Quattro firme storiche per conciliare due interessi diametralmente opposti: da una parte la sensibilità degli ambientalisti, preoccupati giustamente della salute dei cittadini e di tutelare un’area nella quale insiste un patrimonio storico, paesaggistico, archeologico e ambientale tutelato dall’Ente Parco della Murgia Materana, dall’altra gli interessi imprenditoriali di un’azienda che estrae materiale per produrre cemento, un’attività che garantisce in un centinaio di posti di lavoro e quindi benessere a numerose famiglie presenti sul nostro territorio. Il protocollo d’intesa, frutto di numerese sollecitazioni provenienti dalle associazioni ambientaliste, è stato firmato in mattinata nella sala giunta del Comune di Matera. Al tavolo istituzionale per la Provincia il presidente Stella e l’assessore Rondinone, per il Comune il sindaco Adduce, il portavoce Cifarelli e l’assessore Guarini, per Italcementi il direttore tecnico Edoardo Giudiceandrea. Roberto Cifarelli, che al Comune ricopre la funzione di portavoce del sindaco Adduce, in realtà partecipava attivamente alla conferenza stampa anche per firmare il documento nella veste di presidente dell’Ente Parco della Murgia Matera. Quella sul protocollo d’intesa con Italcementi è stata la sua ultima firma, a breve questa carica sarà ceduta e Cifarelli dovrà occuparsi esclusivamente dell’amministrazione comunale.
Sono 13 i punti dell’accordo che Italcementi, Comune, Provincia ed Ente Parco si impegneranno ad attuare nei prossimi cinque anni.
Roberto Cifarelli, che ha lavorato negli ultimi mesi con il presidente della provincia Stella alla stesura del protocollo d’intesa, ha ricordato i punti principali dell’accordo.
Il primo prevede l’istituzione di un tavolo tecnico-scientifico permanente che avrà il compito di verificare nel tempo l’attuazione di quanto sottoscritto, un tavolo allargato anche alle organizzazioni sindacali e alle associazioni ambientaliste e della cittadinanza attiva.
Il secondo si impegna a rendere pubblici attraverso i siti web di Comune, Provincia ed Ente Parco il testo integrale del protocollo d’intesa e i dati relativi al monitoraggio in continuo delle emissioni del forno di cottura della cementeria. In proposito Roberto Cifareli ha chiamato in causa l’assessore alla trasparenza amministrativa Simonetta Guarini, che ha ricordato l’impegno dell’amministrazione per l’implementazione di un nuovo sito internet del Comune di Matera, che possa favorire anche la democrazia partecipata anche attraverso l’inserimento di un forum a disposizione degli utenti. Al terzo punto del protocollo d’intesa è prevista anche l’istituzione di un monitoraggio a cura di Italcementi attraverso una stazione per la misurazione in continuio degli effetti a distanza delle emissioni, per la misurazione dei depositi “a terra” e per la verifica delle matrici alimentari. Queste rilevazioni dovranno essere affidate ad un organismo “terzoe”, con la gestione a carico di Italcementi. Il quarto punto impegna i soggetti sottoscrittori ad attivare iniziative per favorire una ulteriore ottimizzazione del contenimento di emissioni, rumore, consumi idrici ed energetici e per l’utilizzo di combustibili maggiormente “sostenibili” e compatibili con le performance roduttive dell’impianto presente in località Trasanello. Il quinto punto ha previsto la possibilità di garantire una maggiore armonizzazione architettonica della nuova linea produttiva insediata all’interno dello stabilimento al fine di ridurne l’impatto visivo. Il sesto punto impegna Italcementi ad attivarsi per rimuovere i residui di cemento-amianto ancora presenti presso l’impianto, un’attività peraltro già in corso da alcuni mesi. Il settimo punto prevede la possibilità di esaminare preventivamente gli interventi di ripristino ambientale delle cave in coltivazione, da autorizzazione a cura degli Enti preposti, al fine di avviare un opportuno processo di rinaturalizzazione dei siti con specie vegetali autoctone. Roberto Cifarelli si è soffermato in particolare su quanto previsto dall’ottavo punto del protocollo d’intesa, che impegna Italcementi a trasferire l’impianto di calcestruzzo da via San Vito a Venusio. Un pugno nell’occhio per chi decide di entrare nella città di Matera da via San Vito, una strada di accesso che nel piano Nigro aveva previsto l’ingresso monumentale della città di Matera. L’auspicio è che quanto sottoscritto possa presto essere trasformarsi in atto concreto, perchè sinceramente una città che si candida a capitale europea della cultura non può offrire una visione così deprimente agli occhi di turisti e visitatori. Nel nono punto le parti si impegnano a cooperare e partecipare a progetti di protezione della biodiversità e di promozione culturale mentre al punto dieci Italcementi si impegna a favorire l’attuazione di progetti a salvaguardia di siti archeologici ricadenti nell’area di proprietà degli impianti che ricadono nell’area del parco.
