Riceviamo e pubblichiamo una nota del cittadino Mario Petracca che esprime alcune riflessioni sulla scelta dell’Amministrazione Comunale di concedere la possibilità di costruire una nuova struttura turistica sulla spiaggia di San Basilio Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Purtroppo non riesco proprio ad ignorare i problemi del mio territorio. Martedì 12 giugno 2018 mi sarebbe tanto piaciuto impugnare la penna e scrivere del mio paese, descrivendolo come un paese che si appresta ad affrontare una ricca stagione estiva piena di eventi, turisti e attività turistiche che avrebbero di sicuro attirato ancora più gente rispetto al passato.
Anche per quest’anno non è andata così.
Ancora una volta abbiamo perso un’occasione di sviluppo e di crescita. Sono anni che ci vantiamo di avere la spiaggia più lunga e più grande del meridione, ma la bandiera blu, nel frattempo, viene assegnata agli altri. Sono anni che assistiamo inermi allo sfruttamento del nostro territorio: imprenditori senza scrupolo che lo maltrattano accumulando in prossimità di spiagge e non solo cemento su cemento. La novità di oggi, per chi ancora non lo sapesse, è che il cemento è arrivato sulle spiagge pisticcesi. Da qualche giorno infatti, ci siamo accorti che sull’arenile di San Basilio si può costruire, si sta costruendo una struttura abnorme di circa 400 mc, sbancando la duna di circa 1m, costruendo delle sostanziose travi in cemento armato e a livello amministrativo tutto tace.
Sicuramente l’imprenditore che ha deciso di investire e di costruire in piena estate sotto gli occhi di tutti, a livello di documentazione autorizzativa non ha nulla in difetto, infatti esaminando la questione emerge che quasi tutte le procedure autorizzative sono state rispettate. Il problema serio che ci deve far riflettere è solo uno, il comune di Pisticci nell’iter autorizzativo è stato assente. Il Comune di Pisticci non si è preoccupato di far prendere parte alla conferenza di servizi del 27.02.2018 a nessuno dei suoi dipendenti infatti, nonostante gli inviti ricevuti dall’Ufficio Tributi, dall’Ufficio Urbanistica ed produttive e dall’ufficio ambiente, nessun membro di questi uffici ha partecipato alla conferenza, e l’amministrazione pur sapendo ed essendo a conoscenza dell’impossibilità a partecipare da parte dei funzionari (prepensionamenti – malattie e ferie) non si è preoccupato di nulla. Quindi, viene facile sostenere oggi che se si sta costruendo sulla spiaggia, di certo la responsabilità maggiore è del Comune, e fatto ancora più ridicolo è che a quella conferenza vi ha partecipato un solo Ente su quindici; si sta costruendo in cemento armato, nonostante era stato prescritto l’utilizzo di strutture completamente prefabbricate in tutte le parti strutturali e non, proprio per far rispondere alla stessa a quel principio di amovibilità richiesta in fase istruttoria (nel 2018 hanno inventato un cemento armato costruito in opera in un unico blocco di 400 metri amovibile); Credo che l’amministrazione in questa vicenda abbia una responsabilità poco marginale. Affermo questo anche perché ho avuto modo di leggere qualche atto nel quale emerge la reale possibilità di sospendere immediatamente i lavori in corso senza alcun rischio di subire future richieste di risarcimento, cosa che ad oggi non è stata fatta nè dal Sindaco (mediante ordinanza sindacale) né da nessun Ufficio competente in materia. Con questo articolo non sono qui a chiedere le dimissioni di nessuno, perché dal mio modesto punto di vista, le dimissioni dovrebbero essere un atto volontario da parte di persone intelligenti, rispettose del mandato affidatogli e che soprattutto abbiano quel giusto attaccamento al proprio territorio tale da porsi una domanda: sono una risorsa o sono un danno per il mio Paese?
Mario Petracca