Se il buongiorno si vede dal mattino…
La Regione Basilicata ha presentato un rendiconto degli interventi che si sono realizzati con i POR 2000/2006 e tra questi ci si è soffermati su quelli ritenuti d’eccellenza.
Credo che sia stata una semplice svista quando, per Matera, si sia voluto indicare la riqualificazione di Piazza S. Francesco ed il recupero funzionale dei sottostanti ipogei per attività culturali; intervento realizzato con i fondi Pisu- rientranti nei POR- per una spesa di 400 mila Euro.
Si trattava di locali ipogei degradati dove di tanto in tanto si facevano delle manifestazioni.
Tutto quanto indicato: necropoli e Chiesa rupestre erano preesistenze ben conosciute.
Si è proceduto a rifare la pavimentazione di parte della piazza, quella antistante la Chiesa di S. Francesco, lasciando inalterato quella rimanente.
E’ da dire che quel tratto di piazza sulla quale si è effettuato l’intervento era lo stesso sul quale si intervenne circa 30 anni fa in occasione del ridisegnamento della scalinata di accesso alla suddetta Chiesa.
Si è giustificato l’intervento perché vi erano delle infiltrazioni di acqua piovana nei sottostanti locali ipogei.
L’intervento non sembra aver avuto fortuna tanto è che l’amministrazione comunale di Matera , attraverso una variazione di Bilancio ha appena stanziato 50 mila Euro da destinare ad acquisto di ombrelli e para pioggia.
Negli ipogei, messi a nuovo, si sono recuperati dei bagni che sono stati immediatamente destinati a bagni pubblici da rendersi fruibili per la marea di turisti che ne sono costantemente alla ricerca.
Tra questi è stato previsto, giustamente come vuole normativa un bagno riservato ai disabili.
E’ stato tralasciato solo un piccolo dettaglio e che per accedere agli ipogei non ci sono strutture che permettono il superamento delle barriere architettoniche e probabilmente , proprio per questo, non avrebbe dovuto superare il collaudo.
L’intervento ha realizzato un foyer naturale davvero suggestivo mettendo in collegamento l’auditorium comunale “ Raffaele Gervasio”, buon intervento di recupero fatto a suo tempo su locali ipogei e con ottima acustica, privo- peraltro- anche esso di strutture per il superamento di barriere architettoniche in barba al DPR 503/ 96 e che prevedeva per gli edifici in cui l’accesso è pubblico l’adeguamento che si sarebbe dovuto realizzare entro 180 giorni dalla pubblicazione del predetto decreto. Forse dal lontano1996 il tempo è trascorso.
Naturalmente questo è solo un sfortunato esempio di intervento, anche se additato come buona pratica, di sicuro gli altri avranno avuto più fortuna e questo è stato sfortunato anche per la menzione
Pio Abiusi
Matera, 23 Settembre 2010
Entrambi gli interventi finanziati con le risorse dei fondi strutturali
Piazza San Francesco a Matera, nel cuore della città, con i sottostanti ipogei, e il ponte attrezzato di Potenza che ha consegnato alla città il primato europeo per presenza di scale mobili, sono posti dove passano quotidianamente decine di migliaia di persone. Esempi, sotto gli occhi di tutti, di cosa sia stato possibile fare con i fondi comunitari del Por 2000/2006.
A Matera l’intervento, finanziato con 400mila euro, ha riguardato una delle aree nel cuore della città, dove incuria e sovrapporsi di stili nelle costruzioni realizzate nel secolo scorso aveva reso urgente un’attività di riqualificazione. L’intervento era ancor più delicato e importante per la presenza degli ipogei. Nella piazza San Francesco, alcune campagne di scavo,
hanno individuato una fitta necropoli medioevale e una chiesa scavata dell’XI secolo, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, nella zona sottostante a quella su cui oggi vediamo la chiesa di San Francesco. La zona scoperta, appunto gli ipogei, è costituita da un enorme androne sotterraneo che si sviluppa in modo articolato ed irregolare al di sotto della piazza da cui prende il nome fino a congiungersi, a mo’ di foyer naturale, all’Auditorium Comunale “Raffaele Gervasio”. Il tutto in una zona strategica che funge da snodo tra le diverse aree del centro storico, dando accesso al quartiere Sassi, patrimonio dell’Unesco.
A Potenza il Ponte attrezzato, costato 16 milioni e mezzo di euro, consente di superare con un collegamento meccanizzato un dislivello totale di 130 metri sui due versanti del volleno di Santalucia che attraversa, con un lunghezza di 600 metri coperta da 26 rampe di scale mobili (per la precisione 13 coppie), 2 ascensori inclinati e 4 verticali, consentendo di trasportare fino a 9000 persone all’ora.
Con questa nuova infrastruttura, che si aggiunge alle due linee di scale mobili già in funzione, complessivamente Potenza ha un sistema di scale mobili che si estende per un chilometro e 300 metri con una capacità’ di trasporto complessivo di 18.000 persone all’ora.
In Europa San Pietroburgo ha due impianti da 120 metri mentre in Italia Malpensa e Perugia hanno impianti che si estendono per una lunghezza inferiore a quella di Potenza.
fonte basilicatanet.it