In un periodo di austerity e ristrettezze economiche, sforzi verso una maggior sensibilizzazione ai problemi ambientali ed ecologici come quello che stiamo vivendo, assumono valenza di interesse collettivo iniziative volte ad un “aiuto” economico a famiglie ed imprese e che al tempo stesso contribuiscono in maniera significativa alla causa “ambientale”. Ci si riferisce all’attività di promozione che molti paesi (non ultima l’Italia) stanno attuando per la produzione di energie da fonti alternative e rinnovabili; su tutte quella proveniente da fonte solare sta avendo un trend di crescita notevole conseguenza della relativa facilità di installazione degli impianti (sia “domestici” che industriali) ma soprattutto della politica incentivante in atto
Per conoscere le opportunità e i benefici che scaturiscono da un impianto fotovoltaico abbiamo intervistato l’ingegnere Michele Andrisani, titolare di uno studio di ingegneria che si occupa di progettazioni, verifiche e misure su impianti elettrici e tecnologici presente a Matera in piazza degli Olmi 30.
Per quali motivi un cittadino dovrebbe dotarsi di un impianto fotovoltaico? “Alcuni buoni motivi per guardare con aria interessata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sono: materia prima (la luce solare) inesauribile, pulita gratuita, costo dell’impianto recuperato per intero con i contributi statali che, fino al ventesimo anno di vita dell’impianto costituiscono una vera e propria fonte di reddito, azzeramento della “bolletta” elettrica per sempre, accessibilità a finanziamenti agevolati e garantiti (non necessitano di ipoteche)”.
Ma che superficie necessità un impianto fotovoltaico? “Per avere un riferimento ci si limita a dire che mediamente per i fabbisogni energetici di una famiglia italiana è sufficiente disporre di una superficie di circa 25 mq per essere autosufficienti e produrre tutta l’energia di cui si ha bisogno. Tetti, terrazzi, coperture di vario genere (pergolati, pensiline) si prestano molto bene se opportunamente orientati a questo tipo di installazione. Ciò non toglie che disponendo di superfici più ampie (coperture di capannoni industriali, terreni) si può optare per la realizzazione di impianti più grandi finalizzati oltre che a soddisfare i propri fabbisogni emergertici (domestici o produttivi) alla vendita vera e propria dell’energia prodotta con conseguenti interessanti introiti economici.
Quali contributi statali sono previsti per l’installazione di un impianto fotovoltaico? “Occorre a questo punto essere più chiari su un aspetto; il D.M. del 19/02/07 (il cosiddetto “Conto Energia”) prevede che venga erogato un contributo legato alla quantità di energia prodotta per 20 anni; tale contributo è erogato indipendentemente dall’utilizzo che se ne fa dell’energia prodotta, ossia è possibile consumarla per se o venderla; in entrambi i casi il contributo è erogato come “premio” per aver prodotto energia da fonte alternativa. Questa è una prima fonte di guadagno. Se l’energia prodotta è venduta (in toto od in parte) ne deriva una seconda fonte di guadagno derivante dalla vendita o dal mancato acquisto dell’energia di cui si ha bisogno.
E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un’opportunità da non perdere se si pensa anche al grande vantaggio che ne deriva dalla posizione geografica del nostro paese particolarmente vantaggiosa dal punto di vista dell’irraggiamento solare.
E’ possibile calcolare quanto è possibile guadagnare con un impianto fotovoltatico?
“Per avere un’idea di quanto, ad esempio, un famiglia media italiana possa guadagnare da un impianto che la renda autonoma dal punto di vista energetico, possiamo dire che indicativamente il guadagno derivante dal contributo statale è di circa 1.700 euro/anno (per 20 anni) mentre quello derivante dal risparmio in bolletta è di circa 700 euro/anno (per sempre). In sostanza vi è un introito di circa 2.400 euro/anno; dopo i primi 6-7 anni l’impianto è completamente “pagato” da tali introiti. E’ chiaro che molto dipende dall’ubicazione dell’impianto, orientamento, inclinazione, ma sostanzialmente l’ordine di grandezza resta questo. Per impianti più grossi l’investimento è ancora più interessante diminuendo i costi unitari di installazione.
Anche i costi per acquistare un impianto fotovoltaico sono più convenienti. E’ questo il momento giusto per fare un investimento di questo genere? Occorre ancora dire che la discesa dei prezzi verificatasi in quest’ultimo periodo fa sì che proprio in questi mesi si verifichino le condizioni ottimali per chi voglia realizzare un impianto fotovoltaico: riduzione sensibile dei prezzi e tariffe incentivanti ancora tra le più elevate rispetto a quelle di altri paesi europei (sono ridotte solo del 2% rispetto al biennio 2007-2008).
Come funziona un impianto fotovoltaico?
Materiali come il silicio possono produrre energia elettrica se irragiati dalla luce solare. I pannelli fotovoltaici (costituiti da celle di silicio) sono installati sul tetto della propria abitazione o ovunque ci sia un’esposizione diretta ai raggi solari (es. terrazze, cortili, terreni ecc.); la luce solare è trasformata in energia elettrica, usufruibile per tutte le normali attività domestiche e produttive.
Il fotovoltaico funziona anche di notte?
Nelle giornate nuvolose e durante le ore notturne la struttura dotata di impianti fotovoltaici non resterà al buio in quanto la connessione alla rete elettrica resterà e ci permetterà di prendere l’energia durante queste ore; per essere più precisi non ci “riprenderemo” di notte quella energia che abbiamo prodotto e non consumato di giorno e che abbiamo “depositato” momentaneamente nelle rete elettrica pronta ad essere ripresa di notte.
Come incide la posizione geografica sulla produzione di energia?
In maniera notevole; basti pensare che a parità di impianto e quindi di costi per la realizzazione, un impianto installato a Matera produce più del 20% in più rispetto ad uno ubicato a Milano.
Qual’è il costo di un impianto?
Il costo dipende da svariati fattori: dall’esigenza energetica (e non dalla potenza contrattuale con ENEL), dalla posizione, dalla qualità dei componenti installati, dalla grandezza. Impossibile dunque dare un numero preciso. Si può far riferimento comunque al fatto che indipendente dal costo, l’investimento rientra dopo circa 6-7 anni.
Quali sono gli oneri di manutenzione?
La manutenzione assolutamente irrilevante dal punto di vista degli interventi; normalmente gli agenti atmosferici (vento acqua) provvedono a “pulire” la superficie dei pannelli. Se non ci sono imprevisti particolari possiamo dire che la manutenzione non richiede un impegno particolare.
Quanto dura un impianto fotovoltaico?
Durare circa 25-30, nel senso che oltre questo periodo l’impianto ha una capacità produttiva inferiore a quella che si ha durante i primi anni di vita.
Quali sono i vantaggi per l’ambiente?
Importanti ed indispensabili per il futuro del nostro pianeta. Produrre da fonte “pulita” significa diminuire la produzione da fonti energetiche convenzionali; ne consegue una notevole riduzione di emissioni di CO2.
La modularità dei pannelli solari consente inoltre di integrare i moduli sulle superfici esistenti delle strutture , normalmente sui tetti. L’impatto ambientale e paesaggistico può essere pertanto anche nullo.
Intervista di Michele Capolupo all’ingegnere Michele Andrisani, titolare dello Studio di Ingegneria – Progettazioni di impianti fotovolatici, elettrici e tecnologici presente a Matera in piazza degli Olmi, 30.