L’eurodeputato Magdi Cristiano Allam ha confermato che, con ogni probabilità, sarà il candidato del centrodestra per quanto riguarda la corsa alla presidenza della regione Basilicata. A confermare l’indiscrezione è lo stesso Allam, intervenuto durante la trasmissione televisiva condotta da Bruno Vespa, Porta a Porta, nella puntata serale di mercoledì 20 gennaio 2010. Il noto giornalista ha partecipato lunedì 18 gennaio ad un vertice politico del PDL che si è tenuto in località Torre Spagnola, a pochi chilometri dalla città dei Sassi.
Queste le dichiarazionio di Magdi Cristiano Allam: “Premettendo di ‘essere un indipendente’ e di aver partecipato alle elezioni europee solo con l’appoggio dell’Udc al nord-ovest, sto valutando con il Pdl la mia candidatura come indipendente per la Basilicata. L’ufficialita’ è prevista venerdì 22 gennaio dopo l’incontro con Berlusconi”.
Chi è Magdi Cristiano Allam
Magdi Cristiano Allam (che in arabo si scrive: ??????? ????, Ma?d? ?All?m; è nato a Il Cairo l 22 aprile 1952. E’ un giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano, già giornalista di varie testate nazionali.
L’infanzia e il trasferimento in Italia
Per volontà della madre Safeya, che lavorava come baby sitter per una famiglia italiana, i Caccia, studiò presso il collegio cattolico delle suore comboniane al Cairo.
Dal 1962 fino al 1970 studiò in un collegio salesiano guidato da Don Carlo Moroni. Imparò la lingua italiana e acquistò familiarità con la cultura italiana e occidentale e la religione cattolica (che tuttavia allora non abbracciò).
A vent’anni emigra in Italia per proseguire gli studi; si iscrive all’università a Roma
Allam, che aveva avuto già due figli da un’unione precedente (Sofia di 28 anni e Alessandro di 24), ha avuto un altro figlio, Davide, da sua moglie, Valentina Colombo, traduttrice di opere di letteratura araba, con cui è sposato civilmente dal 22 aprile 2007.[5][6].
L’attività giornalistica in Italia.
È laureato in sociologia all’Università La Sapienza di Roma e si occupa di tematiche legate al Vicino Oriente e ai rapporti tra questo e l’Occidente.
Dopo avere collaborato con i quotidiani Il Manifesto e La Repubblica, è entrato al Corriere della Sera (il primo articolo è datato 3 settembre 2003[7]), di cui è stato – fino al 30 novembre 2008 – editorialista e vicedirettore ad personam (cioè senza incarichi di responsabilità sulla linea politica del giornale).[8]
Magdi Allam è considerato da una parte del mondo politico e culturale italiano come uno dei partecipanti più influenti e più in vista al dibattito italiano sul rapporto tra Occidente e mondo arabo, criticato invece da un’altra parte di quello stesso mondo. All’argomento Allam ha dedicato diversi libri e interventi nell’ambito dei principali talk-show televisivi. Le sue posizioni, molto vicine a quelle dei critici più severi del mondo islamico (dura condanna di numerose associazioni islamiche da lui ritenute estremiste, proposta del divieto di costruire nuove moschee,[9] elaborate teorie riguardanti asseriti rapporti occulti tra moschee e gruppi terroristici che ne avrebbero in alcuni casi anche finanziato la costruzione[10]) gli hanno procurato critiche ma anche consensi.
I suoi ammiratori lo citavano spesso come modello di musulmano moderato e di arabo perfettamente integrato nel mondo, nella cultura e nel sistema di valori propri dell’Occidente; per i suoi detrattori si tratta invece di un personaggio inattendibile che diffonde odio e sospetti.
Nel 2006, Allam ha vinto, congiuntamente a tre altri giornalisti, il premio giornalistico Dan David, istituito dall’omonima fondazione israeliana in onore di un imprenditore israeliano[12]. Il premio, dotato di 1 milione di dollari, gli è stato assegnato per “il suo incessante lavoro mirante a favorire la comprensione e la tolleranza fra le culture”
Il 30 novembre 2008 Magdi Allam abbandona il giornalismo per dedicarsi all’attività politica.
La conversione al Cattolicesimo
Il 22 marzo 2008, durante la Veglia pasquale, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia in San Pietro da papa Benedetto XVI, abbandonando l’Islam del quale ha detto: “al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale”.
