Il terremoto che il 23 novembre 1980 colpì con violenza l’Irpinia e la Basilicata è una data scolpita nella storia lucana che ci ha resi più forti e che farà per sempre parte del passato di ogni lucano”.
Così il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala nel 42esimo anniversario del sisma.
“Molti – dice – furono i lucani che persero la vita e tanti furono i messaggi e le azioni concrete di solidarietà che arrivarono alla nostra regione. Raccontare la solidarietà serve a tramandare la memoria perché senza speranza, passione, dialogo, determinazione e fiducia, il mondo diventa un contenitore vuoto di quei valori che devono necessariamente riportare tutti quanti noi al profondo significato della vita e dell’essere cittadini solidali”.
“I Lucani, anche in quella occasione – sottolinea Cicala – reagirono con grande dignità e senso del dovere, un insegnamento per noi a lavorare uniti, proprio come fecero, 42 anni fa, privati cittadini, il mondo delle Istituzioni, forze dell’ordine, rappresentanti del volontariato. Oggi ricorre il 42esimo anniversario del terremoto e siamo sempre più convinti di quanto sia necessario avere un unico insieme di norme che disciplinino le fasi della ricostruzione post evento sismico e che garantiscano equità, celerità, centralità delle persone colpite e dei territori impattati.
In tal senso, lo sforzo che si sta compiendo, a partire da un approccio locale, è la chiave di volta per uscire finalmente dalla logica dell’emergenza, e per fare concretamente ‘cultura della prevenzione’ puntando innanzitutto alla divulgazione sui territori, a partire dai Comuni e loro cittadini”.
Il nostro è un territorio sismico dove ancora buona parte del patrimonio edilizio necessita di interventi finalizzati a migliorarne la sicurezza e dove l’attuazione di ogni misura indispensabile a contrastare il rischio sismico è, evidentemente, una inderogabile priorità”.