LA POLITICA: IL PUNTO DI VISTA DEI GIOVANI
I giovani fanno parte di una Società in cui vengono spesso esclusi e non considerati, ed è ancor più apparente nella politica e nella gestione della cosa pubblica. Tutto ciò per cinismo o peggio ancora per sfiducia da parte di coloro che potremmo definire “professionisti della Politica”. Mi riferisco a quella classe politica spesso andata negli anni che ha fatto della politica il proprio stile di vita e non ha alcuna intenzione di lasciare spazi, soprattutto a noi giovani. A tal proposito, credo che la nostra generazione, di attuali universitari, difficilmente riuscirà a ripercorrere passi tanto fulgidi da iniziare una carriera politica da giovanissimi e terminarla in età avanzata; questa, a mio parere sarà una prerogativa di questo secolo: “la politica quale professione e risorsa di vita”.
C’è da chiedersi dove siano finiti gli ideali o dove sia finita la politica fatta di passione. Ma non sarà che il fervore del ’68 ha generato la politica di professione? V’è da chiedersi: ma quando vanno in pensione?
Tuttavia quello che auspichiamo è di scorgere attenzione da parte di Partiti maggiormente rappresentati a livello locale e nazionale, di promuovere con la giusta determinazione le nuove generazioni in attività che favoriscano il sostegno dei nuovi aspiranti alle questioni sociali, di dar modo a questi di comunicare le proprie convinzioni, le proprie difficoltà e le proprie proposte e meglio ancora, di mostrali con la loro ineguagliabile vitalità.
Per questo si spera che si possa incoraggiare l’ingresso di nuova gente per rinnovare e rimodellare, se è il caso, quello che era il vecchio schema politico incentrato solo su singoli che da anni non hanno l’audacia e l’umiltà di farsi da parte.
Ci si augura unicamente di ridare ai Partiti quel ruolo fondamentale per costruire una Società più giusta, più aperta, più responsabile, più giovane.
E’ quindi legittimo che anche dall’altra parte ci sia la voglia di mettersi in gioco, di aspirare in alto e di cogliere gli input trasmessi dalle organizzazioni sociali.
Dal momento in cui si ripropongono le stesse candidature anno dopo anno, nelle medesime cariche, è fortemente probabile che questi un domani, lasceranno il posto a persone prive di passione, anche loro consumati dalle attese.
Di conseguenza sorge l’interrogativo : senza l’aiuto dei giovani d’oggi, un domani i vertici politici a chi lasceranno le redini del potere? A ragazzi insicuri e sfiduciati? O a generazioni che oggi sono al palo? In pratica se il settantenne Berlusconi lascia la politica, sarà il sessantenne Fini a succedergli o la giovane Meloni?
Quesito che noi giovani studenti dovremmo porci per capire dove stiamo andando e quale futuro ci aspetta, anche se il parlare intorno al problema è quotidiano, ma sono solo discorsi, spesso senza senso, quasi sempre inascoltati.
Forse alla fine saremo proprio noi ragazzi a prenderci il lusso di far riflettere chi ci ha insegnato a vivere e, come dice lo slogan del mio riferimento politico: “tutto è possibile!”.
Michela Varuolo, Studentessa di Scienze della Comunicazione nella sede di Bari
Mi complimento per le riflessioni fatte dalla studentessa in scienze delle comunicazioni, ogni tanto qualche giovane ha il coraggio di dire la sua, forse scatta in loro quella sana energia di poter contribuire a cambiare questa società pseudo democratica. Io penso che i giovani hanno il dovere di occuparsi di politica, ma a volte il loro atteggiamento è quello più comodo nel fare del vittimismo. Forse la nostra cultura MERIDIONALE induce a dipendere da altri e non ad agire in prima persona, lontani da essere attori del nostro destino. La natura insegna che, chi lascia spazio , altri sono pronti ad occuparlo. Usciamo da questo vittimismo e mettiamo in gioco la nostra faccia. Negli ultimi tempi stiamo assistendo alla candidatura di alcuni giovani, addirittura a SINDACO di questa CITTA´. Sono convinto che avranno buoni risultati e consensi elettorali. La nostra piccola comunità ha bisogno di nuova linfa, perché non possiamo più assistere supinamente all´esodo di tanti giovani , senza accorgercene stiamo perdendo le nostre radici. E´ naturale che alcuni avventori si propongono addirittura a candidarsi a Sindaco di questa città o ancora meglio a Presidente di Regione. Non abbiamo bisogno di essere colonizzati ma i nostri giovani devono esprimer le loro potenzialità con coraggio e voglia di fare. Sull´argomento si possono scrivere fiumi di inchiostro , ma il mio modesto suggerimento è quello di dire : “Rimbocchiamoci le maniche e i risultati si avranno!” .
Michele Olivieri, Coordinatore Cittadino dei Verdi