A riguardo di Benedetto XVI ha dichiarato:
« Indubbiamente l’incontro più straordinario e significativo nella decisione di convertirmi è stato quello con il Papa Benedetto XVI, che ho ammirato e difeso da musulmano per la sua maestria nel porre il legame indissolubile tra fede e ragione come fondamento dell’autentica religione e della civiltà umana, e a cui aderisco pienamente da cristiano per ispirarmi di nuova luce nel compimento della missione che Dio mi ha riservato. »
(Magdi Allam. Lettera al Corriere della Sera, 23 marzo 2008.)
Con la conversione ha preso il nome di Cristiano. Già nel libro Grazie Gesù ha preso l’abitudine di firmarsi come Magdi Cristiano Allam.
Padrino del giornalista è stato Maurizio Lupi, membro di Comunione e Liberazione e deputato di Forza Italia.
Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vicepresidente dell’organizzazione islamica italiana della CorEiS, ha dichiarato all’ANSA di rispettare la scelta di Allam, pur avanzando qualche “perplessità” per il momento e il luogo «di così grande valore simbolico» scelto per la conversione: «Se Allam realmente è stato spinto da una forte ispirazione spirituale, forse sarebbe stato meglio procedere con delicatezza, magari con un prete a Viterbo, dove egli vive».L’UCOII, associazione islamica con la quale Allam ha sempre fortemente polemizzato (v. oltre), ha anch’essa dichiarato per bocca del suo portavoce, l’imam ‘Izz al-Din al-Zir, di rispettare la scelta di Allam: «L’importante è che ogni persona viva la sua religiosità in modo pacifico e rispettando le altre religioni».La creazione di un nuovo partito [modifica]
Il 30 novembre 2008 Magdi Allam annuncia la fondazione del partito Protagonisti per l’Europa Cristiana. In un’intervista al Corriere della Sera Allam dichiara di aver creato questo nuovo soggetto politico anche per la tutela e l’affermazione in politica delle radici cristiane dell’Europa. Allam sigla in seguito un accordo con l’UDC, in virtù del quale viene candidato come indipendente, capolista per il Nord-Ovest alle Elezioni europee del 2009. In seguito alle consultazioni elettorali europee del 2009 è stato eletto come membro del Parlamento Europeo con 39.637 preferenze personali.
Il 28 e 29 novembre 2009 si è svolto a Solbiate Olona (Va) il primo congresso del movimento politico di Allam, che assume il nome di Io Amo l’Italia. Contemporaneamente il movimento, presente sul sito ioamolitalia.it, si dà una struttura territoriale e adotta come simbolo elettorale un disegno regalato da Giorgio Forattini raffigurante una bandiera italiana tricolore sulla quale è impressa una croce gialla, a rimarcare le radici giudaico-cristiane dell’Europa e il bisogno di riscoprire la propria identità e di esserne saldi e consapevoli per poter meglio dialogare con gli altri. Il movimento politico Io Amo L’Italia ha istituito un “Centro per la riforma etica delle istituzioni”, articolato su 11 Commissioni tematiche che hanno l’ambizione di diventare punti di riferimento per quanti intendano mettersi al servizio della “cosa pubblica” e del “bene pubblico”.
Il 20 gennaio 2010 viene ufficializzata la sua candidatura per il Popolo della Libertà alla presidenza della regione Basilicata.
Opere
Vincere la paura (2005)
In Vincere la paura Magdi Allam ha portato testimonianze della sua vita sotto scorta, assegnatagli dal Ministero dell’Interno italiano a seguito delle minacce che avrebbe ricevuto da parte della dirigenza di ?am?s per via delle critiche ripetute mosse da Allam medesimo al terrorismo suicida palestinese Nello stesso libro, Allam ha inoltre accusato Roberto Piccardo, ex-segretario dell’UCOII, di averlo segnalato ad ?am?s ai fini di farne decretare la condanna a morte, di complicità nei sequestri in Iraq nonché di «fomentare odii e incitare alla morte». A seguito della pubblicazione del libro, Piccardo ha sporto querela contro Allam.
