Il sogno della balena di Pio Acito
Anche questa giornata era stata faticosa, Giuliana aveva nuotato a lungo, i suoi numerosi nipoti balenotteri l’avevano stancata ad inseguirla a farsi inseguire su e giù per quel bellissimo mare ricco di seppie e calamari. Aveva proprio bisogno di riposare un po’. Sbuffò perentoria, richiamò con un fischio le mamme figlie, affidò loro i piccoli da 3000 chili e si lasciò cullare dal mare. Si addormentò Giuliana ed anche il sole tramontava segnando di rosso il mare tra quelle piccole montagne. Tre pesci pilota ripulirono per bene la panzotta e le pinne e riuscirono a strappare anche una fastidiosa patella dalla coda. Il loro becchettare fu interrotto da un profondo sussulto della grande balena. Una specie di singhiozzo si ripetè più volte e Giuliana si agitò nel sonno. La grossa balena nuotava, giocava, dormiva e sognava due milioni di anni fa, il mare non conosceva sibili di motori e puzza di petrolio. Fuori sulla Terra una grande confusione, uccelli che strillavano, animali che lanciavano richiami e vulcani che lanciavano fiamme, fumi terribili e pietre. Insomma la vita era vissuta con fatica da tutti e tutti si davano un gran da fare per i piccoli. Era proprio dai piccoli che venivano le cose più importanti: i giochi, i pianti, le paure, le scoperte, le risse. Giuliana ondeggiava piano, dormiva sognava e sorrideva, ogni poco di tempo sbuffava e dalla larga narice sulla grandissima bocca usciva un fiotto d’acqua e di aria. Due milioni di anni dorme Giuliana, il fango la ricopre, la Terra la protegge. Due milioni di anni e sempre ed ancora i piccoli a giocare, a piangere, a scoprire, ad imparare, a spaventarsi. Chi non gioca più, non piange più, non scopre più, non deve imparare più, non si spaventa più sono i grandi. Sempre seri, sempre compìti, sempre legati, tutt’imparati, duri; ma poi sono i grandi a fare male le cose. Quanta energia ha la Terra nella sua pancia? Quanto vento soffia? Quanto Sole ci avanza? Quanta acqua scorre? Ed i grandi sono davvero furbi quando bruciano petrolio, gas, carbone, uranio per far bollire l’acqua che farà girare le turbine per accendere una lampadina o far andare un frigo? sporcare l’aria, la Terra ed il futuro per fare questo è da furbi o è da grandi? E se l’energia la prendiamo discretamente dalla Terra e dal Sole o dal Vento e dall’Acqua senza riscaldare niente non è meglio? Che già fa troppo caldo e ci puzza dappertutto? E se studiamo la vita delle piante e degli animali vecchi milioni di anni e capiamo che loro riuscivano a vivere senza sporcare e lasciavano la Terra buona per i loro piccoli e per il futuro?
Ma la Terra due milioni di anni fa era più bella o più brutta? C’erano più o meno farfalle? Ci stavano più fiori e piante o ci stavano più orsi e le tigri avevano i denti lunghissimi e gli elefanti avevano la pelliccia?
Un mio amico, Nino di Torino, chiese ad una classe intera: cosa sognano le balene?
Le balene sognano di massaggiarsi in praterie di posidonie, di nuotare in mari puliti, di affacciarsi a soffiare il loro respiro potente sulla Terra verde di alberi e vuota di fumi velenosi.
La risposta è qui, è domani in mille alberi piantati vicino a Giuliana, è qui nella Terra che la ha protetta, è nei volontari di Legambiente che proteggono la Terra.