“La disponibilità che la Regione Basilicata ha fornito, nel corso dell’incontro con il Ministro Maroni, ad ospitare alcuni profughi libici ha un solo punto fisso: la precisa volontà politica della Basilicata, a rispettare un dovere di solidarietà verso popolazioni che intendiamo soccorrere in un momento di straordinario bisogno. Il tutto in piena armonia con un comune sentimento nazionale, peraltro fortemente invocato proprio su questa vicenda dal capo dello Stato Giorgio Napolitano ed in un contesto generale che vede altre aree del Paese impegnate, ormai da molti mesi, ad accogliere un flusso continuo di migranti”. Lo afferma l’assessore alla Salute della Regione Basilicata Attilio Martorano.
“La Regione Basilicata – spiega Martorano – non si è tirata indietro rispetto a questo dovere e non lo farà. Quando al tavolo di confronto col Ministero dell’Interno è emersa l’ipotesi di utilizzare la Caserma Lucania (unica struttura che rispondeva alle indicazioni sulle tipologie di edifici utilizzabili date dal Ministero e che era stata fatta presente nella ricognizione effettuata dalla Prefettura di Potenza) per ospitare 400 richiedenti asilo, abbiamo recepito le indicazioni esprimendo la nostra disponibilità in attesa che i Ministeri e il commissario nominato per gestire l’emergenza prendessero le decisioni del caso. Ma al tempo stesso è partita una ricognizione volta alla ricerca delle migliori soluzioni su tutto il territorio regionale, sforzo che sta vedendo la partecipazione di diverse amministrazioni locali”.
“Ora – conclude l’esponente di giunta che ha rappresentato la Basilicata al tavolo col Ministero dell’Interno – prendiamo atto della indisponibilità del Ministero della Difesa, espressa dal sottosegretario Crosetto, rispetto all’ipotesi di utilizzo della Caserma Lucania. Nel confermare l’immutata disponibilità della Regione Basilicata a contribuire alla soluzione di un’emergenza nazionale restiamo in attesa di indicazioni dal Governo, che facciano sintesi delle diverse posizioni emerse, rifuggendo polemiche e strumentalizzazioni non consone al senso di responsabilità che il momento richiede”.