Io amo l’Italia. Ma gli Italiani la amano? (2006)
Nel suo libro Io amo l’Italia. Ma gli Italiani la amano? Allam scrive di come l’UCOII e la IADL (Islamic Anti-Defamation League) avrebbero assoldato un “plotone di esecuzione” composto da estremisti di destra e di sinistra con la finalità di assassinarlo e di “spargere veleni sulla [sua] credibilità ed onorabilità”: questo per dare esecuzione al già citato mandato ad uccidere che sarebbe stato emesso dalla dirigenza di ?am?s nei suoi confronti. Osserva tuttavia il sen. Luigi Malabarba (PRC) che «non risultano aperti procedimenti penali a carico dell’Ucoii [23] o della Iadl, tanto meno per l’istigazione all’omicidio del sig. Magdi Allam», e che lo stesso Ministro dell’Interno che ha assegnato la scorta ad Allam ha ritenuto di «nominare l’Ucoii nella Consulta per l’Islam in Italia». A quest’ultima considerazione del sen. Malabarba l’ex Ministro degli Interni Giuseppe Pisanu (principale promotore della citata Consulta) ha in seguito ribattuto sostenendo che sarebbe stato impensabile escludere fin dall’inizio l’UCOII, la principale organizzazione islamica presente in Italia, dal nuovo organo nato appunto per rappresentare l’Islam italiano.
Viva Israele (2007)
Nel suo libro Viva Israele, Allam, oltre a celebrare la sacralità della vita, con tutti i valori ad essa connessi, critica in modo veemente alcuni noti studiosi della realtà arabo-islamica contemporanea, primo fra tutti il prof. Massimo Campanini[25] dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”. Allam accusa Campanini di antisemitismo, di minimizzare colpevolmente il “pericolo islamista” – un abito mentale tipico, secondo Allàm, della grande maggioranza dei docenti universitari italiani – e di sottovalutare, nei suoi libri, editi da prestigiose case editrici italiane e anche straniere, il ruolo dei Fratelli Musulmani nella realizzazione di atti di violenza di stampo fondamentalista nel mondo. Tale accusa completa un coerente lungo tragitto di Magdi Allam, ostile al mondo universitario dell’orientalismo italiano[26] che, nel corso del 2007, lo aveva ad esempio già indotto a condannare con la massima severità, dalle pagine de Il Corriere della Sera, l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” – specializzata dal XVII secolo nello studio delle culture orientali extra-europee – nonché la Georgetown University di Washington D.C., università cattolica statunitense, per aver invitato tra gli altri relatori (fra cui Tariq Ramadan) un personaggio quale Rashid Ghannushi per il convengo internazionale Giving Voice to Muslim Democrats tenutosi a Napoli. Ghannushi, a causa di questo articolo, declinò l’invito, asserendo di non sentirsi garantito nella libera espressione delle sue idee.
e cosa c’entra con la basilicata???non dico che debbano essere tutti del posto i nostri politici, ma almeno che conoscano il territorio…..
chi è costui ? ormai abbiamo capito il PDL A DECISO X L’ENNESIMO SUICIDIO (VOLUTO ?)non credo che nella nostra amata regione non ci siano POLITICI in grado di contrastare il canditato del PD ma come al solito la classe dirigente REGIONALE del PDL NON CONTA E’NON SERVE A NIENTE SE NON A GUARDARSI I FATTI LORO 😉 😉 😉 😉 😉
è un grandissimo giornalista e uomo d cultura.d sicuro vale molto d piu di tutto il pdl lucano,pero nn so quanto sia appropriata questa scelta.
L’ITALIA AGLI ITALIANI!!!!
Forse Magdi Allam pensa di trovare in Basilicata la sua Ma te(r)ra promessa …
Ci mancava solo lui, cmq dico che per valutarlo bisogna vedere il programma, e se nn rispetta quello che dice m….:P
:s io non discuto la persona e la sua preparazione/cultura , senza dubbio indiscutibili ; io contesto il metodo con cui viene scelto un candidato presidente da parte del pdl . Ah dimenticavo, vabbè che i vertici lucani del pdl e quelli nazionali non sanno più manco dove sia la basilicata…ma che parliamo a fare..
…appunto…
Rompicapo:…CIUCCIO…togliete una C e aggiungete IN…viene fuori quello che penso :whistle:…candidatura deboluccia che lascia pensare…(non mi riferisco al valore della persona)
Non avete ancora capito la tattica del PDL in vista delle prossime elezioni regionali? Lo scopo è rafforzarsi nelle regioni che hanno già in mano o dove la sinistra ha combinato catastrofi bibliche, mentre dove sono sicuri di perdere (Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna, Basilicata) candideranno figure di secondo piano, a cui far fare scontate figuracce in termini di risultato ma senza particolari conseguenze per il partito. Esempi clamorosi Allam in Basilicata (secondo me non sa nemmeno dove si trovi la nostra regione) e Bertolaso nelle Marche.
Considerate le percentuali bulgare con cui i lucani votano un presidente come De Filippo la miglior difesa e’ LA FUGA 😯