S.O.S Oasi San Giuliano Matera
"C’è una sola speranza di respingere la tirannica ambizione della civiltà di conquistare ogni luogo della terra. Questa speranza è l’organizzazione della gente più sensibile ai valori dello spirito, affinché combatta per la libera continuità della natura selvaggia"
Robert Marshall
Finalmente il sogno trentennale di portare il divertimento nella Riserva Naturale di San Giuliano si stà avverando! Quello che non si è avverato purtroppo è il sogno di tanti che hanno sempre desiderato che l’oasi di San Giuliano fosse semplicemente un luogo dove la Natura è protetta sul serio, un luogo che, nei suoi pochi ettari di superficie, sia ambasciatore della biodiversità lucana e che possa allontanare l’antropofagia ambientale che oggi tutto divora sotto il segno del turismo!
Il turismo ecologico, quello vero, non può e non deve essere una facile leva per scoperchiare e svendere senza un minimo pudore le bellezze recondite e ancestrali che ancora sopravvivono sul nostro territorio!
Iniziative di questo tipo sono solo l’espressione della nuova moda di creare dei divertimentifici in ogni luogo
Nella nostra piccola regione , la residua Bellezza della Natura ( che molti ci invidiano) si deve semplicemente godere con gli occhi, con la mente e con lo spirito.
Tale modo di prendere decisioni sembrerebbe un pretesto per rendere un servizio a chi ritiene che il divertimentificio se pur regolamentato sia possibile dovunque, dimenticando la storia di un luogo, la sua crescita e il vero motivo per cui esiste.
L’iniziativa di modificare il Regolamento Provinciale della Riserva Naturale Orientata “S. Giuliano” in seguito a quanto previsto dall’art. 39 della L. R. n. 20/2008 (Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2008) è palesemente in contrasto con le norme che hanno portato alla istituzione della Riserva stessa: la Legge Regionale sulle aree Protette n. 28 del 28/06/1994 e la Legge Istitutiva della Riserva Naturale Orientata n. 39 del 10/04/200.
Ambedue queste norme non prevedono la pratica sportiva nella Riserva ed il citato art. 39 L.R. 20/2008 prevede solo che la Regione possa emanare una futura norma per disciplinare la fruibilità ludico-sportiva degli INVASI, senza peraltro nulla dire sulle AREE PROTETTE, che soggiacciono ad una specifica normativa.
Se le cose stanno così a sull’invaso di San Giuliano non bisognava creare una Riserva Naturale Regionale .
Non bisognava creare un’Oasi Faunistica se la fauna deve sempre essere costretta a fuggire dall’uomo e cercare altrove rifugi dove fermarsi, sostare, riprodursi.
Non si doveva creare una Zona Umida Ramsar di "Interesse Internazionale per la Fauna Acquatica" (!) se il Popolo dei volatili migratori deve sperare ogni volta nella fortuna di potersi fermare dove gli spazi vitali sono a misura di fauna.
Non si doveva creare un Sito di Interesse Comunitario (SIC) se alla Comunità Europea dobbiamo raccontare bugie dichiarando di dare massima priorità alla conservazione degli habitat naturali (vedi progetto LIFE in corso di svolgimento con capofila la Provincia di Matera)e del paesaggio senza spiegare qual’è il fine e qual’è il mezzo di quest’area.
Non si doveva creare la Zona di Protezione Speciale (ZPS) se gli interessi per la conservazione della fauna selvatica vengono sempre dopo quelli del soddisfacimento dei propri piaceri e divertimenti.
La Natura dell’Oasi di San Giuliano chiede da anni soltanto rispetto!
E’ la filosofia del Divertimentificio a tutti i costi che vogliamo allora riservare al futuro di quest’area?
Qualcuno si è posto la domanda sullo stato di attuazione di tutte le norme di tutela vigenti nell’area? A nostro parere è necessario ben altro per valorizzare l’Oasi di San Giuliano , risolvendo prima di tutto problemi ben più gravi come il bracconaggio, la pesca non controllata, l’accesso incontrollato nelle aree a massima protezione, il pascolo abusivo, gli incendi, la diffusione di microdiscariche di rifiuti tossici , l’accensione di fuochi incontrollati, le esercitazioni militari con mezzi aerei , le gare di rally lungo le strade della Riserva, l’assenza di percorsi didattici attrezzati, l’assenza di un servizio costante di sorveglianza, ecc. Potremmo continuare ancora per molto per mettere a nudo le vere e numerose criticità di quest’area.
Vigileremo affinché vengano rispettate le leggi e le norme di tutela e diffidiamo sin da ora la Provincia a voler attuare iniziative che non contribuiscono al mantenimento di uno stato soddisfacente di tutela dell’area.Se Necessario ricorreremo alla Commissione Europea per denunciare lo stato della ZPS e SIC e al Ministero dell’Ambiente per segnalare che l’area RAMSAR istituita (una delle poche in Italia) non gode di alcuna protezione efficace.
LEGAMBIENTE
LIPU NAZIONALE
ALTURA – ASS. NAZ.LE PER LA PROTEZIONE DEI RAPACI E DEL LORO AMBIENTE
WWF BASILICATA
ASS.NE TREKKING FALCO NAUMANNI MATERA
Pio Abiusi cittadino di questa terra
allora facevano prima a costruire una cappella per monaci benedettini al posto del parco.un parco senza accesso dell uomo.questi nn dicono d essere moderati e rispettosi,ma dicono k l uomo deve stare lontano dalla riserva. io solo l anno scorso c sono andato e ho visto tanti pesci morti a riva.cominciassero a chiedersi il xk d quel genocidio invece d ste cose.io dei parchi ho sempre avuto l idea che fossero anche turismo sostenibile,nn un mondo a parte.turismo x ki vuole passare una giornata in mezzo alla natura
Questi ambientalisti spesso esagerano, bisogna avere rispetto per la natura, ma questo non vuol dire starci lontano!
Una gita in barca sulla “diga” sarebbe davvero una bella cosa, un modo per ammirare il paesaggio da una prospettiva diversa, e come diceva prima “icassina” un modo per integrare quello che è il turismo nella nostra città. Non abbiamo treni, non abbiamo aerei, dateci almeno una barchetta per viaggiare!
hasuhasuas bellissima sta battuta IronMax.battuta,ma è la realtà