Associazione B.R.I.O. Brillanti Realtà in Osservazione di Matera in una nota commenta le decisioni dell’Amministrazione Comunale di Matera per quanto riguarda le varianti urbanistiche che “hanno stravolto il volto del tessuto urbano, trasformando aree verdi in edificabili, con ricadute negative sugli standard urbanistici e la qualità della vita dei cittadini”. Di seguito la nota integrale.
Mentre in Senato (Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente), sono state depositate diverse proposte volte a fermare il consumo di suolo, a Matera si susseguono inarrestabili le varianti urbanistiche che hanno stravolto il volto del tessuto urbano, trasformando aree verdi in edificabili, con ricadute negative sugli standard urbanistici e la qualità della vita dei cittadini.
Spesso per incamerare più entrate, frutto degli oneri di urbanizzazione, l’Ente comunale ha avallato lottizzazioni invereconde, prive di alberature, spazi di aggregazione e di vicinato (come nei rioni storici successivi allo sfollamento dei Sassi).
Basta passare in rassegna tutte le urbanizzazioni degli ultimi 30 anni, fino alle ultime nella zona di Matera Sud e ai confini con il rione Città 2000, per rendersi conto della bruttura di queste urbanizzazioni, che rendono irrimediabilmente quei quartieri delle zone dormitorio, mancando qualsiasi spazio aggregativo e polmone verde (l’esempio del Quadrifoglio è emblematico).
Come associazione, più volte in questi anni abbiamo lanciato appelli a livello locale per fermare la bulimia cementizia e il consumo di suolo, non giustificato da emergenze abitative, essendo zero il saldo demografico cittadino.
Firmammo assieme agli amici del WWF Matera (nella campagna nazionale RiutillizziAmo l’Italia, anno 2012) una scheda di proposte di dieci aree indicative da recuperare in maniera sostenibile (https://www.sassilive.it/cronaca/ambiente/riutilizziamo-litalia-brio-e-wwf-matera-segnalano-dieci-siti/) ma, di queste, ad oggi solo una pare aver avuto accoglimento con realizzazione eseguita secondo i principi di recupero dell’esistente (ex biblioteca di San Giacomo, destinata a struttura socio-assistenziale), su altri siti nessun riscontro ufficiale, tranne uno di pertinenza privata in via San Pardo e recuperato con la medesima funzione di edilizia civile.
Si paventa, invece, che l’area ove insisteva il pastificio Barilla rischia di essere consegnata all’ennesima speculazione edililizia, anzichè farne magari un’utile area mercatale/fieristica permanente, come proposto nell’iniziativa di cui sopra e, in passato, anche da altri movimenti cittadini, stante la cronica necessità di spazi per fiere e congressi in città.
Facciamo appello al Consiglio Comunale materano di fare salvi i principi di recupero urbano e ed eco-compatibile nell’approvazione prossima del Regolamento Urbanistico (che attende dal 2006), posto che la città si sta sviluppando in mancanza di una cornice strategica fondata su zero consumo di suolo.