BLOCCATO L’AUMENTO DELL’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF?
Secondo alcune agenzie di stampa, che rilanciano le preoccupazioni espresse dall’ANCI (l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia), il Decreto Legge che abolisce l'ICI sulla prima casa prevede una norma che, se confermata, potrebbe bloccare la manovra della Giunta Buccico che ha triplicato l’addizionale IRPEF ai materani.
Infatti, il testo del Decreto diffuso informalmente nei giorni scorsi e non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale dovrebbe prevedere che “dalla data di entrata in vigore del decreto medesimo e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato”.
Questo significa che i Comuni che devono ancora approvare il bilancio, come il Comune di Matera, “rischiano” di vedersi vanificare gli aumenti delle addizionali IRPEF. L’ANCI ha chiesto al Governo che la norma entri in vigore non subito ma solo dal 2009.
Questo vuol dire che, se passa il blocco dell’aumento IRPEF, l’Amministrazione comunale potrebbe trovarsi costretto a tagliare drasticamente le spese (del resto già ridotte al minimo su alcuni settori come l’igiene ed il decoro urbano, le politiche sociali, lo sport e le attività produttive); se invece il blocco agli aumenti IRPEF dovesse partire dal 2009, ai materani resterebbe il rammarico di vedersi aumentare quelle tasse comunali che dal 2009 diventa molto più complesso e difficile aumentare.
Ciò rende ancora più amara la scelta operata dall’Amministrazione comunale che meglio avrebbe fatto a rivedere, quando poteva, la manovra di bilancio sul versante delle entrate, avviando da subito l’azione per il recupero delle sacche di evasione ed elusione fiscale di ICI e TARSU, evitando un aumento così drastico dell’IRPEF.
In questo senso, si segnala una recentissima sentenza della Corte costituzionale (la numero 162 del 20 maggio 2008) che ha previsto che per la quantificazione della rendita catastale degli immobili, rilevante ai fini della determinazione dell’ICI, concorrono tutti gli elementi costitutivi degli opifici anche se fisicamente non incorporati al suolo. Secondo la Corte, infatti, ciò che rileva non è l’amovibilità o meno di un bene, ma la circostanza che esso costituisca una componente strutturale ed essenziale, che contribuisca alla funzione complessiva ed unitaria dell’opificio stesso. In questo modo si capisce su quanta base imponibile non dichiarata possono contare i comuni italiani per recuperare, con equità e aderenza ai principi costituzionali, le risorse finanziarie necessarie per assicurare servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati alla comunità.
Per queste ragioni ribadiamo, ancora una volta, la bontà della ricetta suggerita all’Amministrazione Buccico che, invece ha scelto di azionare la manovra più semplice dell’aumento delle tasse sui redditi dei pensionati e dei lavoratori dipendenti, manovra che penalizzerà chi le tasse già le paga per intero.
Francesco Filippetti
Responsabile Finanze e Bilancio
Associazione di Iniziativa Politica
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