PACCHETTO SICUREZZA: SI VA VERSO I SINDACI-PREFETTI? E I QUESTORI?
Annunciato come un grande traguardo politico, si abbatte sulla Polizia di Stato, sulla 121/81 e sui massimi responsabili dell’Ordine Pubblico il c.d. “Pacchetto Sicurezza”, frutto del fantasioso lavoro di chi l’ha concepita.
Ci si avvia quindi alla tanto temuta devolution anche in materia di sicurezza.
Una sconfitta per chi sinora l’ha garantita con tanto sacrificio.
Quasi un cicchetto per chi sinora ha gestito la questione sicurezza pubblica che si vede imporre dall’alto altri responsabili delle stesse materie, quasi a significare che il lavoro sinora svolto sia stato, nella migliore delle ipotesi, svolto male.
Eppure durante le conferenze stampa il lavoro delle Forze dell’Ordine viene elogiato, i crimini di annunciano in forte calo, supportando queste dichiarazioni con numeri e statistiche: ma allora la sicurezza così come gestita sinora funziona o non funziona?
Secondo le conferenze stampa si, ma di fatto pare di no. Tanto che i Prefetti ed i Questori appaiono necessitare del contributo del Sindaco per migliorare le condizioni di vivibilità urbane.
Una sovrapposizione di competente, come minimo.
Ora ci aspettiamo di vedere i Prefetti responsabili della riqualificazione delle aree urbane.
E’ forse il primo passo verso il federalismo della sicurezza?
Noi ci opponiamo fermamente a queste misure che tendono alla decentrazione; la centralità dell’apparato sicurezza è imprescindibile.
I responsabili dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica sono i Prefetti ed i Questori; questo dice la Legge. Anzi, diceva. Ora pare dica altro.
Il titolo V della Costituzione Italiana attribuisce allo Stato la competenza in materia di ordine e Sicurezza Pubblica i cui vertici territoriali sono individuati nei Prefetti e nei Questori… ed il titolo V non è stato modificato, per poter introdurre questa nuova norma che vede il Prefetto in un certo qual modo subordinato al Sindaco.
Contiamo sul fatto che questa misura è solo un Decreto che dovrà essere (speriamo di no) convertito ma soprattutto contiamo nella presa di coscienza da parte di qualcuno affinchè si ripristini lo stato delle cose.
La sicurezza si garantisce rinforzando gli apparati preposti al suo mantenimento, non investendo altri organi delle medesime competenze: i tuttologi appartengono ad un’altra epoca. La sicurezza richiede l’intervento di specialisti, non da poliziotti improvvisati o di militari investiti di competenze che storicamente non gli appartengono.
Se la Polizia non merita adeguamento degli organici, dotazioni e mezzi migliori, allora si abbia il coraggio di cancellare un’Istituzione che ha servito il Paese per 150 anni e che ora viene abbandonata a sé stessa.
Se la Polizia deve essere equiparata al generico pubblico dipendente, allora gli si affidino mansioni congrue al nuovo status acquisito senza chiedere prestazioni diverse da quelle che competono al generico pubblico dipendente.
Per arginare il fenomeno della criminalità straniera non è sufficiente investire altri organi della responsabilità di controllarli: occorre agire sull’impianto legislativo ed incidere sulla certezza della pena e l’eventuale espulsione che sia però effettiva: lo Stato continua a farsi carico, anche dal punto di vista economico, di tutto quanto consegue a questo modo di affrontare il problema: in sostanza una nuova forma di assistenzialismo.
Tutto questo mentre chi ha catturato pericolosi latitanti di mafia, mettendo in pericolo la propria vita e quella delle proprie famiglie, sottraendo tempo agli affetti ed affrontando grandi sacrifici personali, attende ancora che gli siano retribuite le prestazioni di lavoro straordinario che ha dovuto affrontare per raggiungere il clamoroso risultato.
Che ovviamente è stato ampiamente sbandierato quale successo politico, esempio di efficienza degli apparati deputati al mantenimento alla sicurezza.
Ma allora l’apparato sicurezza così com’è funziona!!
Anzi, no. Non funziona. Servono i Sindaci.
Allora decidiamoci. Se federalismo dev’essere, lo si dica a chiare lettere. Ognuno farà le proprie valutazioni.
Noi le nostre le abbiamo già fatte: la Polizia funziona benissimo così.
Gestita dai Prefetti e dai Questori.
Il segretario regionale Siap Lorenzo Creanza