Lorenzo Scalcione e Francesco Andrisani nei panni dei due ladroni e Tonio Cappiello chiamato a svolgere il ruolo più impegnativo, quello di Gesù Cristo, condannato a morire sulla croce per la salvezza dell’Umanità. Sfidando una temperatura intorno agli otto gradi sono stati questi i protagonisti del momento più attes della Via Crucis vivente nei Sassi di Matera, un percorso di fede straordinario che ha impegnato 130 comparse, magistralmente guidate dal don Michele Larocca, punto di riferimento della parrocchia del quartiere San Giacomo e promotore della seconda edizione della rappresentazione della Morte e Resurrezione di Cristo. Nessuna sceneggiatura ma tanti momenti di preghiera che hanno coinvolto il clero, guidato da Monsignor Ligorio e dai sacerdoti che guidano le parrocchie materane e i fedeli che hanno partecipato all’evento religioso.
Il corteo religioso, illuminato anche dalle fiaccole custodite da alcuni volontari è partito nei pressi di Porta Pistola per raggiungere attraverso anche un percorso alternativo e parallelo a via delle Madonna delle Virtù una gremita Piazza San Pietro Caveoso, location ideale per allestire il Golgota.
La Via Crucis vivente nei Sassi di Matera ha riscosso un grande successo senza far rumore. Rispetto all’evento natalizio non ha fatto registrare numeri da record ma probabilmente proprio per questo è riuscita ad emozionare molto di più rispetto all’evento promosso dall’Unpli. Con buona pace anche dei residenti anche se alcuni avevano proclamato la giornata dello sfollato per rimarcare alcuni disagi di natura logistica.
La Via Crucis dei Sassi di Matera ha aperto ufficialmente la settimana di preparazione alla Santa Pasqua invitando i presenti a riflettere sul tema: “Dalla croce di Cristo la relazione con Dio e tra noi per il mondo”. 14 fiaccole hanno illuminato il cammino verso la morte e la resurrezione di Cristo. Particolarmente apprezzati anche gli abiti d’epoca realizzati per i figuranti da Maria Venturi. Oltre ai tre protagonisti sulla Croce, che vanno lodati in modo speciale per aver accettato i ruoli più duri dal punto di vista fisico, si sono distinti durante il cammino di fede la Madonna Addolorata accompagnata dall’apostolo Giovanni d’Arimatea, Pilato, il Cireneo, la Veronica, i farisei e i giudei. Solo le guardie romane hanno facoltà di parola, quando devono urlare a Gesù di rialzarsi e riprendere a camminare dopo le tre cadute registrare lungo la Via Crucis. La benedizione di Monsignor Ligorio ha chiuso dopo due ore un grande momento di fede vissuto da tutta la comunità materana e dai turisti che in questi giorni sono presenti nella città dei Sassi.
A curare gli aspetti scenografici e coreografici della Via Crucis vivente è stato Donato Loparto, titolare di Lab43, che ha trovato in Maria Fontana un valido supporto per gli allestimenti delle quattordici stazioni e anche in questo evento non è mancata la collaborazione di Carlo Iuorno, sempre presente nelle iniziative promosse dalla parrocchia del quartiere San Giacomo.
Michele Capolupo
La fotogallery della Via Crucis 2011
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