Dopo ventiquattr’ore di veglia nella chiesa del suo quartiere, l’ultimo saluto a Vito Dell’Orco è arrivato in mattinata all’interno della parrocchia “Maria madre della chiesa”, nel quartiere in cui ha vissuto la sua giovinezza sino a martedì scorso, quando il terribile incidente in cui è stato coinvolto lo ha strappato alla vita dopo tre giorni in cui è stato ricoverato al San Carlo di Potenza in prognosi riservata. Dell’Orco ha avuto la sfortuna di trovarsi al momento dell’impatto nel sedile posteriore della Yaris guidata dal quasi diciannovenne Michele Rondinone che ha perso il controllo e si è schiantata contro una Mercedes scaraventata sulla corsia opposta per poi ribaltarsi più volte. E pensare che il conducente della Mercedes, il materano Piervito Galati, era uscito dall’abitacolo solo da pochi minuti. Nell’auto viaggiava anche un altro giovane materano, il diciottenne Mattia Coronella, che è ricoverato nell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Mentre il conducente è stato subito dimesso dal nosocomio materano il compagno Vito Dell’Orco è spirato poco dopo le 19 di venerdì 14 novembre al San Carlo di Potenza. Dell’Orco è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla testa, ma purtroppo era stato colpito da un edema cerebrale che è risultato fatale. I genitori hanno comunque deciso che gli organi del figlio saranno donati a persone in attesa di un dono prezioso per continuare a vivere. Il centro regionale della Basilicata ha comunicato che sono stati prelevati il cuore, il fegato e i reni. Il cuore è stato trapiantato in un paziente di Roma, il fegato è stato diviso in due parti ed è stato donato a due bambini in gravi condizioni mentre i reni sono stati trapiantati ad un paziente lucano.
Ai funerali ha partecipato anche una delegazione dei Vigili del Fuoco di Matera, fortemente scossi dal lutto che ha colpito il collega e papà di Vito Dell’Orco, che ha scoperto in servizio durante le operazioni di soccorso dei giovani che uno dei tre, quello in gravi condizioni, era proprio suo figlio.
Michele Capolupo