Il Tar ha annullato alcune nomine della Commissione regionale per le pari opportunità autorizzate dal Presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala.
Di seguito l’intervento di Anna Selvaggi, presidente regionale Senior Italia, presidente regionale Federcentri e Presidente Nazionale A.I.D.E.
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Basilicata si è pronunziato in merito ad un ricorso presentato dall’avvocato Rapolla, con candidatura dell’Associazione ARCI Basilicata in merito alla designazione effettuata dal Presidente del Consiglio della Regione Basilicata, delle Rappresentanti della Commissione regionale delle “Pari opportunità” segnalate dal mondo dell’associazionismo. Chi scrive è tra le escluse per un vizio meramente formale che consiste in quanto di seguito.
• La Associazione Nazionale “Senior Italia Federanziani” della quale a livello regionale ne sono la Presidente con sede in Matera e che ha segnalato la mia candidatura in seno alla “Commissione P. O.” nella proposta di candidatura invece che citare il numero di iscritti a livello regionale (n. 2.000), ha citato quello a livello nazionale pari a circa 3.800.000. La ricorrente Avvocato Rapolla nel suo ricorso ha mosso censure di inidoneità sia al curriculum della scrivente che allo statuto della “Senior ItaliaFederanziani” Nazionale. In questa sede mi preme evidenziare che la sentenza del TAR pur prendendo atto che la “Federanziani” ha solo indicato il numero degli iscritti a livello nazionale e non quello regionale ( causa della esclusione) dalla sentenza del TAR, al punto 5.3.1 si legge:………..
5.3.1.” Quanto alla Selvaggi, per Senior Italia Federanziani, si osserva quanto segue. Dal punto di vista soggettivo, è indubbio che la designata possegga, contrariamente a quanto opinato da parte ricorrente, il prescritto requisito di professionalità. Invero, dall’esame del suo curriculum emergono numerose e qualificate esperienze associative e professionali nel campo della tutela della donna (cfr. curatrice di progetti culturali Donne 2019 e Valore Donna; presidente regionale centro di ascolto e del disagio donne etc), nonché nei settori della formazione e della famiglia.
Con riferimento all’associazione designante Senior Italia Federanziani, va rilevato quanto segue:
– deve ritenersi sussistente il requisito operativo, considerato che tra i fini statutari dell’Associazione compaiono la promozione dell’uguaglianza e dell’identità di genere;
– difetta, invece, il positivo accertamento del requisito di rappresentatività, in quanto, come effettivamente desumibile per tabulas, la dichiarazione resa dall’Associazione designante si limita ad indicare il numero nazionale degli iscritti (3,8 milioni), senza alcun riferimento al dato regionale, essenziale ai fini delriscontro della sua necessaria localizzazione territoriale. Né sono emersi in N. 00498/2019 REG.RIC. giudizio, tenuto conto della strategia processuale dei resistenti, elementi idonei a comprovare l’eventuale oggettiva sussistenza di tale requisito.
La nomina è, dunque, viziata.”
Mi preme citare che è stata respinta anche la domanda di risarcimento dei danni chiesta dall’Avvocato Rapolla.
Per quanto mi riguarda procurandomi un danno di immagine, alcuni organi di informazione non hanno specificato il vero motivo della esclusione che è meramente formale.
Si confida che la Regione a tutela delle sue scelte adisca al Consiglio di Stato per vedere trionfare la sostanza sulla formalità, fermo restante che personalmente sarò sempre , come da tanti lustri, a servizio delle donne e della socialità.