“Preso atto che la governance debba essere intesa quale “partenariato a più livelli” in cui la concertazione diviene – ha dichiarato il consigliere Antonio Montemurro – ancor più metodo e strumento di espressione e di sintesi degli interessi delle amministrazioni, degli attori economici e sociali dei cittadini, si rende necessario capire in quali direzioni si sta muovendo la governance regionale. Perché sembra che l’unico principio a cui si stia ispirando davvero sia quella del taglio. Non a caso oggi abbiamo una unica AATO rifiuti regionali, stiamo poi assistendo alla riduzione delle asl e ad altri tagli.”
“Si rende pertanto indispensabile – ha proseguito il consigliere Antonio Santochirico – coinvolgere tutti gli attori istituzionali nel percorso che definisce la governance regionale. La governance diventerà così l’espressione di un disegno comune e condiviso, di un progetto che parla di democrazia.”
Il consigliere D’Amelio ha voluto precisare come “la governance che si sta attuando nella regione Basilicata risulta fortemente legata a una logica politica che nulla ha a che vedere con la democrazia, e che, altresì, privilegia interessi puramente egoistici e privatistici. La Regione ha infatti assunto la posizione di un ente che privilegia lo status quo, perché in esso nulla cambia o al massimo cambia in negativo, come sembra accadrà per le Ferrovie dello Stato. A questo proposito chiedo al Consiglio di discutere nella prossima seduta consiliare un tema molto importante, direi cruciale, per la vita dei cittadini. Sembra infatti che a breve la tratta ferroviaria Battipaglia-Potenza-Metaponto sarà riservata al solo ed esclusivo trasporto delle merci. Un vero e proprio oltraggio ai materani che verrebbero espropriati di un diritto all’uso della ferrovia per gli usi civili.” Approvato quale argomento del prossimo Consiglio, il presidente Carmine Nigro si è anche reso disponibile ad attivare tutte le iniziative necessarie affinché questa ipotesi non divenga realtà.
In merito alla governance il presidente Nigro ha sottolineato poi come “si tratti di una questione complessa che non riguarda semplicemente il taglio della spesa, perché la governance, prima di tutto, dovrebbe essere chiamata a occuparsi della efficacia delle decisioni. Se le ultime Leggi Finanziarie prodotte (2007 e 2008), invece che concentrarsi sulla riduzione della spesa pubblica, avessero considerato che questa era aumentata a causa della mancata regolamentazione delle competenze, ora avremmo una situazione in cui: non esisterebbe più il problema della sovrapposizione delle competenze e la spesa pubblica sarebbe stata già abbondantemente ridotta. Dunque, le Finanziarie non hanno prodotto un disegno unico di governance, ma una situazione dove ognuno era libero di agire come riteneva più opportuno. Un libero arbitrio che ci sta conducendo, oramai troppo frequentemente, nella direzione delle inefficienze. Così noi ora siamo qui, chiamati a discutere e a confrontarci su un problema che avrebbe dovuto risolvere, a monte, il governo, attraverso una riorganizzazione delle competenze, fatta sulla base di un unico obiettivo: snellire i processi decisionali e rendere efficaci i provvedimenti adottati.”