Il presidente Franco Stella ha ricordato la genesi di questo protocollo d’intesa, favorito e sollecitato con numerose lettere dall’ambientalista Pio Abiusi. In conferenza stampa anche Pio Acito, per anni impegnato in prima linea per limitare gli effetti negativi del revamping che ha interessato l’impianto della cementeria di contrada Trasanello.” Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore provinciale all’ambiente Gianni Rondinone, che considera il protocollo d’intesa il primo passo verso una nuova politica che lavora nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente. Particolarmente apprezzato anche l’intervento del direttore tecnico di Italcementi Edoardo Giudiceandrea: “Sono a Matera da ormai diversi anni ed è inconfutabile che il parco sarebbe stato più bello senza la cementeria. Ma voglio anche ricordare che grazie a questo stabilmento sono garantiti dei posti di lavoro. Italcementi ha sempre dimostrato grande attenzione all’ambiente e siamo sempre impegnati per onorare la nostra certificazione ambientale.
Il sindaco Adduce ha ringraziato coloro che hanno contribuito all’accordo con Italcementi e poi ha riconosciuto l’azione di sensibilizzazione svolta in questa vicenda dalle associazioni ambientaliste. Il protocollo d’intesa – ha proseguito Adduce – arriva anche grazie ad una nuova generazione di amministratori che ha recepito le istanze provenienti dagli ambientalisti. Quindi ha cordato ai dirigenti di Italcementi che non sarà ripetuto l’errore commesso per l’inceneritore La Fenice, “dove loro se la cantano e loro se la suonano”. Il riferimento esplicito era al monitoraggio, che deve essere affidato ad un organismo terzo di cui tutti dovranno fidarsi. Sulla delocalizzazione dell’impianto di calcestruzzo Adduce ha precisato che “qualsiasi scelta dovrà essere condivisa mentre Italcementi è chiamato a dimostrare che opera in un luogo sano e sicuro, rispetto a quanto accaduto in altri posti d’Italia.”
Michele Capolupo
Nella foto in basso gli ambientalisti che hanno sollecitato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra gli enti locali, Ente Parco e Italcementi
fumo negli occhi,è cambiato ben poco. i siti archeologici sono gia danneggiati dal cementificio e dai lavori per le condotte dell’acqua (trasano è stato scoperto proprio a causa di questi lavori). l’impatto visivo…che fanno? sim sala bim e nascondono il cementificio? dopo che hanno fatto una torre alta il doppio del grattacielo. una torre dapprima fatta con il consenso di lega ambiente,altro che ambientalisti. vedremo vedremo.chi vivrà vedrà.non è il primo “storico accordo”
Bene, bene.
Finalmente potremo sapere cosa butta fuori la cementeria. E, se sarà attuato quanto scritto, lo sapremo direttamente tramite il nostro pc.
La situazione politica del consiglio comunale è penosa, ma Adduce, quanto a trasparenza e partecipazione, è partito bene: diretta streaming del consiglio comunale e adesso tavolo della trasparenza, monitoraggio delle emissioni e dati on line del cementificio.
Poi, questo non basta mai. Si può fare di più! Ma da zero adesso siamo a quota due!
[b]ti lamenti se nulla si fa, ti lamenti se qualcosa si fa. ma tu oltre a lamentarti cosa fai ????[/b]
nooo ma scherzi?? lamentarsi? e quando mai!
e questa notizia è “fumo negli occhi”, e il consiglio online è “una vergogna”, e lì non va bene, e li nemmeno.
Nemmeno se Adduce portasse a Matera aereoporto e Stazione il signor brcrocco direbbe una cosa buona ma continuerebbe con ladro, dormi, sempre la stessa cosa da 15 anni, caproni eccetera.
M’immagino, invece, il commento a questa notizia se fosse stato Tosto il sindaco: “grande, finalmente potremo controllare” oppure a quella dello sfalcio dell’erba “finalmente, pulisci la città sindaco” o al consiglio trasmesso in diretta “grande sindaco, un pò di trasparenza! rialza matera!”
la faziosità cieca è una brutta bestia.
esistono solo Adduce e Tosto a Matera??Chi ha detto che sono per Tosto?Ma quando mai che neanche l’ho votato.Forse vi siete dimenticati che la situazione di San Vito gia doveva essere risolta, ma alle “storiche” imprese non viene mai seguito.Ed ora che hanno completato (o quasi) quella gigantesca torre cosa firmano???Per l’impatto visivo??Dopo che LegaAmbiente ha appoggiato la costruzione di quella torre con un impatto visivo altissimo?? Non è il primo accordo,non sarà l’ultimo, e non è mai cambiato niente.Firmare è facile,far seguito mai.E la webcam era in consiglio già alla regione,non è cambiato niente. Se vogliono fare la trasparenza prendessero spunto dai 5 punti di Scarciolla contro la corruzione.Cosi vediamo finalmente i bilanci comunali, l’uso delle risorse del demanio,lo stato delle opere pubbliche.Senza dimenticare gli incontri con i cittadini e i moduli di valutazione dell’operato comunale.questa è trasparenza