicurezza comune. La UE deve avere una politica più chiara e forte in materia di immigrazione sia in termini di meccanismi di selezione all’entrata sia in termini di integrazione. Non può essere lasciata ai singoli Paesi che costituiscono i confini stessi della UE, l’onere e la responsabilità di “difendere” tali confini e determinare la politica d’immigrazione comune. La UE deve avere una politica più incisiva nel Mediterraneo dove mantiene un ruolo strategico positivo da svolgere e deve inoltre dotarsi di una capacità militare di intervento rapido, nel quadro NATO, disegnata sulle necessità delle operazioni di pace perché solo garantendo la sicurezza e la stabilità delle aree vicine è possibile sviluppare la cooperazione economica internazionale. Non sottovalutiamo che le crisi succedutesi alla primavera araba, in particolare quelle di Tunisia e Libia, riguardano il nostro Paese in prima persona. La tratta di esseri umani, il traffico di stupefacenti che finanzia i gruppi terroristi, nonché il patrimonio energetico di queste aree, non consente ripiegamenti e, anzi, richiede un immediato maggiore impegno dell’Italia non solo come protagonista, ma in veste di attore principale. La pace nel Mediterraneo è condizione di pace e serenità per tutti i Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo e dell’Europa.
Strage Parigi, nota Prof. Romano Pesavento, Presidente Coordinamento nazionale
dei docenti della disciplina dei diritti umani.
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani esprime solidarietà e condoglianze nei confronti del popolo francese.Ogni volta che viene ucciso un uomo innocente, in qualunque parte del mondo si trovi, l’Umanità viene sconfitta. Sta a ognuno di noi applicarsi nella quotidianità, attraverso la comprensione, la solidarietà e la compassione, affinché i Diritti Umani possano affermarsi e la civiltà progredire. La pace non è né un miraggio, né un luogo comune da citare retoricamente;è una meta da conseguire,un percorso da affrontare, un progetto da realizzare, mediante il sacrificio degli egoismi singoli e collettivi. All’odio non si risponde con la violenza verbale o fisica, ma con la cultura e la cognizione dei fatti. Educare le giovani generazioni costituisce il fulcro fondamentale di interventi operativi necessari per disinnescare gli ordigni potenzialmente esplosivi dell’intolleranza e del rifiuto latenti, spesso, anche negli animi apparentemente più remissivi. Terenzio, celebre commediografo latino, ammoniva: “Homo sum, humaninihil a me alienum puto” (sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano).