Siamo molto lontani dalla definizione dalle risoluzioni urbanistiche, si parla, si dettano tempi e strategie, si fanno progetti e promesse, ma la questione reale non la si affronta; l’incapacità di classi sociali deboli a poter far fronte all’acquisto di una abitazione; la possibilità di costruire quartieri ecosostenibili capaci di ridurre l’impatto ambientale e contrarre le spese energetiche. L’impressione è che si ritorni alle vecchie politiche, più volte richiamate dagli allarmanti comunicati elettorali e dalle cordate che hanno condizionato più di una candidatura, il tutto si muove e si svolge nel completo e lontano interesse della comunità, solo parole, promesse e opere incompiute e le politiche sociali sulla casa, rimangono solo nelle parole della politica. Al cittadino non interessa affatto se l’ATER sospende un concorso interno, si attende che chi ci lavori produca ogni sforzo per edificare in tempi rapidi, che non sprechi le risorse a disposizione, che sia distaccata dalla politica, che questa non entri nei suoi interessi, ma è nel pensiero cumune il senso reale di tali concetti. Si perché, l’azienda che deve dare impulso all’edilizia sociale, prender parte a calmierare i prezzi del mq, intanto spende ed anche tanto e sembra non avere professionalità interne, esternalizza tutto, distribuisce incarichi e lavori a profusione nonostante le capacità tecniche presenti: Avvocati, ingegneri, architetti, professionisti a vario titolo. Tutto ciò a danno di chi vede la casa un sogno, una chimera irrealizzabile o per chi ha uno sfratto esecutivo che gli precipita addosso. Nulla si muove, neanche da parte di chi è deputato a farlo. Nella città di Matera numerosi cantieri di edilizia sociale sono bloccati o mai avviati; da anni gli involucri in cemento armato nel borgo La Martella danno mostra di quello che doveva essere un vanto dell’edilizia agevolata, oggi lasciata nell’incuria e nell’abbandono. Da oltre 15 anni e con finanziamenti già avviati, (9 milioni di euro), si attendono gli alloggi di edilizia sociale nei Sassi. Chi di disagio abitativo deve occuparsene, muova passi concreti e validi, perché le parole non servono più; si conceda ai giovani che lavorano, ai cassintegrati o disoccupati, alla generazione delle 1000 euro al mese, o comunque a coloro che una casa non possono permettersela di poter un giorno sperare, di vedere la loro famiglia dignitosamente sistemata in una confortevole casa. Risposte che dubito avremo mai. A questo punto c’è da chiedersi se è proficuo sostenere ancora questi apparati, quante abitazioni potrebbero costruirsi con i bilanci di spesa gestionale di questi enti? D’altra parte, se le politiche abitative sono quelle che sino ad oggi, a Matera hanno permesso la speculazione ed il caro casa, se le idee sono tornate ad essere quelle della continuità politica del privilegiare gli investimenti d’impresa a scapito dell’abitazione sociale o, utilizzare le politiche a sostegno del contributo all’acquisto della casa per puri scopi elettorali, è opportuno dirlo ai tanti, alle oltre mille famiglie che attendono di poter costruire la casa, che per loro non ci sarà un tetto. Nel programma del PdL vi era l’obiettivo e l’impegno di sostenere il mutuo sociale, la visita del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, costituì il momento della firma di un accordo di collaborazione sugli obiettivi per disegnare e poi costruire nuovi quartieri di Matera. Alloggi di qualità a prezzi accessibili e con l’ ammissione al mutuo sociale, con il pagamento della rata in cifra non superiore ad 1/5 dello stipendio e con la salvaguardia di altre garanzie d’intervento nei confronti dei ceti deboli. E’ opportuno che si inverta la rotta sulle politiche del mattone e si cominci a pensare seriamente alle politiche sociali, partendo dalla casa e per chi questa non può permettersela veramente, le unitili e sterili tavole rotonde che negli anni, con puntualità si ripetono con gli stessi comunicati del faremo e ci impegneremo, non hanno più senso. Presenterò interrogazione consiliare per conoscere i motivi dell’immobilità dell’ater di Matera.
Adriano Pedicini Consigliere del PdL
la generazione 1000 euro è davvero messa male, MA SOLO QUI A MATERA!!!! VERGOGNA!!!!