LETTERA APERTA DI PIO ABIUSI AL COMMISSARIO PREFETTIZIO DI MATERA
Molte perplessità sorgono sulla attività di fine gestione dell’attuale amministrazione commissariale.
Cinque mesi non sono tanti ma sono pur sempre un lasso di tempo significativo.
Voler mettere “in ordine” negli ultimi venti giorni è a dir poco discutibile.
Non a caso la Regione Basilicata per i PISUS ha concesso 6 mesi in più rispetto a Potenza per mettere la città alla pari del capoluogo regionale.
Appena insediato il commissario prefettizio avrebbe potuto modificare il regolamento di polizia urbana che è del 1978 e configura una società già descritta da Carlo Levi.
Capisco che la cosa poteva sembrare complessa perché risultava difficile ai dirigenti del comune rintracciarne una copia ma con un po’ di impegno si sarebbe potuto fare.
Ci si sarebbe potuti dedicare, ancora, all’apertura di un Farmer- market così come parecchie categorie sociali chiedevano ed inaugurarlo in occasione delle festività natalizie sarebbe stato bello, è arrivato invece Babbo Natale che ha tagliato il nastro per inaugurare il suo villaggio. Una volta si andava ad inaugurare i quartieri costruiti per i ceti popolari.
L’impegno profuso per il rifacimento della segnaletica orizzontale è stato tale che a distanza di cinque mesi il lavoro sembra essere appena abbozzato.
Anche la cura posta per il bilancio 2010 è stata tanta che non sono stati trovati i fondi necessari per concorrere all’acquisto di nuovi autobus e rinnovare, così, il parco che risale all’epoca di quella città leviana alla quale si faceva riferimento.
Credo sia inutile scendere in ulteriori dettagli circa altri aspetti un po’ più tecnici perché la trattazione diverrebbe noiosa.
A fronte di esperienza manageriale riveniente da apposita formazione professionale si è provveduto co idonei ordini di servizio a riorganizzare la pianta organica della compagine municipale.
Il piglio è proprio di chi per tutta la vita è stato impegnato a fare scelte organizzative finalizzate alla efficacia ed alla efficienza e l’approccio è stato ulteriormente esaltato in strutture periferiche dello Stato che solo per un fatto territoriale non risultano essere di prima linea.
L’iperattività non ha salvato neppure il bando relativo all’affidamento del servizio pubblico di gestione dei parcheggi a pagamento.
Già quando fu bandito la prima volta comitati di residenti segnalarono alcune esigenze e rappresentanti di categorie di disabili fecero precise richieste al Sindaco in carica.
Per gli aspetti di riferimento il bando è stato riproposto nello stesso modo ed anche con gli stessi errori, evidentemente al Palazzo non arrivano i giornali visto che la conoscenza della materia ,cosa risaputa, è quella che è.
Ripetere nel capitolato all’art. 3 “Tariffe” che: sono esentati dal pagamento della tariffa oraria:
i disabili negli stalli loro riservati esclusivamente nei parcheggi su strada , è assolutamente ridondante, quegli stalli non rientrano tra quelli individuati nella gestione dei parcheggi a pagamento e sono indicati con colorazione diversa, hanno una segnaletica verticale che li identifica e dovrebbero avere, come accade in altri contesti urbani, dimensioni ben connotate – diverse da tutti gli altri-.
Giova, inoltre, ricordare che Matera oltre ad essere, nel 2019, capitale europea della cultura è anche in Italia e le disposizioni ,a diverso titolo, nazionali vanno rispettate.
Vi è la circolare del ministero LLPP 236 del 1989 che al capo 8.1.14 Autorimesse recita testualmente al secondo capo verso: “Negli edifici aperti al pubblico devono essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3.20, da riservarsi gratuitamente agli eventuali veicoli al servizio di persone disabili”.
I parcheggi pubblici mi sembra che siano edifici aperti al pubblico e ad ulteriore elemento di supporto è bene ricordare come nel parcheggio multipiano di Fiumicino vi sono dei parcheggi riservati a disabili ovviamene gratuiti così come legge impone- dice la brochure elettronica esplicativa.
Per goderne vi sono norme rigorose che garantiscono il corretto utilizzo.
Passando ad un altro aspetto, chi è che non ricorda la signora Gusco, turista romana con un figlio disabile, alla cui autovettura vene elevata contravvenzione perché non fu pagato il ticket relativo alla sosta nell’area a pagamento ( strisce blu)?
Alla signora andò bene perché ricevette, forse, in omaggio un volume sulla Cripta del Peccato Originale ma dovette pagare 100 Euro di multa avendo inoltrato ricorso alla locale Prefettura e che con argomentazioni, suggestive, rigettò il predetto ricorso.
Vi era già una sentenza del Tar del Lazio e oggi la tesi è stata rinforzata da un’altra della Corte di Cassazione ed entrambe affermano che il ticket va pagato perché sono aree date in concessione; nulla vieta, peraltro, che all’atto della stipula della convenzione nell’ambito del rapporto di concessione la facoltà sia prevista come in effetti avviene a Roma, Milano e tante altre città che non sto qui ad elencare.
E esattamente quello che si richiede.
Al disabile viene data facoltà di parcheggiare gratuitamente tra le strisce blu quando sussistono particolari circostanze.
La motivazione affinché ciò avvenga è supportata anche dal fatto che essendo Matera città turistica arrivano, tra la moltitudine, disabili che nella città di provenienza vedono riconosciuta la facoltà mentre, qui da noi, rischiano di ricevere la multa come in effetti più volte è avvenuto.
Vi è, è vero, il capitolo degli abusi che va dalla quantità abnorme dei contrassegni concessi in città all’uso non corretto che degli stessi se ne fa, ma è questo un aspetto di moralizzazione sia della pubblica amministrazione che di educazione da parte degli utenti della strada ed interventi correttivi non possono essere più essere rinviati.
Le norme, a 360 gradi, per combattere gli abusi ci sono tutte, basta applicarle.
Pio Abiusi