Anche a Tito si possono celebrare le unioni civili e regolare le convivenze di fatto. Dal 29 luglio scorso, con l’entrata in vigore del relativo decreto, è possibile richiedere la celebrazione delle unioni civili in ogni comune italiano; quello di Tito si è subito conformato, adeguando gli uffici comunali preposti per rispondere alla nuova normativa, in attesa di più chiare indicazioni da parte del legislatore sulla tenuta dei registri. Dal sito del comune o rivolgendosi direttamente all’ufficio anagrafe è dunque possibile acquisire maggiori informazioni e scaricare i moduli per la richiesta di celebrazione.
”Con l’approvazione della legge – dichiarano congiuntamente il sindaco di Tito, Graziano Scavone, e l’assessore alla cultura, Fabio Laurino – si è raggiunto un risultato storico che pone un importante tassello lungo il processo di uguaglianza tra le persone e modernizzazione della società italiana, colmando il gap tra l’Italia e la maggior parte dei paesi dell’Unione Europea che già da tempo si sono dotati di una disciplina sulle unioni civili e le convivenze di fatto”. “Per troppo tempo la politica, frenata da ristrettezze ideologiche, ha escluso chi, eterosessuale e omosessuale, vive il proprio amore e ha deciso di creare una famiglia al di fuori del vincolo matrimoniale – continua la nota – senza un chiaro riconoscimento dei propri diritti e doveri”.
Il ritardo della politica è stato fortunatamente compensato da numerose sentenze che, acquisendo le direttive europee e i numerosi richiami all’Italia da parte dell’Ue, hanno innescato un processo di inclusione sociale e culturale che oggi permette anche al comune di Tito di poter celebrare le unioni civili. “Una società che non esclude, ma che riconosce la dignità delle persone e una politica che riconosce diritti e doveri sono le migliori risposte e rassicurazioni a chi oggi può sentirsi libero di vivere il proprio amore”, proseguono il sindaco Scavone e l’assessore Laurino, che ricordano che il 17 settembre a Tito si svolgerà la presentazione del libro di Rocco Pezzano ‘Troppo amore ti ucciderà’: “Una buona occasione – concludono – per fare il punto anche sullo stato di fatto nella nostra regione e nel nostro Paese sull’applicazione di una legge che tanti aspettavano da troppo tempo”.
Giuseppe Miolla, esponente di Sinistra Italiana di Matera in una nota affronta il tema relativo al registro unioni civili.
Di seguito la nota integrale.
Quando si potranno costituire le prime unioni civili a Matera?
Ormai sono stati pubblicati tutti gli atti, incluse le norme esplicative.
La domanda corre sui social.
Perché se in molti Comuni hanno in qualche modo avviato le procedure di prenotazione per le unioni civili nella Capitale Europea della Cultura regna il caos.
Una confusione imbarazzante anche perché il cosiddetto “decreto ponte”, ossia un documento provvisorio che indichi agli ufficiali di stato come procedere con la celebrazione fino all’arrivo dei decreti attuativi definitivi, c’è.
Così come ci sono i formulari attivi e diffusi dal ministero dell’Interno qualche giorno fa.
È impossibile conoscere le intenzioni del Comune di Matera rispetto all’applicazione della legge sulle Unioni civili.
Mentre in tutta Italia i Comuni si sono da tempo attrezzati e sono iniziate le registrazioni, a Matera tutto tace.
A via Aldo Moro in assenza del Dirigente nessuno è riuscito a fornire risposte adeguate a chi si è rivolto per chiedere notizie.
Tralasciando la constatazione di quanto sia grave che la città capitale europea della cultura per il 2019 non abbia assunto alcuna iniziativa in merito, sta di fatto che l’impossibilità di accedere alle informazioni per prenotare la registrazione delle Unioni civili si prefigura come una palese inadempienza.
Quello che è certo è che i tempi sono stretti e la confusione tanta.
Giuseppe Miolla, Sinistra Italiana Matera