Con una lettera inviata al Prefetto e al Sindaco di Matera la Federazione di Matera dell’Unione Inquilini diretta da Fortunato Martoccia annuncia l’adesione alla manifestazione “sfratti zero”. Di seguito la nota integrale.
come Lei sa nel comune di Matera moltissime famiglie vivono uno stato di grave precarietà abitativa, testimoniato dal numero delle sentenze di sfratto per morosità emesse (Matera e provincia nel 2018, 85 su un totale di 89 sentenze), dagli sfratti eseguiti con la forza pubblica (a Matera e provincia, 30) nonché dalle famiglie collocate nella graduatoria per l’accesso ad una casa di edilizia residenziale pubblica;
da parte del Governo e della Regione non sembrano venire proposte sufficienti di programmi e finanziamenti adeguati per sostenere politiche abitative che rispondano al fabbisogno reale, i Comuni e gli enti gestori di edilizia residenziale pubblica sono lasciati soli e senza mezzi di fronte alla precarietà abitativa;
in tema di precarietà abitativa segnaliamo anche una grave disattenzione e insufficienza di attenzione e intervento, pur in un ambito di difficoltà, da parte dell’Amministrazione comunale, per esempio non ci risulta che il Comune di Matera abbia utilizzato la possibilità, derivante dalla eventuale attuazione di quanto previsto dall’articolo 26 della legge Sblocca Italia ed in particolare della possibilità data dai commi 1 e 1 bis del citato articolo in materia di riutilizzo di immobili del demanio civile e militare.
Così come non ci risulta che il Comune e la Prefettura non abbiano mai adempiuto alla mappatura degli immobili delle pubbliche amministrazioni e dei privati inutilizzati da destinare ad un piano per il loro riuso e per destinarli a edilizia residenziale pubblica.
Riteniamo inoltre che i decreti sicurezza che prevedono l’accelerazione degli sgomberi e degli sfratti e solo successivamente a questi, azioni da parte del Comune e Regione per garantire l’assistenza alle famiglie in disagio economico e sociale, non hanno fornito alcun mezzo, strumento o risorse ai Comuni né agli enti gestori di edilizia residenziale pubblica, questo non aiuta a risolvere le questioni ma rischia di aggravarle.
Nella VIII Giornata Nazionale Sfratti Zero 10 ottobre 2019, che si svolge in tutta Italia siamo a rappresentarLe la necessità che si avviino politiche abitative strutturali tese ad aumentare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, basate sull’abbandono del consumo di suolo e sul recupero o auto-recupero dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico e privato inutilizzato, ad esempio del demanio civile e militare, delle pubbliche amministrazioni, della Regione, delle asl, delle ferrovie, dell’Anas, delle Ipab e dei privati inutilizzati da almeno 5 anni, al fine di affrontare la grave precarietà abitativa che con tutta evidenza non può essere derubricata a questione di ordine pubblico.
L’Ispra in un recente Rapporto sul consumo del suolo con dati relativi al 2018 ha affermato che è aumentata la cementificazione del territorio sottraendo cosi aree verdi e agricole. Ispra inoltre afferma che il consumo di suolo e la relativa cementificazione produce un aumento di 2 gradi delle temperature nelle aree urbane.
E’ di tutta evidenza che l’avvio di politiche abitative basate sul riutilizzo del patrimonio immobiliare pubblico e privato inutilizzato o se necessario acquistare patrimonio immobiliare lasciato sfitto da destinare alle famiglie collocate nelle graduatorie o con sfratto esecutivo ha una doppia valenza : quella di dare risposta alle famiglie in precarietà abitativa e contrastare la cementificazione con un impatto sui cambiamenti climatici e sulla qualità della vita per i cittadini nelle aree urbane.
Non a caso il punto 8 del Programma del Governo Conte Bis prevede un piano di edilizia residenziale pubblica basato sul riuso di immobili pubblici e privati. Ma è un impegno al quale si deve dare corso concretamente e per questo è necessaria un’azione di tutti i soggetti impegnati nel comparto dell’edilizia residenziale.
Siamo certi che alla presente darà la necessaria attenzione e rappresenterà, per quanto di sua a tutti i livelli la necessità di interventi strutturali capaci di affrontare il fabbisogno con politiche abitative strutturali.